Il taglio ipotizzato dal Governo in materia di giustizia con la soppressione di 37 tribunali, 160 sedi distaccate e 674 uffici di pace, tra cui quelli di Piombino e di Portoferraio, continua a destare forti preoccupazioni che stanno diventando sempre più stringenti.
Pur nella condivisione dello spirito e dell'obiettivo che stanno alla base della proposta governativa, il Partito Democratico, attraverso le parole del suo Segretario, Valerio Fabiani, evidenzia “la necessità di fissare dei parametri oggettivi che possano individuare le sedi giudiziarie da sopprimere o da accorpare che tengano, però, conto delle singole specificità territoriali: bacino d'utenza, distanza dalla sede principale dell'ufficio giudiziario, adeguatezza infrastrutturale. Questo per fare in modo, aggiunge Fabiani, che il provvedimento non abbia ricadute troppo pesanti sui cittadini che sarebbero costretti, se tale taglio venisse confermato, a spendere tempo e denaro in spostamenti tanto da rinunciare, quando possibile, a richiedere giustizia presso i tribunali”.
Anche l’Onorevole Silvia Velo criticando questo taglio indiscriminato commenta “Condivido le preoccupazioni dei cittadini, e spiega, per quanto riguarda le realtà l'Isola d'Elba e la Val di Cornia, non si può non tenere ben presente che si parla di due territori con specificità decisamente marcate. Per la prima, infatti, la caratteristica insulare rappresenta un elemento imprescindibile all’esistenza di un punto di riferimento giudiziario sul territorio, per quanto riguarda, invece, la Val di Cornia, la necessità di mantenimento della sezione distaccata di Piombino è da ricondurre alle specificità territoriali nell'ottica della riorganizzazione degli uffici giudiziari nell'ambito territoriale dell'area sudoccidentale toscana. In buona sostanza, conclude Velo, con tali soppressioni, si verrebbe a creare una carenza di presidi giudiziari nel raggio di 150 Km, distanza tra il Tribunale di Livorno e quello di Grosseto”.
“La soppressione di una sezione distaccata, commentano infine i due rappresentanti del Partito Democratico, non corrisponde necessariamente ad un recupero di efficienza e ad un contenimento dei costi del servizio da parte della sede centrale, ma anzi è da mettere in seria discussione che ciò accada.
Conclude il Responsabile Giustizia del PD, Riccardo Gori “Abbiamo già incontrato i rappresentanti degli operatori del mondo della giustizia, abbiamo partecipato a riunioni regionali e nazionali del nostro Partito e continueremo insieme a monitorare le eventuali evoluzioni su questo tema, convinti che la riorganizzazione della giustizia deve essere fatta senza che questa diventi un deterrente all'esercizio dei diritti”