Sulla proposta della fondazione isola d’Elba di aprire Montecristo e Pianosa ad un turismo controllato
Gabriele Canè fa due osservazioni.
Condivido la prima.
Troppe norme leggi regolamenti occorre una semplificazione amministrativa:se ne parla ormai da decenni.
Ma attenzione a non cascare dalla padella sulla brace.
Guardiamo ad esempio quanto accaduto con le province .
Dovevano essere soppresse e forse sarebbe stata la più grande semplificazione amministrativa e invece
cosa è uscito fuori?
Sono state annullate e ne è uscito fuori un altro ente e per di più monco.
Sulla seconda osservazione :l’assetto amministrativo dell’Elba.
Troppi comuni.
E’ tutto da dimostrare che un comune unico e cioè un solo ente amministrativo per tutto il territorio elbano darebbe efficienza ed efficacia all’azione amministrativa.
E’ dimostrato invece dai fatti che quando esisteva la comunità montana ente unico sovracomunale la sua
efficienza ed efficacia non è stata pari agli scopi e ai compiti per cui era stato creato cioè ente
amministrativo rappresentante di tutto il territorio.
Efficienza ed efficacia dell’amministrare sono legati alla politica che deve disporre leggi che organizzino i pubblici uffici in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
E’ anche tutto da dimostrare che un solo comune meglio rappresenterebbe il territorio nei centri
amministrativi della provincia e della regione.
Ho sempre ritenuto che il miglior modo di fare sentire, rappresentare i bisogni le necessità della gente che vive su un’isola debba essere chi vive ed abita il territorio insulare.
Sardegna e Sicilia hanno rappresentanti al parlamento eletti da collegi elettorali del proprio territorio ma questo non accade per tutte le altre isole dette minori di cui l’Elba è la più grande.
E’ necessario un collegio elettorale per il territorio insulare che rappresenti le isole minori in parlamento.
Marcello Camici