Con l'avvicinarsi del Referendum del 21 - 22 aprile, che chiamerà tutta la cittadinanza ad esprimersi sul Comune Unico, gli interventi, i commenti e le dichiarazioni di voto stanno crescendo in maniera esponenziale, nasce, per questo, la necessità di racchiudere tutta la discussione in un unico contenitore.
SI’ ALLA FIDUCIA IN NOI STESSI di Carlo Rizzoli
Un merito indubbio i promotori del referendum consultivo sul Comune Unico dell’ Elba (e 8-10 Municipi) l’ hanno avuto: chiamare i cittadini ad esprimersi su qualcosa di importante che li riguarda, vale a dire le forme più adeguate della propria auto-organizzazione istituzionale, scegliendo per farlo questa modalità partecipata piuttosto che altre più sbrigative e verticistiche, non escluse, peraltro, da scelte nazionali future.
Le polemiche formali non colgono questo elemento sostanziale di responsabilizzazione e crescita individuale.
Raccogliendo assieme ad altri, ed autenticando, molte delle oltre 5 mila firme che ci hanno portati alle votazioni del 21 e 22 aprile, ho registrato, anche tra dubbiosi e contrari, il comune desiderio di approfondire finalmente la questione in maniera non ideologica, cosa che in parte si è poi riusciti a fare in questi mesi.
Le ragioni del SI’ al Comune dell’ Isola d’ Elba e le ragioni del No sono note, dibattute e tutte legittime e rispettabili come lo sono le idee in democrazia.
Mi interessa qui cogliere un aspetto curioso della campagna del no, evidente dalla lettura dell’ elenco a cura dei suoi fautori, dei rischi che si correrebbero se passasse il COMUNE dell’ ISOLA d’ ELBA, e cioè la sfiducia in sé stessi che traspare, quasi non fossimo noi stessi che si vive qui, quelli chiamati a scegliere (direi meglio, selezionare) i prossimi amministratori del Comune dell’ Isola d’ Elba e dei Municipi che si organizzeranno.
Penso in sostanza che le persone che domenica e lunedì voteranno SI’ abbiano la fiducia in se stessi e il coraggio che servono nell’ Italia di oggi..
Anche Rifondazione si esprime sul Comune Unico
Ormai alle soglie del Referendum sul Comune Unico vogliamo prendere pubblica posizione in favore del Sì. Siamo l'unico partito politico che da oltre 20 anni (dalla propria fondazione) ha sempre posto al primo punto di ogni programma elettorale locale e come presupposto di ogni alleanza, l'affermazione inequivocabile della necessità di giungere all'unica forma seria di “semplificazione amministrativa”, ovvero l'unificazione degli otto attuali enti in un comune unico. Riconosciamo di non essere certo stati attivi e presenti in questa campagna referendaria: non volgiamo nascondere che la causa principale è il momento di crisi organizzativa che il nostro circolo sta attraversando. Ma certo non potevamo confondere la nostra azione con quei politici che, all'interno del comitato “comune unico” abbiamo visto raccogliere firme e distribuire la propaganda sacrosanta per il sì. Molti di loro li abbiamo avuti come tenaci avversari in molte occasioni nelle quali c'era da proporre con concretezza quello che oggi fanno finta di sostenere con coerenza. In particolare abbiamo la certezza che alcuni di loro sono semplicemente alla ricerca di un metodo per allungare la loro carriera politica fallimentare. Ed è superfluo fare i nomi.
Siamo rimasti invece positivamente colpiti dal ruolo giocato dalle categorie economiche, una volta tanto sfuggite all'abbraccio mortale della destra elbana e dei vari comitati d'affari che si nascondono dietro ad essa. Votare SI' è fondamentale per superare anche dal punto di vista culturale la crisi di valori che l'Elba sta attraversando. Non sta a noi ripetere adesso i mille motivi di questa scelta, lo abbiamo già fatto tante volte negli ultimi 20 anni. Certo ci aspettavamo che i fautori del No, tutta gente ben conosciuta per la difesa costante di interessi particolari, non cadessero così in basso come hanno invece fatto riempendo pagine di giornali e opuscoli di falsità.
Da parte nostra, grazie anche al nostro impegno in Consiglio Regionale, non potremo che auspicare dopo la vittoria del SI' l'apertura di un processo partecipativo ampio per la definizione dello Statuto del Comune Unico. Solo così si potrà dimostrare che tale progetto corrisponde pienamente con l'interesse degli elbani e non solo degli abitanti del capoluogo. La normativa già esistente fornisce già tutti gli strumenti per far sì che anche le frazioni piu' periferiche siano garantite. Il nuovo statuto potrà perfezionare l'assetto istituzionale.
Dopo di ché starà agli elbani scegliere da chi e per cosa farsi amministrare. Noi del Partito della Rifondazione Comunista pensiamo che se si proseguirà sull'attuale linea di governo del territorio poco cambierà. Se gli elbani sceglieranno sempre a destra come fatto finora ( votando la destra di nome o quella di fatto come lo schieramento che oggi governa disastrosamente Portoferraio) allora sarà stato comunque tutto inutile.
I comunisti dell'Isola d'Elba il 20 e 21 aprile voteranno SI al Comune Unico e SI a un profondo cambiamento del modo di governare l'ELBA.
PRC Circolo “Isola d'Elba- U. Lupi”
CGIL DELL'ELBA: NECESSARIO IL COMUNE UNICO
Comune unico indispensabile per la Cgil dell'Elba. "Un modo di garantire all'isola un futuro migliore, un maggior benessere, nonché una funzionalità di tutto l'apparato pubblico, adesso diviso e frammentato in otto comuni. Il territorio insulare è di per sé un ambiente unico che può essere gestito da una sola Amministrazione, eliminando sprechi e disservizi". Parola di Mauro Scalabrini, coordinatore del sindacato che fu diretto da Di Vittorio. " Senza dubbio nel Comune unico non possiamo che vedere benefici - prosegue il rappresentante sindacale della Camera del lavoro, che ha sede in via della Fonderia a Portoferraio-invitiamo pertanto gli iscritti e i simpatizzanti, a partecipare alla votazione di domenica e lunedì. Il referendum deve dare una risposta affermativa sulla volontà degli isolani su questa importante tematica. Di recente abbiamo fatto un piano per l'isola, di rilancio dell'economia e del mondo del lavoro. Queste rivendicazioni saranno senz'altro agevolate dall'esistenza di un unico sindaco cui rivolgersi, per ottenere ciò che vogliamo. Per il futuro dei dipendenti pubblici delle attuali Amministrazioni, la riorganizzazione del settore non potrà che passare da un confronto con le nostre organizzazioni sindacali. La legge del resto- conclude Scalabrini - obbliga i piccoli Comuni ad associarsi in fatto di servizi, per cui la scelta del Comune unico è la più opportuna, per garantire una nuova gestione più efficace e più attenta ad ogni esigenza dell'isola".
Il comitato del no ritiene che il confronto avvenuto al Teatrino dei Vigilanti sia sufficiente
Il Comitato del NO non ha rifiutato alcun confronto. Il confronto l’ha già fatto al Teatrino di Portoferraio. Già in quella sede abbiamo chiarito che ci si trova di fronte ad una legge d'iniziativa "popolare" per l'istituzione di un nuovo comune e non ad un semplice referendum sondaggio; che i 5700 cittadini, le cui firme sono servite a presentarla, nella maggio parte dei casi, non erano informati sull'oggetto; che, se si vuol cambiare la sostanza della proposta di legge ( vedi commissari), devono essere raccolte, nuovamente, le firme di 5000 cittadini e riproporre l' iter; che la proposta di legge non ha molto di popolare, in quanto scritta da Orsini, praticamente, sotto dettatura degli uffici della Regione Toscana; è emerso che dalla Regione non ci possiamo aspettare nessuno dei vantaggi economici aggiuntivi promessi ; che uno non conta più di otto; anzi, in molti contesti istituzionali saremo minoranza; che il comunone moltiplica le spese: dovranno essere nominati ben sette dirigenti ( all'Elba oggi ne abbiamo solo due).
Insomma é stato un confronto, da cui é emerso che la proposta del si é una proposta senza un progetto reale; é un salto nel buio che rischia di rovinare tante delle nostre piccole e medie imprese, che, per le logiche del comunone (grandi appalti) si troveranno a dover competere con tante ditte del continente.
Purtroppo quello dei fautori del si é un teatrino politico che, ogni giorno , mette in scena una nuova commedia; non c'é serietà.
Assistiamo allibiti ad una serie di Loro comunicati pieni di notizie false: il commissario non è più regionale, ma statale; di contro, però, quei 5.700 firmatari hanno sottoscritto una legge che parla di un COMMISSARIO REGIONALE, A TEMPO INDETERMINATO CON POTERI STRAORDINARI ALLE DIRETTIVE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE. E solo questo è valido; niente può essere diverso; se si cambiano le regole del gioco, è ovvio che sarebbe necessaria la presentazione di una nuova legge di iniziativa popolare dietro raccolta di altre 5.000 firme.
Compito dei comitati è informare e questo è quello che noi stiamo facendo a differenza del Comitato del SI, che continua una campagna per ingannare i cittadini. Tutto quello che afferma si basa su supposizioni e intenti; tutto ciò che affermano è contrario a quanto già scritto e fatto approvare dalla Regione.
E’ giusto che chi mente si ritrovi con i suoi simili: la commedia, così, riesce meglio!
Referendum per il Comune unico all’Elba: l’intervento di Danilo Alessi
“La proposta referendaria per il Comune unico, fatta propria dai presidenti di tutte le associazioni di categoria dell'Elba, scaturisce da un dato di fatto unanimamente riconosciuto sia dai fautori del SI che da quelli del NO. Il fatto, cioè, che l'attuale sistema istituzionale ha ormai da tempo dimostrato di essere incapace di elaborare un progetto unitario per lo sviluppo economico, sociale e culturale dell'Isola e di dare efficaci risposte in termini di programmazione, efficienza e rappresentanza politica. Ne consegue, tra l'altro, un uso distorto e inadeguato delle risorse finanziarie e umane disponibili. Questa tendenza va al più presto invertita se vogliamo arrestare il declino in cui l'Elba sta progressivamente precipitando.
Procedere alla fusione degli attuali otto comuni in un solo comune, unendo tutte le forze e creando uno strumento istituzionale coeso, efficiente e in grado di programmare sul territorio, rappresentando l'isola con maggiore credibilità e forza politica, è la risposta di chi sostiene i valori del SI al referendum del 21 e 22 aprile prossimi. Da chi sostiene il NO l'unica risposta è quella di mantenere le cose come sono, rassegnarci allo status quo e rinunciare alla necessità vitale dell'innovazione e del cambiamento. Questa è la sostanziale differenza dei due schieramenti in campo. La scelta su una delle due posizioni deciderà il destino dell'Elba per l'oggi e per il domani”.
Il comitato del NO: bocciati!
I fatti: due testate giornalistiche, TeleElba ed Il Tirreno, avevano organizzato due dibattiti per i giorni 15 e 16 aprile, fra esponenti del Comitato del SI e quello del NO. La partecipazione era stata confermata da entrambe le parti. Le interviste avevano lo scopo di dare agli elbani elementi di giudizio finali in vista del referendum del 21 e 22 aprile.
Il gran rifiuto: a trasmissioni già organizzate, sale ed intervistatori prenotati, il comitato del NO – gli Immobilisti – hanno ritirato senza preavviso la loro squadra dal campo, incluso le riserve, di fatto impedendo lo svolgimento del dibattito.
Il motivo: nelle scuole elbane si dice “oggi faccio moia” quando si è totalmente impreparati a sostenere una prova od un’interrogazione: semplicemente si fa assenza, senza giustificazione..... Gli amici del NO “hanno fatto moia” per il semplicissimo motivo che non sanno più cosa inventare per replicare ai buoni argomenti del SI, hanno preferito disertare il confronto. O forse c’è stata un’epidemia di influenza tardiva che ha colpito “solo e tutti” i contrari al progetto del comune dell’Elba?
E’ un argomento che deve far riflettere gli elbani: perché rifuggire un serio confronto di opinioni organizzato in campo neutro con arbitri imparziali? Per assenza di validi argomenti da contrapporre alle buone ragioni del SI!
Ma attenzione: cari amici del NO, studiate di più, altrimenti rischiate la bocciatura agli esami!
Comitato Comune Unico dell’Isola d’Elba
Perchè il Comitato del No sfugge al confronto e paventa il salto nel buio?
I sostenitori del Sì al Comune Unico lamentano come i loro oppositori si rifiutino di partecipare a forum e dibattiti pubblici già annunciati. Ma di cosa meravigliarsi? Come farebbero a confrontarsi in modo assennato e argomentato con quanti, guardandosi intorno in modo pragmatico, sostengono il Sì? I fautori del No mirano solo e soltanto a conservare i privilegi della casta, e lo fanno paventando il Salto nel Buio! Da costoro, infatti, giungono solo argomentazioni allarmanti come la chiusura delle scuole dell'obbligo, delle stazioni dei carabinieri e degli uffici postali, la declassazione delle strade provinciali, il licenziamento dei dipendenti pubblici, la perdita delle autonomie locali con un comune governato per ben dieci (!) anni da un commissario straordinario asservito alla regione, e chi più ne ha più ne metta. In conclusione, nient’altro che bufale. Ma quali proposte avanzano i sostenitori del No per attrezzare l’Elba di fronte alla crisi economica che assilla l’Isola? Nessuna! Perché molti di loro sono gli schettino di tutti gli affondamenti di ogni pianificazione istituzionale e territoriale comprensoriale.
Artemisio Tonietti
Voglia di cambiamento
Le recenti elezioni politiche hanno rappresentato un voto sulla democrazia e sulle sue forme prima ancora che sui programmi e sulle proposte dei partiti. Si sono misurati i sintomi di un malessere diffuso e generalizzato verso le forme della rappresentanza democratica e quindi verso le istituzioni e la politica. Da dove nasce quella enorme domanda di cambiamento se non dalla percezione diffusa che mentre per milioni di persone in questi anni di crisi è cambiato tutto per la politica e le istituzioni sembra proprio che non sia cambiato niente? Da dove ha origine quella crisi di fiducia che ha investito la politica se non in quella grande distanza che si è creata fra il cambiamento promesso e quello effettivamente realizzato? Noi vogliamo dimostrare di aver capito, dando prova concreta della nostra volontà di cambiare, partendo proprio dalle forme della democrazia.
L’attuale assetto istituzionale non è più in grado di dare risposte adeguate ai nuovi bisogni, che siano quelli di un’impresa che vuole investire o anche quelli di una persona che vive momenti di drammatico disagio sociale. C’è bisogno di più “pubblico” ma di un “pubblico” di qualità e che possibilmente costi meno. L’Italia ha bisogno di una riforma istituzionale complessiva: di una riforma del Parlamento con il superamento del cosiddetto bicameralismo perfetto e il dimezzamento del numero dei parlamentari, del superamento delle province e della riduzione del numero dei comuni.
Queste sono da tempo le nostre propose, ma oggi anche le proposte di tutte le principali forze politiche, tanto del Movimento 5 stelle quanto del Pdl. Noi non vogliamo limitarci a scriverle nei programmi ma metterle in pratica a partire dall’assetto istituzionale locale su cui possiamo incidere direttamente. Le province vanno superate e con esse i loro confini, il nostro territorio di riferimento deve estendersi, andando oltre il perimetro della Val di Cornia e unendo territori che i confini provinciali o di altra natura hanno per troppo tempo tenuto separati, ma che la storia e l’economia locale hanno già messo insieme. Dal territorio di Castagneto alla parte settentrionale della provincia di Grosseto, passando per la Val di Cornia fino all’Elba emerge un ambito nuovo entro cui riscrivere pezzi importanti di politica territoriale, dalla sanità e dai servizi fino alla definizione di un nuovo modello di sviluppo. Finite le province questo pezzo di toscana lontana dai grandi centri dovrà sapere stare insieme per evitare la marginalità, aggredire i suoi problemi e sfruttare a pieno tute le sue potenzialità. Ma un territorio più vasto deve poggiare su basi più solide e quindi su comuni più grandi attraverso processi di accorpamenti nel rispetto delle identità e delle specificità, semplificando la macchina amministrativa e riducendone i costi al fine di impiegare ogni euro risparmiato nei servizi alla persona che oggi sono una vera e propria emergenza.
Noi ci batteremo affinché nel referendum dei prossimi 21-22 aprile all’Elba si affermi il sì al Comune Unico, e in Val di Cornia non proporremo soluzioni calate dall’alto, ma chiederemo ai cittadini di spingere verso processi di integrazione o di accorpamento fra comuni omogenei fra i quali esistono già forti esperienze di collaborazione. A Campiglia e Suvereto, riteniamo che dopo una positiva esperienza di funzioni associate e alla luce degli obblighi di legge che pesano sui piccoli comuni, i tempi siano maturi per fare un passo in avanti verso la nascita di un nuovo e più grande comune capace di superare i limiti delle funzioni associate e di portare sul territorio importanti risorse pubbliche. Pensiamo che anche San Vincenzo insieme a Sassetta debbano proseguire l’esperienza delle funzioni associate valorizzando quel ruolo di cerniera che ormai quei comuni hanno assunto verso Castagneto.
Noi abbiamo messo in campo una proposta di cambiamento, la nascita dell’Alta Maremma e dell’Elba come un unico bacino di riferimento e l’integrazione o fusione fra comuni per semplificare e qualificare il sistema istituzionale locale. Adesso attendiamo di capire cosa diranno tutti coloro che come noi a livello nazionale propongono la soppressione delle province e l’accorpamento dei piccoli comuni ma che, sul territorio, quando c’è la possibilità di dimostrare che le promesse che facciamo possono diventare realtà, tacciono oppure si dichiarano contrari. Il Movimento 5 stelle all’Elba non ha una posizione sul comune unico pur essendo ormai a pochi giorni dal referendum, non si esprime sulla fusione di Campiglia e Suvereto e a San Vincenzo si dichiara addirittura indisponibile ad ogni cambiamento. Dov’è finito tutto il cambiamento che hanno promesso nella recente campagna elettorale? Non sarà forse vero che le bugie hanno le gambe corte.
Valerio Fabiani - Segr. Federazione PD Val di Cornia-Elba
Avviso ai Naviganti nel mare... del Referendum di G. Orsini
Degli argomenti trattati nei nostri incontri con la gente , quelli rimasti più "indigesti" sono la raccolta delle firme e il commissario.
Per il primo tema , insistiamo a dire come sia possibile aver carpito la buona fede di 5776 cittadini che hanno apposto la loro firma su di un modulo contenente in premessa il preambolo e la proposta di legge che i nostri volontari illustravano e che i sottoscrittori potevano leggere tranquillamente . Detta proposta di legge d'iniziativa popolare apriva la procedura appunto per arrivare al Comune Unico , diversamente a quanto hanno fatto ad esempio nel Valdarno dove sono stati i due consigli comunali di Incisa e Figline a deliberare all'unanimità la richiesta di fusione e conteneva essenzialmente ,appunto all'art. 1, l'istituzione del comune unico Isola d'Elba previa fusione degli otto comuni .Ma è competenza della Regione modificare i confini dei comuni ,solo dopo "sentite, ai sensi dell'art. 137 della Costituzione ",le popolazioni interessate e quindi di conseguenza , visto che la proposta di legge d'iniziativa popolare aveva raggiunto la procedibilità prima e il numero sufficiente di firme dopo ,la Regione ha indetto il Referendum che è la forma più democratica per valutare il volere dei cittadini .La proposta di legge prevede anche il commissario ,figura " terza " per garantire il passaggio dei poteri dai vecchi sindaci al nuovo sindaco .E' vero, nella nostra proposta il commissario era previsto di nomina regionale , ma a seguito della definizione di competenze fra Stato e Regione , è stato convenuto che il commissario sarà di nomina statale ed è stato altresì chiarito con le successive normative regionali che i sindaci decadranno col 31 dicembre dell'anno in corso e il commissario entrerà in carica col 1 gennaio dell'anno successivo e quindi , contrariamente alle previsioni catastrofiche anche di illustri giuristi , per il tempo strettamente necessario a preparare le elezioni per il nuovo sindaco e il nuovo consiglio nella sessione primaverile delle elezioni amministrative e quindi per 4/5 mesi . Tutti questi chiarimenti sono stati controllati e verificati con gli uffici regionali ai quali si potranno comunque rivolgere tutti i dubbiosi o informarsi dai precedenti casi di fusioni o avere conferme dai loro disattenti giuristi . Ovviamente sarà un esito favorevole del referendum con un risultato inequivocabile e con una larga partecipazione degli elbani ad offrire al consiglio della Regione Toscana gli elementi per poter decidere in assoluta certezza che sono stati gli elbani e non i marziani a volere il Comune Unico e quindi approvare la legge istitutiva del Comune Isola d'Elba con questa rivoluzionaria innovazione amministrativa per la nostra isola da quarant'anni auspicata e mai realizzata.
Si fa presente ai pendolari che le nostre richieste di sconto elettorale sui biglietti delle Ferrovie e dei traghetti Toremar ,come si pratica per le "politiche ",non sono state accolte ma confidiamo lo stesso che ritornino numerosi a votare per contribuire all'istituzione del Comune Unico Isola d'Elba.
Risposta a G. Fratini di Dante Leonardi
Nel giro di pochi giorni mi ritrovo a rispondere a dei carissimi amici e quello che maggiormente mi dispiace è correggere pubblicamente alcune inesattezze viziate dall’ottica di parte.
Caro Giovanni, permettimi di spiegare esattamente ai tuoi lettori, come si è giunti all’affidamento del servizio di Pubblica Illuminazione a Portoferraio. La Soc. ENEL Sole si è aggiudicata una convenzione CONSIP per la fornitura elettrica e manutenzione impianti, come ben sai la Giunta, SENZA GARA, ha aderito alla convenzione per 9 anni, condizione per la quale ENEL Sole produrrà anche investimenti per l’ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti. Cosa ha prodotto questo affidamento? Con una sola fattura il Comune paga l’energia e le manutenzioni risparmiando notevolmente rispetto ai parametri degli anni precedenti, inoltre ENEL Sole, avvalendosi della collaborazione di ditte locali, secondo i loro schemi d’intervento ha imposto l’assunzione di ulteriori unità lavorative.
Ma veniamo al Commissario, prima di scoprire che il testo della proposta di Legge era imposta dalla Regione, credevo che anche tu fossi un’estensore. Dopo le tue affermazioni , mi è sorto il dubbio che ti sia confuso con le proposte per le fusioni di Figline Valdarno con Incisa Valdarno ecc., dove li ci sarà un Commissario Governativo che gestirà un progetto contenente previsioni certe di organizzazione del sistema, e cioè cosa si fa. Il Commissario previsto per noi, come scritto nella proposta di legge, che anche te hai sottoscritto, all’Art. 3 omissis “ le funzioni degli organi di governo del comune sono esercitate da un commissario straordinario nominato con decreto del Presidente della Regione”omissis. Quindi commissario Regionale e non Governativo
Si il commissario svolgerà compiti di natura POLITICA, forse non lui se sarà un Bravomo, ma il Sig.Rossi SI, perché se non hai letto o ti è scappato, all’Art. 4 comma 3 c’è scritto: Nell’atto di nomina e con successivi provvedimenti, il Presidente della Regione può impartire direttive a cui il commissario straordinario si attiene nello svolgimento dell’incarico. Non confondiamo i ruoli tra Commissari Straordinari e Commissari Prefettizi, sarebbe come mettere sullo stesso piano un Giudice di Cassazione e un Arbitro di Calcio, non diamo false informazioni ai cittadini.
Per quanto riguarda gli appalti sai bene che oggi i nostri Comuni mettono a gara lavori non eccessivamente appetibili per le ditte continentali, ma quando l’importo complessivo sarà moltiplicato per 8, allora si, come dice Confindustria e le altre sigle di categoria di cui avete avuto la benedizione, si apriranno nuovi mercati e nuove opportunità di lavoro, non di certo per le nostre imprese, avverrà quello che succede all’AUSL, Imprese e materiali, tutti da oltre il canale.
Circa l’utilizzo del personale, sono molto perplesso anche perché lo vivrò sulla mia pelle, come verremo organizzati? Le figure professionali che si sormontano come verranno utilizzate? Quei soggetti che nonostante la qualifica svolgono con capacità mansioni di alta professionalità chi li scoprirà? Io sicuramente visto che sono stato cattivo e ormai a fine carriera, sarò inviato a qualche sportello delle periferie, speriamo che sia Pomonte, mi piacerebbe conoscere gente nuova.
Per le Poste, non c’è da spendere parole, l’esempio di Portoferraio con la chiusura dei 2 sportelli e lo spostamento dell’unica sede sono più che eloquenti.
Relativamente alla scuola, non credo di aver disegnato una transumanza dalle varie località Elbane a Portoferraio, dico solo per onestà, che con un Comune soltanto, una sola Direzione didattica, il Provveditorato (leggi Ministero) avrà mano libera per chiusure e accorpamenti, creando i conseguenti disagi.
Giovanni ti dico la stessa cosa che ho detto a Lorenzo, lo sai che apprezzo, la tue capacità di Amministratore e le tue competenze tecniche e appunto per questo ti invito a riflettere e votare NO, molti problemi di gestione dei nostri Comuni, a gennaio con l’entrata in vigore della Legge 122 e l’obbligo di funzioni in forma associata, sgombrerà il campo da tanti discorsi, mentre la sventurata ipotesi di C.U. sarà solo una grave retrocessione e impoverimento del nostro territorio.
A distanza di pochi giorni dal referendum per Il Comune unico dell’Elba tutti dobbiamo sapere che: (di Alberto Nannoni)
non vi sarà alcuna perdita di posti di lavoro dei dipendenti pubblici comunali. Vi sarà un migliore impiego delle loro professionalità.
vi sarà una perdita di posti "politici" ed affini. Scompariranno 7 sindaci, molti consiglieri ed assessori. L’assetto finale del comune dell'Elba sarà costituito da 1 sindaco, 7 assessori e 24 consiglieri.
Il progetto del Comune dell'Isola d'Elba privilegia la funzionalità della macchina amministrativa a discapito del numero delle poltrone.
Il progetto del Comune dell'Isola d’Elba non ha alcuna matrice politica. E’ nato dal basso, da tutte le categorie produttive dell’isola e da singoli cittadini allo scopo di ricostruire una solida unità d’intenti fra tutte le comunità elbane ed acquisire un'interfaccia più autorevole nei rapporti con il continente.
Pur vedendo con favore le fusioni dei comuni, la Regione è neutrale rispetto al progetto ed aspetta la decisione degli elbani.
Anticipare volontariamente adesso ciò che quasi certamente sarà imposto in un futuro prossimo porta consistenti vantaggi finanziari all'isola. Chi per incertezza rimanda, domani troverà la dispensa vuota.
La storia passata ha dimostrato che l'applicazione del modello delle "gestioni associate" all'isola non ha mai dato soluzioni efficaci ai nostri problemi comprensoriali. E per conseguenza siamo incapaci di decidere, mentre là fuori il mondo corre veloce come un jet, mentre l'economia reclama risposte rapide, immediate
I cittadini elbani di ogni comune non perderanno nessuno dei servizi che hanno oggi disponibili, ma il Comune dell’Isola d’Elba avrà a disposizione molte più risorse umane e finanziarie per incrementarli.
Nessuna comunità perderà neanche in minima parte la sua identità storico-culturale, ma verrà invece rafforzato fortemente ciò che le unisce: l’appartenenza comune all’Elba.
Il Comune dell’Isola d'Elba non è proposto come soluzione miracolosa e la sua costruzione non sarà un percorso facile, ma sicuramente restituirà capacità decisionale, efficienza, armonizzazione, rapidità al sistema amministrativo locale. Sarà la poderosa spinta iniziale per invertire il declino del sistema Elba.
Unendo le forze acquisiremo maggiore autonomia politica e finanziaria e potremo allearci, od anche ribellarci, con più risolutezza verso le determinazioni esterne. Saremo più rispettati.
Proponiamo di votare SI agli elbani che sono insoddisfatti delle attuali situazioni dei problemi comprensoriali dell’Elba (trasporti, sanità, rifiuti, promozione, ambiente, energia....). Coloro che invece valutano positivamente l'andamento dei fatti elbani votino NO al rinnovamento.
Il SI significa CAMBIAMENTO, il NO significa IMMOBILISMO.
Dopo aver ascoltato tutti, ognuno decida con la propria testa a chi dare fiducia. Il sindaco o l'impiegato, l'ammiraglio od il mozzo, l'imprenditore o l'operaio, tutti hanno lo stesso peso: 1 voto cadauno.
La posizione di ogni singolo elbano su questo referendum merita il massimo rispetto da parte di tutti. Il progetto del Comune dell'Isola d'Elba NON deve essere motivo di divisione ed ogni tentativo di strumentalizzazione in tal senso deve essere fermamente respinto.
La decisione che verrà presa è di enorme importanza per la nostra bella Isola, farà sentire i suoi effetti positivi e negativi per molti anni a venire. E’ perciò importante come non mai che TUTTI gli elbani partecipino alle votazioni del prossimo 21 e 22 aprile.
SFIDA TRA SI E NO AL COMUNE UNICO CON VOLANTINI E DEPLIANT
A pochi giorni dal voto del 21 e 22 aprile, pare utile confrontare come si sono espressi, attraverso volantini e dépliant che arrivano nelle case degli isolani, i rispettivi Comitati che si impegnano da mesi per la vittoria del sì o del no alla proposta di Comune unico per l'Elba.
Come si espresso il Comitato per il sì
Alcuni i volantini in circolazione, ma un dépliant costituito da 12 pagine è quello più completo, fa notare Roberto Peria, strumento che fa riferimento al sito www.comuneunicoelba.com; ha una copertina blu con al centro un'Elba bianca e il titolo è “Il 21e 22 aprile vota si al Comune dell'isola d'Elba”. Il simbolo è un cerchio bianco bordato di blu con un SI rosso con disegnate le tre api napoleoniche. Vediamo il contenuto. Capitolo 1-”Com'è nata l'iniziativa”, si ricorda che 5700 isolani hanno firmato per pronunciarsi sull'ipotesi di accorpamento. Si legge che Stato e Regioni finanziano fusioni tra Comuni con aiuti straordinari, abolendo anche il patto di stabilità. 2° argomento “Il commissariamento”: sarà breve e coadiuvato dagli ex sindaci e dal personale dei Comuni attuali, per ordinaria amministrazione, unificazione delle procedure e dei sistemi informatici, ricognizione delle dotazioni organiche e delle situazioni di credito, quindi predisposizione di un bilancio di sintesi. Dopo tale periodo il sindaco unico dovrà procedere alla vera e propria amministrazione, modificando strumenti urbanistici e regolamenti, adotterà nuove tariffe e tasse e farà nuove assunzioni. Statuto e dei programmi, i cittadini delle varie parti dell'isola non perderanno niente, ma guadagneranno in investimenti, servizi e qualità della vita. I nuovi candidati alla gestione elbana dovranno garantire dedizione, competenza e la lista dovrà essere rappresentativa di tutte le realtà elbane. I Municipi dove si dice che i cittadini di ogni parte dell'isola avranno gli stessi servizi presso gli edifici comunali e saranno istituiti sportelli ai cittadini di Pomonte, Cavo, Procchio e Lacona. Il Municipio in ogni paese avrà i servizi demografici, il demanio, l'edilizia privata e via dicendo. Uno schema illustra il collegamento tra la cittadinanza di ogni Municipio e il Comune. Le rappresentanze : si afferma che non sarà persa col Comune Unico l'attenzione per ogni ambito territoriale: le scelte che la nuova Amministrazione farà, avranno ricadute paritarie verso i vari territori. Altri tre schemi esplicano tali concetti di rappresentanza. Le pagine finali esprimono i capitoli “A cosa dovremmo rinunciare” e “Cosa guadagneremo”. Nel primo caso la riduzione ad un sindaco invece che otto, sette assessori invece che 44, 24 consiglieri invece che 124, un segretario contro gli attuali sette. Ci sarà un bilancio unico, un solo strumento urbanistico e regolamento uniformato per tutta l'Elba. Avverrà la semplificazione e l'efficienza per la crescita e lo sviluppo. Il documento si conclude evidenziando che esisterà come guadagno, una politica unitaria per promozione turistica, gestione dei rifiuti, sanità, scuola e via dicendo. Stop alle divisioni e viceversa sarà promossa la visione unica del territorio, mantenendo inalterate le tradizioni storiche e popolari di ogni parte.
Come si è espresso il comitato per il no
Due i mezzi di comunicazione cartacei principali. Il più importante secondo Roberto Marini e un volantino dal titolo “Perché’ andare a votare e votare no” , su due facciate. E' riportato il testo di legge presentato dal Comitato del si alla regione Toscana, per far notare che i primi tre articoli trattano del passaggio delle attuali otto amministrazioni ad una unica, compreso il trasferimento del personale e di tutti poteri giuridici. Poi c'è il capitolo riguardante il Commissario straordinario che non può fare assunzioni e potrà ricevere dal presidente della regione delle direttive. Il Commissario sarà retribuito dai Comuni e la sede provvisoria del Comune unico sarà presso gli uffici della Provincia. Si afferma, anche in un altro pieghevole del Comitato del no, fatto di 10 punti sintetici, che il Commissario non ha limiti di tempo e potrebbe rimanere in carica anche 10 anni e più. In tale pieghevole il simbolo scelto è quello di un cerchio multicolore e al centro non rosso un grosso no. Nel volantino principale poi sono esplicitati i motivi del no. Come ad esempio si avvisano i cittadini che non esistendo un quorum nel referendum del 21, è opportuno andare ai seggi massicciamente, per evitare che una minoranza decida per tutti. Si dice poi che “si va a votare “il nulla”, salvo l'eliminazione di tutti gli attuali Comuni, mentre gli elbani vogliono conoscere il proprio futuro, senza delegare nulla a nessuno. Per il Comitato per il no non ci saranno risparmi, anzi nasceranno altri costi e Regione e Stato, difficilmente saranno in grado di dare contributi. Non esistono tutele della Rappresentanza dei territori e i Municipi non avranno autonomia decisionale. E ancora “Molti degli attuali Comuni diverranno periferie dimenticate. Con il Comune Unico si aprirà la stagione dei grandi appalti con conseguente invasione di numerose grandi ditte del continente, che spazzeranno via o ridurranno al lumicino tante aziende elbane e l'economia locale si danneggerà irreparabilmente.
Con un solo Comune – illustra il volantino- rischiamo di perdere servizi come scuole, poste e si chiede: cosa accadrà dei trasporti pubblici e delle strade oggi provinciali? Ci sarà poi un minor controllo del territorio che invece era garantito con otto sindaci. La politica dei tagli, prevede la chiusura di numerose stazioni dei Carabinieri (una sede per Comune). L'attuale assetto produce sicurezza, quale sarà il domani? Si domandano quelli per il no; il Comune unico è una scelta senza ritorno. Il ciclostilato si conclude con lo slogan “Il Comune unico è un disastro per tanti, un affare per pochi”.
Stefano Bramanti
QUELLI CHE...... DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ MARCIANA MARINA
Quelli che definiscono il Comune Unico un carrozzone.
Quelli che dicono di pensare positivo e votano negativo.
Quelli che votano negativo perché sono amici di chi amministra.
Quelli che votano no perché confondono il concetto di diritto con quello di favore.
Quelli che si sentono elbani solo quando sono fuori dall’Elba.
Quelli che credono ancora alla favola di Biancaneve e i sette nani.
Quelli che votano no e premiano il sistema che non è riuscito a trovare un accordo per fare il canile.
Quelli che votano no e premiamo il sistema che non è riuscito ad accordarsi per un’univoca promozione del nostro territorio.
Quelli che votano no e mantengono inalterata la spesa pubblica.
Quelli che sono convinti che l’unione non fa la forza.
Quelli che per l’ospedale si sono giustamente uniti per essere più forti ma che poi votano no per il comune unico.
Quelli che non capiscono che votando no fanno il gioco di chi amministra da decenni condividendo la strategia del “divide et impera”.
Quelli che lo capiscono ed è per questo che votano no.
Quelli che si lamentano al bar che nulla funziona ma che poi non fanno nulla per cambiare.
Quelli che votano per il M5S alle politiche ma alla prima prova di coerenza elettorale se ne infischiano del programma.
Quelli che votano no per fare dispetto a qualcuno.
Quelli che votano no perché hanno paura di perdere le tradizioni, ma quali?
Quelli che votano no ma si dichiarano riformisti.
Quelli che come diceva il grande E. Jannacci votano scheda bianca per non sporcare.
Noi siamo quegli altri e votiamo SI.
RISPOSTA A QUERCIOLI DA PARTE DEL COMITATO DEL NO
La dichiarazione del Sig. Quercioli é fuori luogo, priva di fondamento e, come potrà riconoscere chiunque abbia seguito l'intera vicenda "Comune Unico", addirittura isterica ed inquietante.
Chi ha raccolto firme in modo subdolo - e questo é stato dimostrato anche dalle dichiarazioni contraddittorie di Rampini;
Chi non ha voluto alcun confronto quando richiesto e necesario - sì perché cari signori questo confronto doveva esserci prima dell'apposizione delle firme che era su una legge di iniziativa popolare e non su un referendum;
chi stravolge volutamente i contenuti della legge fatta firmare contenene le sole regole valide e applicabili;
chi dà notizie false sulla nomina, il ruolo e i poteri del Commissario;
si permettere di offendere coloro che si limitano a portare a conoscenza dei cittadini quello che si sta mettendo in atto.
La verità é che la situazione é gli sfuggita di mano e che neanche loro sapevano cosa c'era dietro questa vicenda che é stata gestita unicamente da "fuori".
La verità é che molti loro associati, di contro, hanno ben capito e si sono molto, molto arrabbiati.
Relativamente alle offese sulla bramosia di poltrone, forse é bene ricordare che i politici dell'Elba, sindaci e assessori, prendono cifre irrisorie; é bene ricorda che all’Elba chi fa politica lo fa solo ed unicamente per passione e, non certo, per i compensi.
Onesto sarebbe che, qualche presidente di associazione, confessasse a se stesso ed agli altri tutto quello che non si é stati in grado di fare.
Pontificare e denigrare gli altri solo perché vogliono informare, é solo sintomo di incapacità propositiva e progettuale .
Pensare di risolvere azzerando un sistema, senza progetto e senza alcuna certezza é solo una follia che di imprenditoriale non ha proprio un bel nulla: é come fare un contratto senza una controparte e senza regole. Ci meraviglia, Sig. Quercioli, che in una fase così difficile, come unica soluzione si veda solamente un bel salto nel buio, senza garanzie per nessuno.
Ci preme evidenziare, inoltre, che il modo di lavorare dei Sindaci in questi ultimi tempi é profondamente cambiato: questi lavorano in sinergia cercando di raggiungere obiettivi di interesse comune e per questi siedono ad un unico tavolo e portano avanti proposte comuni nell’interesse dei cittadini.
Infine per "peggio si cosí si muore", ribattiamo "al peggio non c'é mia fine" : basti andare a Livorno e in provincia per vedere il "peggio"; ma loro questo lo sanno bene visto che l'imput di costituire un comune unico é arrivato proprio dai propri superiori di Livorno che vedono nell’Elba una possibile speranza per i loro iscritti, non per quelli elbani.
Comunque dopo la fase dell’arroganza, degli insulti e delle offese, siamo arrivati agli isterismi finali.
CONTINUA IL BOTTA E RISPOSTA TRA LEONARDI E RAMPINI
Per prima cosa vorrei chiarire che non appartengo a nessun comitato anche se sono un sostenitore del NO al Comune Unico dell’Elba.
Michele Rampini, scrive che il Commissario sarà nominato dal Governo, e che quello che prospetta il comitato per il Si è solo una ipotesi di studio e nulla più.
Ho l’impressione che il Sig. Rampini sia una delle tante vittime che hanno apposto quella firma pensando che si trattasse esclusivamente di un sondaggio.
Purtroppo il 21/22 andremo a votare perché venga attuata una proposta di legge che dice tutto e il contrario di tutto. L’art. 4 è ben chiaro, il Commissario sarà nominato con decreto del Presidente della Regione” il comma 3 dello stesso articolo precisa che il Commissario deve sottostare ad eventuali direttive del Presidente della Regione. L’art. 5 dice chiaramente che il Commissario procederà a ridisegnare gli Strumenti Urbanistici. L’art. 7 indica con precisione che lo Statuto “può” istituire i Municipi che forse, questo però lo dico io, il nome più appropriato potrebbe essere Consigli di Quartiere.
Se dovesse vincere il SI, penso davvero che l’incarico del Commissario durerà anni con un grave immobilismo e conseguenti ripercussioni socio economiche per tutti gli Elbani. Questo tizio arriva e ci sono 8 contenitori con all’interno del personale senza nessuna guida, senza un programma, cosa fa? L’impacchetta li porta tutti nel palazzo della Provincia (Art.6 della Legge, è li prevista la sede del Comune) e poi? Comincia a creare gli Uffici secondo l’inquadramento o invierà tanti piccoli Commissarietti nelle attuali sedi comunali per fare le cernite e il primo sgrossamento? Fusione di Comuni di proposta della regione o fusione mascherata di proposta popolare? In questa occasione la Regione si sta dimostrando Madre e Matrigna, basta vedere le modalità con cui si è giunti all’espletamento di Referendum analoghi in Toscana, descritti puntualmente nella nota consultabile: http://www.tenews.it/giornale/2013/04/12/comune-unico-verita-bugie-certezze-e-incertezze-47680/
o
http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/4070-comune-unico-tutti-gli-interventi
Il livelli di ingerenza della Regione Toscana anche nei riguardi dello Stesso Comitato proponente il C.U. è ben evidenziata in un articolo del Dott. Orsini pubblicato su una rivista della Regione Emilia Romagna anche questa consultabile su: http://www.regione.emilia-romagna.it/affari_ist/Supplemento1_12/Orsini.pdf
Ci sono mille modi per attuare un Golpe mascherato e questo Referendum è uno dei mille le cui conseguenze le avvertiremo quando tutto è attuato.
Un giorno fui colpito da una frase “ il popolo che non si ribella è un popolo senza dignità “. L’Elbano è un popolo ospitale, accondiscendente e collaborativo, però anche carico di dignità, amor proprio, autonomia e autodeterminazione, quindi sicuramente domenica 21 si recherà alle urne per difendere il proprio territorio con un secco NO alla costituzione di un comune unico.
Dante Leonardi
RISPOSTA A DANTE LEONARDI E AD ALCUNE TESI DEL COMITATO DEL NO AL REFERENDUM
Dante Leonardi ha perfettamente ragione, quando afferma che la stesura dello statuto e dei regolamenti del Comune Unico dell'Isola d'Elba dovrà essere competenza esclusiva del nuovo Consiglio Comunale così come sarà eventualmente suo compito definire le competenze dei Municipi che proprio per questo saranno meno periferie di quanto non lo siano già ora. Sarà buona politica per chi governerà il nuovo Ente fare tutto questo consultando in modo capillare tutta la cittadinanza elbana. Dunque quello che prospetta il Comitato per il Si è solo una ipotesi di studio e nulla più. Non si capisce poi perché Leonardi e il Comitato per il No insista nell'affermare che il Commissario sarà di nomina regionale e quindi sottoposto ai così detti voleri della Regione e che debba durare anni addirittura con compiti di Amministrazione anche straordinaria. Il Commissario sarà nominato dal Governo, durerà il breve tempo necessario ad espletare compiti meramente di raccolta dati già esistenti, di omogeneizzazione degli stessi con procedure standard, senza intervenire in alcun modo con provvedimenti innovativi. Tutti gli strumenti vigenti di governo del territorio, compreso quelli urbanistici , rimarranno in vigore fino all'insediamento del nuovo Consiglio Comunale e della Giunta che avrà vinto le elezioni amministrative questa volta finalmente elbane. Per quel che riguarda il personale in forza negli otto comuni esso rimarrà uguale nel numero e sarà distribuito su tutto il nostro territorio senza che i dipendenti attuali debbano temere licenziamenti; i vincoli stabiliti dalla legge sulle nuove assunzioni di personale nelle singole amministrazioni comunali saranno gli stessi a cui sarà sottoposto anche il nuovo Ente unitario che per la sua maggiore dimensione potrebbe anche procedere a nuove assunzioni funzionali ai suoi maggiori compiti . Il Comitato per il SI ha più di una volta prospettato i vantaggi economici conseguenti alla fusione dei Comuni elbani, vantaggi derivanti da economie funzionali, economie di scala, maggiori contributi sia regionali che statali che percorreranno una via preferenziale rispetto ai contributi erogati ai singoli comuni o unioni di essi, esonero per almeno tre anni dal Vincolo di Stabilità che potrà dunque liberare ulteriori risorse da investire nello sviluppo. Se anche per avventura tali contributi fossero inferiori alle aspettative per le note difficoltà di bilancio sia al livello centrale che locale, se le economie intrinseche di spesa derivanti dalla nostra fusione fossero inferiori a quelle prospettate in via di ipotesi, rimarrà sempre pieno il valore che una fusione dei nostri Comuni assume per la dignità e i diritti di tutti i nostri cittadini. Infatti ormai da tempo essi sono assai limitati per le note inadempienze amministrative nella gestione comprensoriale del nostro territorio segmentato in otto surrettizie entità rispetto ad una obiettiva omogeneità di interessi economici, sociali e geografici di tutta la nostra Isola.
Michele Rampini
COMUNE UNICO: VERITA', BUGIE, CERTEZZE E INCERTEZZE
La prossima consultazione del 21 e 22 aprile ha chiamato alle urne cinque territori della Regione Toscana per esprimersi sulla fusione dei loro comuni
Per quattro realtà si tratta di due comuni che si fondono per realizzarne uno solo che hanno sviluppo territoriale e popolazione meglio quantificabile nel prospetto che viene sottoindicato. Con una strana particolarità che i quattro in provincia di Arezzo sono tra loro confinanti e realizzano due fusioni anziché una.
Il nostro lo conosciamo tutti bene.
I primi quattro nascono da una iniziativa di legge della Giunta Regionale. Mentre nel nostro caso si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare.
Perchè questa differenza? Le motivazioni sono da ricercare nel diverso percorso che è stato fatto dai primi quattro territori rispetto al nostro.
Per i primi quattro territori si tratta della realizzazione di un progetto che contiene previsioni certe di organizzazione del sistema, e cioè cosa si fa e dove. Presentazione del progetto e coinvolgimento della popolazione. Eventuale affinamento del progetto. Approvazione dello stesso nei consigli comunali. Richiesta alla Giunta Regionale di indizione del referendum.
Nel nostro caso: Nessun progetto, una raccolta di firme con le caratteristiche che tutti conosciamo e tante fantasie sul dopo.
Ognuno racconta la propria verità. Nostri concittadini più o meno impegnati in politica che leggono la propria sfera di cristallo, veggenti di fuori che ci propinano le proprie fantasie.
Ogni giorno assistiamo a continui esempi che si occupano di organizzazione dei servizi, di aspetti del personale, del nuovo statuto, tutti mirati a darci risposte su verità non scritte da nessuna parte ed in genere a tenerci buoni, come dire: “Non vi preoccupate, al resto pensiamo noi”, dimenticandosi questi signori che nel futuro a loro non sarà affidato alcun ruolo nelle scelte successive.
Infatti gli unici che avranno titolo a governare, è bene ricordarlo a tutti, saranno: nella prima fase, il Commissario regionale che metterà in campo le sue fantasie e le disposizioni del Presidente Rossi. E successivamente, dopo la consultazione, il nuovo Sindaco e gli eletti.
Questo a meno che non esistano accordi predeterminati che hanno già individuato chi sarà il futuro Commissario, che pertanto parla attraverso questi “quotidiani comunicatori”. Se così fosse, ci auguriamo che non si preveda di ripetere percorsi già fatti.
Ancora differenze tra gli altri e noi
Per gli altri sono indicati percorsi certi:
- 1 gennaio 2014 istituzione del nuovo comune
- nomina di un Commissario di derivazione statale che opererà per tutte le materie non contenute nel progetto (quello condiviso da tutti ed approvato dai rispettivi Consigli Comunali) fino alle elezione dei nuovi organi.
Per noi:
- Comune unico 40 giorni dopo l'approvazione della legge
- Commissario regionale straordinario con pieni poteri al quale il Presidente della Regione può impartire direttive alle quali il Commissario stesso si deve attenere. Come dire governa Firenze.
Queste sono le uniche verità che vanno dette ai nostri cittadini. Tutto il resto sono pure fantasie.
Il futuro sicuramente è incerto; in assenza di un progetto prefissato, ci avvieremo su una strada che imporrà scelte da definire di volta in volta, come dire vivere alla giornata, con decisioni autonomamente assunte dal Commissario, o nel rispetto di ordini impartiti da Firenze. Dove andremo a finire?... tutto da “sfera di cristallo”!
Ci saranno problemi per i nostri cittadini, per i nostri ospiti per i nostri servizi?...tutto da inventare. E inventare, in questo momento di grave crisi, non crediamo che sia fare l'interesse dei nostri cittadini. Abbiamo esperienze vicino a noi, come per esempio nella sanità, che hanno visto tempi di unificazione di strutture e di servizi durati anni.
Infine, tra le incertezze che sarebbe stato utile chiarire prima, si doveva doverosamente affrontare e condividere con la popolazione elbana la futura organizzazione scolastica, quella degli uffici comunali, quella dei trasporti pubblici, delle strade ex provinciali, degli Uffici Postali, solo per citare alcuni esempi, ed in genere precisare quali oneri saranno trasferiti sulla nostra comunità.
Parafrasando qualcuno: tutto il resto sono chiacchere, purtroppo sulla pelle di noi elbani.
TABELLA
23.389 |
98,20 |
|
Abitanti |
Superficie |
|
Fabbriche di Valico (LU) |
504 |
15,53 |
Vergemoli (LU) |
336 |
27,30 |
840 |
42,83 |
|
Abitanti |
Superficie |
|
Castel San Niccolò (AR) |
2.778 |
83,11 |
Montemignaio (AR) |
622 |
26,03 |
3.400 |
109,14 |
|
Abitanti |
Superficie |
|
Castelfranco di Sopra (AR) |
3.099 |
37,62 |
Pian di Scò (AR) |
6.407 |
18,42 |
9.506 |
56,04 |
|
Abitanti |
Superficie |
|
Portoferraio |
12.253 |
47,46 |
Campo nell'Elba |
4.651 |
55,60 |
Marciana |
2.217 |
45,16 |
Marciana Marina |
1.993 |
5,64 |
Rio Marina |
2.274 |
19,54 |
Rio nell'Elba |
1.244 |
16,71 |
Porto Azzurro |
3.578 |
13,30 |
Capoliveri |
3.887 |
38,96 |
32.097 |
242,37 |
Comitato NO COMUNE UNICO
CHIARIMENTI CUL COMUNE UNICO DELL'ELBA
Ci sono all’Elba alcuni personaggi pervasi dalla egoistica ambizione di volere occupare un posto di potere nelle attuali otto amministrazioni che, prevedendo che per loro questo non sarà più possibile, accecati dall’odio verso chi sostiene il SI al comune unico, stanno facendo fuoco e fiamme per mantenere l’attuale sistema amministrativo.
Visto l’avvicinarsi del referendum, si vestono da paladini per “salvare”, sempre secondo loro, tutti quei Cittadini Elbani incapaci di intendere e di volere ed ai quali è stata estorta in buona fede la firma, firma che invece Li porterà a decidere per il loro futuro.
Ma non si fermano, continuano a trattare da imbecille chi non la pensa come loro, continuano a gettargli sabbia negli occhi, con lo spauracchio del blocco amministrativo, dicendo in giro che gli attuali dipendenti dei comuni perderanno il posto di lavoro, che una persona che abita a Pomonte dovrà andare a Portoferraio per fare la carta d’identità (che anche se fosse vero, si deve rinnovare ogni 10 anni)….e tante altre tendenziose falsità.
Poi vogliono anche insegnare (loro sono più bravi e si vede!) alle associazioni di categoria a fare il loro mestiere, non sapendo, o facendo finta di non sapere per giocare sporco, che i rappresentanti di tali associazioni non percepiscono nessuna remunerazione e che sono arrivate a costituire il comitato per il comune unico, proprio per difendere, i propri associati e con loro gli Elbani tutti, dall’attuale sistema amministrativo, che per l’interesse dei soliti ambiziosi ha tenuto al palo tutta l’Elba negli ultimi 50 anni.
In questo lasso di tempo le altre località turistiche d’Italia (sicuramente meno appetibili per bellezze naturali e storiche) hanno progredito in maniera esponenziale, mentre qui siamo rimasti a fare la divisione dei beni; il Buraccio è di Porto Azzurro, il Literno è di Marina di Campo così come l’aeroporto, e il risultato qual è ?
L’aeroporto non funziona, mentre altre isole infinitamente più piccole possono ricevere turisti da tutto il mondo e l’immondizia dobbiamo portarla in continente, con i costi che tutti purtroppo conosciamo (tanto paga Pantalone).
Fino ad ora hanno detto soltanto sproloqui, dimenticando che il comitato per il SI è stato costituito dalle associazioni di categoria; che hanno saputo, per l’interesse generale, andare oltre le loro divisioni politiche e partitiche, che hanno cercato la disponibilità di chiunque avesse la volontà di raggiungere un obbiettivo, che hanno eletto il proprio coordinatore e che tutte sono rappresentate all’interno del comitato con diritto decisionale, che rappresentano tutti i datori di lavoro dell’Elba (escluso quelli pubblici), che ogni imprenditore rappresentato facendo il proprio interesse fa anche quello di tutta la comunità, che queste associazioni non sono state tutte e simultaneamente colpite da meningite e perdendo la ragione hanno cominciato a pensare al Comune Unico, così tanto per essere masochisti, ma perché è diventato impossibile continuare a fare impresa con tutti i legacci e legaccioli che qui sono moltiplicati all’ennesima potenza.
Noi continuiamo a sostenere il “SI” per avere un cambiamento che sicuramente non potrà essere peggiore dell’attuale situazione “perché peggio di così si muore”, contiamo sul fatto che gli Elbani vadano democraticamente a votare e se lo ritengono giusto potranno anche dire “no”, ma devono essere coscienti che così facendo non cambierebbe nulla e che si renderebbero responsabili, dando continuità al misfatto, della fuga, dell’esodo, dell’esilio e comunque dell’allontanamento dall’Isola di tutti coloro che ci sono nati, ma non riescono a viverci per il gretto interesse degli attuali amministratori e degli aspiranti a tali incarichi (l’elenco dei quali rispecchia quello del comitato per il no).
Per Confesercenti Elba - -Mauro Quercioli
FEDELI (IDV) SU C.U.: "SI RIFORMINO LE ISTITUZIONI NEL RISPETTO DEI VALORI DEMOCRATICI"
“L’ipotesi di riassetto del Comune Unico elaborata dall’Università di Pisa ha il pregio di sollecitare pubblicamente valutazioni sulle ipotesi di organizzazione del Comune unico in termini di efficacia ed efficienza. Per questo motivo guardo con interesse al lavoro svolto e mi auguro che si avvii un serio iter che porti all’unificazione dei Comuni nel segno di una riforma necessaria non solo per ragioni economiche ma, soprattutto, di unitarietà dell'azione politica ed amministrativa”. Questo il commento di Giuliano Fedeli, Consigliere regionale dell’Italia dei Valori e Vicepresidente del Consiglio toscano, sulla riorganizzazione proposta da Pisa sul Comune Unico. “Si presenta un'occasione unica- spiega Fedeli- per ottimizzare le risorse con un effettivo risparmio, in linea col percorso virtuoso di rinnovamento della cultura istituzionale ormai in atto in tutta la Regione. Sono orgoglioso che l’Isola d’Elba si faccia portavoce di una riforma urgentissima in un momento così delicato e critico del nostro paese”. “L'iniziativa in atto nell'isola d'Elba di unire i Comuni- conclude il Consigliere Idv- è un palese esempio di come si possano riformare le Istituzioni nel rispetto dei valori democratici sui quali si fonda la nostra convivenza civile”.
Elena Pullerà