Con la delibera di giunta n. 71 del 2020 che dispone la sospensione dei termini dei versamenti e rateizzazioni in scadenza al 31 maggio 2020 di tutti i tributi locali, l’amministrazione fa un primo passo per venire incontro all’economia del paese. Un primo passo, apprezzabile certo, ma che presumibilmente non basterà.
Il Comune, di fronte ad una situazione di emergenza sanitaria, e ora economic , dove la stagione turistica è praticamente compromessa, (aziende che rischiano di non aprire i battenti, partite iva che molto probabilmente ad Ottobre dovranno fare i conti con insistenti deficit aziendali, lavoratori stagionali e dipendenti, si stima che il 50% di questi ultimi rimarranno senza lavoro e senza reddito con grandi ripercussioni anche sull’indennità invernale Naspi, intere famiglie che si troveranno a lottare per la sopravvivenza nel periodo invernale prossimo) sospende i pagamenti tributari. Il termine sospensione indica solo un concetto di “temporaneità”, prima o poi, l’imposizione tributaria andrà sicuramente corrisposta.
Aziende già in difficoltà, famiglie quasi allo stremo, si troveranno a far fronte a una duplice imposizione fiscale, gli arretrati e il corrente. La situazione finanziaria di aziende, dipendenti e famiglie verrà sicuramente compromessa. La sospensione non cancella l’obbligo di versamento, non cancella il debito tributario.
Debito fa debito.
Alle difficoltà aziendali già in essere, mutui, finanziamenti, affidamenti bancari, pagamenti ai fornitori, pagamenti dei tributi erariali e previdenziali, ai quali la stagione turistica doveva permettere agli operatori di far fronte, si sommeranno anche quelli comunali sospesi temporaneamente.
Alberghi, Ristoranti, Bar, campeggi, CAV, negozi e tutte le attività che gravitano attorno ad essi hanno bisogno di un aiuto, un aiuto concreto.
Aziende già in crisi che provengono da un lungo periodo di chiusura, quello invernale al quale si è aggiunto quello forzato imposto per il Covid19, si portano dietro perdite ed effetti finanziari negativi già di per sé impattanti.
La sospensione dei pagamenti dei tributi non può essere la soluzione. L’istituto del ravvedimento operoso e della definizione agevolata dei tributi permetteva già prima una sospensione volontaria del pagamento dei tributi.
Le imprese e le famiglie hanno bisogno di una forte riduzione delle aliquote tributarie da parte del comune, per il 2020: IMU, TARI, TOSAP, ecc. devono essere ricalcolate alla luce della nuova situazione o quantomeno ridotte nella percentuale di effettivo blocco delle aziende in questi mesi e (speriamo di no) nei prossimi.
Un minor afflusso turistico genererà, sicuramente, una minore produzione di rifiuti. Appartamenti, alberghi, ristoranti e negozi vedranno, almeno in questa stagione, un calo di presenze. Aziende che non corrisponderanno i canoni di locazione, proprietari di immobili e di aziende che non riscuoteranno gli affitti, questi potrebbero per esempio beneficiare di uno sgravio fiscale sui tributi comunali, in modo da permettere anche un accordo temporaneo con i conduttori in difficoltà finanziaria, al fine di un sano mantenimento dello stesso rapporto di locazione.
È giunto il momento che il bilancio del comune sia un bilancio che davvero fa fronte alle necessità della collettività.
La Giunta dovrebbe pensare a stanziare un fondo di emergenza Covid 19 per far fronte a tutte le difficoltà economiche di aziende e famiglie.
Comprendiamo bene che tali azioni, ovviamente, vanno a incidere pesantemente sulle casse comunali.
Dove andare, allora, a cercare tali risorse? In parte, per esempio, attingendo dai fondi della GAT o riducendo alcune voci di spesa del bilancio comunale.
Dall’analisi dell’esercizio 2019, nel bilancio comunale si rilevano:
rimborsi ai datori di lavoro per €25.000; spese per comunicazioni istituzionali € 24.000; spese per arredi vicesindaco € 5.000; spese domini Internet € 7.000; incarichi professionali per la contabilità armonizzata € 12.000; spese legali € 174.000; manutenzioni a macchinari da ufficio comunali € 60.000; debiti fuori bilancio € 96.000; canoni di noleggio macchinari €8.000; manutenzione telecamere €20.000.
Una diminuzione di queste certo non andrebbe a coprire la quota necessaria, ma potrebbe essere, per l’amministrazione, un buon punto di partenza la gestione oculata di alcune spese.
Se poi passiamo alla Gestione associata del Turismo possiamo vedere che nel 2019 sono state sostenute spese per la comunicazione web (200.000), contributi e servizi ad associazioni (200.000), spese per vitto e alloggio della GAT (60.000), prestazioni professionali informatiche (25.000) e altre ancora.
E su questo punto facciamo un appello a tutti i sindaci elbani, a valutare per l’attuale esercizio una destinazione prioritaria “diversa e straordinaria” delle somme a disposizione della GAT.
Come gruppo di minoranza, e nello svolgere il compito a noi attribuito da metà del paese, auspichiamo che i nostri suggerimenti siano di stimolo all’amministrazione per fare di più e meglio per l’adozione di provvedimenti cospicui e mirati al mantenimento del benessere della cittadinanza in questo difficile periodo.
E ai nostri concittadini chiediamo invece di tener duro e dimostrare la tenacia e la forza di volontà che da sempre ci contraddistingue. Una soluzione arriverà per tutti. Noi ce lo auspichiamo.
Gruppo Competenze e Valori per Capoliveri