Twitter, commenti FB e carta stampata danno spazio agli interrogativi di imprenditori, associazioni e politici, protagonisti della stagionalità balneare. Assenti noti i lavoratori del settore che praticano un silenzio consapevole, che ai sacrifici lavorativi e mal pagati si aggiungerà il rischio Covid. Grande appare la confusione istituzionale (OMS, stato, regioni, comuni, enti locali ed associazioni di categoria ed altri).
A seguire in questo critico maggio 2020, un elenco di proposte isolane, bizzarre ed irrealizzabili, che aggiungono a livello locale ulteriore disorientamento nel cielo italiano delle decisioni governative:
1. Check Point a Piombino
2. Passaporto sanitario
3. Autocertificazione e schedatura di tutti i passeggeri
4. Milanesi in quarantena
5. Tutte le spiagge a pagamento
6. Albergatori e ristoranti “liberi” di fare come gli pare
7. Bagnati alla “libera iniziativa”
8. Riduzione dei biglietti del traghetto
9. Il Covid ha perso la sua virulenza
10. Tamponi a tutti (a tutti chi?)
A questo stigmatizzato COVID-Cazzeggio (CC) aggiungerei le pulp proposte, buone per ogni stagione: comune unico, Elba autonoma, la zona franca e l'aeroporto internazionale.
Pensare solamente ad una fra le proposte di questo CC per il riavvio della stagione estiva, rappresenta un attentato al buon senso. Pensarne a due o più è da sprovveduti di un suggerimento utile dalla GAT). Al mio score i principali comuni balneari dell'isola hanno totalizzato il massimo dei punteggi (e la GAT risulta n.c.!).
Ma il momento è favorevole sotto la confusione del cielo elbano per un cambiamento attivo della iniziativa imprenditoriale e per “un nuovo patto” con i lavoratori del settore e con le istituzioni locali. A condizione che tutte “le mine vaganti” (le piraterie im-prenditoriali del libero mercato degli affitti, l'elusione fiscale, la sotto-fatturazione ed “il nero” delle prestazioni, i contratti parassitari di gestione di attività poco trasparenti e troppo cari, lo sfruttamento dei lavoratori stagionali) che rendono fragile l'economia isolana non vengano innescate da contagi incontrollati nei contesti lavorativi .
Attualmente possiamo solamente sperare di evitare le “mine vaganti” e nelle brezze marine purificatrici, dopo la recente movida ferajese della penultima settimana di maggio, con pub e ristoranti gremiti, operanti in carenza di distanziamento sociale, procedure di sanificazione e mascherine di protezione. Basteranno 0 casi di contagio al 7 di giugno e la stagione partirà favorevolmente, nonostante lo starnazzo insensato di alcuni municipi.
Per questo prego il comune ferajese (unico comune/comune unico per albergare lo storico senso del raziocinio che fu di Cosimo) di emanare tempestivamente un'ordinanza per la chiusura dei locali alle 24 ed il divieto di somministrare alcolici dopo le 22. Inoltre di sollecitare le forze dell'ordine al controllo ed al rispetto della stessa nel territorio municipale. Questo almeno fino alla fine di giugno perchè mi da pensiero passare il prossimo inverno fra le lacrime di coccodrillo dei tanti amici che traggono profitto (e gioia) dal turismo isolano.
Claudio Coscarella