Gent.ma sig.ra Linda,
ha ragione a dire che non sono gli elbani a contrastare l’afflusso turistico, va da sé che le regole (se pur abbastanza confuse) vanno rispettate e anzi tutti dovremmo adottare comportamenti cautelativi a prescindere; è purtroppo anche vero che la preoccupazione derivain gran parte dalla situazione dell’ospedalità sull’Isola (in termini di sistema e non di addetti), ma ovviamente questa è preoccupazione di tutti, anche dei vacanzieri a prescindere dalla sistemazione (è mia in particolare).
Condivido anche le critiche a chi si lamenta di dover pagare comunque tasse, tributi vari, spese di amministrazione ecc anche se non potrà usufruire della propriaseconda casa, anch’io non trovo senso in questo ragionamento; mi associo anche al biasimo per chi è venuto sull’Isola “scappando” dalla propria residenza abituale perché in zona “rossa”, un comportamento davvero poco sociale e consapevole. Non commento l’arroganza e la maleducazione di alcuni, ha ragione, si commentano da soli.
Forse è stata un po' dura, ma ok così, le cose vanno dette con il trasporto che ci viene.
All’Elba venivo già da ragazzo e dal 1983 ho una seconda casa, lì sono cresciuti in vacanza i miei figli ed ora crescono i miei nipotini. Abitiamo in una bella città sul mare, ma per noi l’Elba è un’altra cosa; ci siamo affezionati all’ambiente e alle persone, molte ne conosciamo e frequentiamo, posso dire che siamo in buoni rapporti con tutti, con alcuni in amicizia.
Gusti e sentimenti a parte, pensando al vil denaro si può ben dire che siamo sulla stessa barca e se non siamo miopi ci conviene remare insieme; è un vantaggio per tutti se l’Isola è ben curata ed accogliente per le vostre scelte, per il vostro lavoro ed atteggiamento e con la nostra partecipazione.
Queste polemiche sono assurde e chi le alimenta non capisce che si fa danno da solo, piuttosto dovremmo remare insieme per contrastare quel certo preconcetto che porta taluni, spero pochi, a dire “ma che mi frega … intanto venite lo stesso”. Ne conosco un paio anch’io, non mancano le discussioni.
Non mi sta bene leggere di questo presunto conflitto, sono intervenuto per aiutare ad eliminarlo.
Poco tempo fa ho lasciato (per la prima volta in tanti anni) un commento su Elbareport a breve critica di una lettera in cui avevo colto una sorta di acredine verso i proprietari di seconde case e avevo esortato l’autore a preoccuparsi invece della situazione difficile (a dir poco) che si può ragionevolmente prevedere per gli operatori turistici dell’Isola, e qui colgo l’occasione per dire che le seconde case, qualora accessibili, potrebbero portare solo un aiuto che credo non sarebbe determinante. In altre parole, non mi pare sia questo il punto e il vero problema da risolvere. Ci penserà chi ci governa a stabilire cosa si potrà fare, noi tutti dovremo stare alle regole e metterci anche del nostro in più, con coscienza.
Solo su un punto ho qualche perplessità, ossia quando lei conclude “si tratta di domanda ed offerta”. Secondo me è stata un po' tranchant, sarebbe così come lei dice se ci fosse un’offerta ragionevolmente ampia, il che, se posso dire, non mi pare. Va anche ricordato che siamo su un’isola, traghetti cari, sistemazioni anche (in confronto ad altri siti), va da sé che un’impresa o un artigiano che venisse dal continente avrebbe un surplus di ricarico non indifferente, e quindi va da sé che chi ha base sull’Isola potrebbe approfittarne per ricaricare un bel po' i propri preventivi, è così e in particolare per i “foresti” o non è così? Diciamo che probabilmente è così ... ma diciamo anche che non dobbiamo meravigliarci e tanto meno lamentarci. Ben sappiamo che stare su un’isola porta vantaggi e svantaggi, ognuno può tirar la somma come crede, ma a che serve criticare? Sono solo polemiche inutili.
Recentemente ho fatto lavori di ristrutturazione edilizia e data l’importanza forse avrei potuto trovare più economicamente sul continente; ho scelto senza esitazione solo impresa ed artigiani dell’Isola, salvo un paio di particolari forniture per la qualità del materiale proposto (non per incapacità delle maestranze locali), ebbene posso dire di aver fatto una scelta giusta perché in un lavoro complesso ci sono sempre da prevedere complicazioni, modifiche e anche ritardi, il valore aggiunto è la disponibilità di chi è del posto, il che è fondamentale per arrivare in fondo e così è stato senza particolari problemi e/o discussioni. Sono scelte di campo... punto e basta.
Ho apprezzato la sua letter, mi farebbe piacere anche conoscerla magari un aperitivo con mascherine e distanze di sicurezza, se Covid lo permetterà .. e speriamo che sia così perché in tanti hanno bisogno di lavorare. Non siamo noi il vero problema, se non potremo venire ci dispiacerà moltissimo ma non moriremo per questo!
Tino Melis