“Come sa anche Confindustria, la chiusura dei cicli di produzione, compreso lo smaltimento degli scarti di lavorazione, spetta prima di tutto alle imprese, visto che si tratta di i rifiuti speciali”. Replica così l’assessore all’ambiente Federica Fratoni agli industriali che, attraverso Confindustria Toscana Nord, si sono oggi lamentati della scarsa capacità toscana di smaltimento e recupero energetico dei rifiuti. Bene il riutilizzo e la loro riduzione, dice Confindustria, ma gli impianti di smaltimento alla fine comunque servono.
“Pensare ancora oggi che termovalorizzatori e discariche siano la soluzione al problema - risponde l’assessore - è una posizione di retroguardia. L'economia circolare è fatta di impianti industriali che per lo più stanno fuori dalla pianificazione pubblica e dal concorso della tariffa sui rifiuti. Per questo il ruolo delle imprese è essenziale”.
Fratoni ricorda come la normativa del settore sia esclusivamente di livello nazionale. “Per questo, comprendendo la preoccupazione delle imprese – dice - , chiedo più coraggio nel recepire anche a livello italiano la normativa estremamente moderna che in sede europea è stata predisposta ed approvata sull’economia circolare”.
L’assessore rivendica però anche il lavoro fatto dalla Regione, dai tavoli settoriali con gli accordi importanti raggiunti in particolare con il tessile e il distretto conciario, che rappresentano secondo Fratoni un modello di riferimento. “Abbiamo iniziato a predisporre linee guida di settore - aggiunge - per tutelare le buone pratiche degli imprenditori e questo lavoro proseguirà anche in futuro per i vari comparti produttivi della Toscana”.
Recentemente il Consiglio regionale ha inoltre approvato una legge sull’economia circolare. “Il testo – spiega ancora Fratoni - affronta in modo complessivo il tema ed offre percorsi virtuosi, dopodiché resta il ruolo fondamentale delle imprese poiché solo queste conoscono le soluzioni più efficienti ed efficaci sul piano tecnologico ed economico-finanziario”.