Ringraziamo ANCIM, la Camera di Commercio di Livorno ed i Comuni di Portoferraio e di Marciana Marina per aver realizzato qui all’Elba l’importante convegno del 12 aprile u.s., che ha inteso coinvolgere la cittadinanza nella partecipazione attiva per lo sviluppo dei nostri territori insulari.
Un particolare ringraziamento anche al Ministero dello Sviluppo Economico, ad Eurochambres, al GECT Euromed, alla Regione Toscana ed alla Provincia di Livorno, per l’importante supporto e per aver offerto il proprio contributo nel presentare misure e strumenti legislativi a sostegno delle isole minori del Mediterraneo.
Questo è stato il primo incontro di un progetto a tre steps, che coinvolge tutte le piccole isole della macroarea sud europea, affinché si avvii un processo di sviluppo secondo l’approccio bottom-up, ossia con istanze che partono dal basso e che verranno presentate a Bruxelles, prima dello stanziamento dei nuovi fondi DUPIM previsti nel prossimo piano pluriennale.
Il convegno è stato estremamente interessante ed ha visto la partecipazione di una platea molto qualificata, che ha rappresentato al meglio il nostro mondo economico ed istituzionale elbano. Durante i lavori è stato evidenziato come le problematiche delle piccole isole siano molto simili tra loro, incentrate principalmente sulla continuità territoriale, sulla carenza di servizi pubblici, sulla sanità, l’istruzione, e sulla fragilità rappresentata da un’economia basata quasi esclusivamente sul turismo.
A questo riguardo, sono emersi i casi emblematici dell’Ospedale elbano e dell’emergenza Tribunale, che rischia la chiusura: servizi fondamentali questi per i cittadini di un’isola, che devono avere diritto ad una sanità ed una giustizia vicina ed efficace, ma anche servizi funzionali all’attività imprenditoriale e turistica. Inoltre, sono pervenute interessanti proposte anche dal mondo della scuola, con progetti di corsi innovativi e più consoni alle esigenze lavorative ed economiche del territorio.
Sono emerse anche le difficoltà vissute dalle nostre imprese isolane che, relegate in un territorio limitato dal mare, hanno difficoltà a competere con altre realtà che si possono muovere più agevolmente, facendo riferimento a bacini di utenza e mercati più ampi. Disagi per i cittadini isolani, quindi, e per le imprese, che chiedono di ottenere pari opportunità e di poter colmare il gap negativo con misure idonee e mirate, come l’istituzione di un Distretto Turistico, ed il Porto Franco o esenzione IVA che le Associazioni di Categoria, insieme a tutti i Sindaci dell’Elba, hanno già provveduto a richiedere al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Dall’incontro sono emerse, tra l’altro, le nuove disposizioni legislative statali a favore delle “Aree interne”, gli strumenti comunitari a sostegno delle isole minori, i bandi e progetti relativi all’innovazione tecnologica ed al risparmio energetico, ed una serie di proposte tese a mettere in rete le varie realtà insulari.
A questo punto, nostro obiettivo primario deve essere quello di predisporre un’analisi socio-economica della nostra isola, elencando i punti di forza e di debolezza secondo una matrice Swot, definire quali vogliamo debbano essere le linee di sviluppo futuro, secondo una visione condivisa anche con i nostri amministratori locali, ed indicare le azioni di maggiore interesse affinché tale sviluppo si possa concretizzare.
Le nostre proposte, contenute in un “Piano strategico di Sviluppo sostenibile per l’Isola d’Elba”, saranno poi presentate in un secondo appuntamento, previsto per la prossima estate in un’isola greca o a Cipro, dove anche le altre piccole realtà insulari del Mediterraneo parteciperanno e si potranno confrontare. Il percorso si concluderà con un ultimo convegno a dicembre, probabilmente in un’isola siciliana, dove verrà raccolto e sintetizzato il lavoro prodotto, pronto per essere presentato all’Unione Europea che, auspichiamo, ne vorrà certamente tenere conto nella redazione del prossimo Dupim in partenza nel 2014.
Occorrono dunque idee chiare, molta progettualità e dinamismo per attrarre fondi comunitari e non solo, in quanto le risorse pubbliche messe in campo sono sempre di meno: è necessario darsi da fare per cercarle e non farsele scappare, se vogliamo poter investire nelle nostre imprese e sul futuro delle nostre isole.
Un ringraziamento infine alla Banca dell’Elba, alla Scuola Alberghiera dell’Istituto ISIS-Foresi, ai Produttori di vini e tipicità del territorio ed all’associazione Artelba.
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