La fase 2 di ripresa delle attività cliniche ambulatoriali prevede uno sforzo eccezionale da parte delle aziende e dei professionisti, per recuperare il ritardo accumulato durante la fase 1. Indispensabili per questo la piena motivazione da parte delle direzioni aziendali e dei professionisti chiamati a mettere in campo un ulteriore, straordinario sforzo. Questa la premessa dell'accordo siglato oggi tra Regione e sindacati dei medici ospedalieri.
Ogni azienda, questo si dice nell'accordo, dovrà pianificare l'offerta di prestazioni nella misura almeno del 60% di quella storicamente assicurata, realizzandola attraverso l'integrazione tra attività orario istituzionale e orario in produttività aggiuntiva necessario per soddisfare questa capacità produttiva. Se il piano di ogni azienda verrà rispettato, la libera professione verrà riattivata dal 15 giugno in poi.
Pianificazione aziendale
Ogni azienda dovrà provvedere, assieme ai direttori di struttura, a ripulire le liste di prenotazione, contattando tutti gli utenti per i quali risulta una prestazione prenotata su agende di attività di marzo e aprile, per verificare se la prestazione è già stata erogata o è da riprogrammare.
E poi dovrà, come detto, pianificare l'offerta di prestazioni nella misura almeno del 60% di quella storicamente assicurata, realizzandola attraverso l'integrazione tra attività orario istituzionale e orario in produttività aggiuntiva necessario per soddisfare questa capacità produttiva. In questo periodo è aumentato il fabbisogno di prestazioni ed è diminuita la capacità produttiva.
Per le visite di controllo e follow up, le aziende dovranno programmare un piano di riassorbimento, sempre con l'integrazione tra attività istituzionale e attività aggiuntiva, anche sfruttando al massimo le potenzialità offerte in questo settore dalla televisita.
Libera professione
Per garantire ai pazienti già prenotati per la libera professione il diritto ad avere la visita, anche per l'intramoenia i pazienti dovranno essere richiamati, per ripulire le liste di attesa e riprogrammare l'attività.
Secondo questa ipotesi, per smaltire le prestazioni prenotate e sospese nel periodo Covid sono necessari 21-28 giorni a partire dal 18 maggio, tempo utile anche per lo smaltimento delle attività istituzionali. Quindi, se l'obiettivo del piano è rispettato, dal 15 giugno la libera professione sarà riattivata.
Dopo 14 giorni dovrà comunque essere fatta una valutazione del riassorbimento delle attività, sia istituzionali che in libera professione, per assicurare il piano di rientro a 21-28 giorni. In caso contrario, a livello di area vasta verranno individuate le soluzioni per il superamento delle criticità che ne hanno limitato il raggiungimento.