Oggi e domani in tutta Italia Legambiente e molte amministrazioni comunali organizzano “100 strade per giocare”, con lo slogan “Via le auto e largo ai desideri dei bambini”. Questa manifestazione negli anni passati è stata organizzata qualche volta anche a Marciana Marina, il più piccolo Comune dell’sola d’Elba e della Toscana, per salutare la primavera e far diventare i bimbi nuovamente padroni di strade e piazze abbandonando i videogiochi a casa. E’ stato anche da iniziative come queste che è partita la discussione che ha portato alla chiusura estiva del magnifico lungomare marinese al traffico.
Ma la giunta di centro-destra del Sindaco Andrea Ciumei quest’anno ha deciso di “celebrare” a modo suo “100 strade per giocare”: in Piazza della Chiesa e in Piazza Bonanno, due luoghi chiusi al traffico, uno dei quali, Piazza Bonanno addirittura inaccessibile alle auto, il Comune ha affisso dei cartelli che recitano: “DIVIETO di praticare giochi di qualsiasi genere sulle strade pubbliche o aperte al pubblico transito che possono arrecare intralcio e procurare danni”. I bimbi giocherelloni ed intralcianti verranno sanzionati con multe da 25 a 100 euro.
Il divieto sembra quindi esteso non solo alle due piazze “cartellonate” ma a tutte le strade e piazze del minuscolo Comune con meno di 1.900 abitanti e con un territorio di 5 Km2 e sembra rivolto a difendere la “tranquillità” di qualche anziano ed influente signore delle ville lungomare o di qualche esercente che ha paura che i bimbi marinesi infastidiscano con i loro giochi e i loro richiami qualche avventore. Resta da capire come gli amministratori comunali intendono determinare ai vigili del Comune il possibile “intralcio”, visto che anche giocare a figurine seduti per terra intralcia. Forse a questo punto la giunta comunale dovrebbe stendere una lista di giochi proibiti e dei giochi “calmi” (a quanto pare immobili) consentiti, gli esempi non mancano: ci pare che qualche cosa del genere sia stata fatta in passato da qualche regime sudamericano, nella vecchia monarchia assoluta islamica dell’Oman e nell’Afghanistan dei talebani.
Non si tratta certo delle torme di bimbi del baby boom degli anni ’50 e ’60 che invadevano il paese con giochi ormai dimenticati come “Cero cero la Cavalla di Montenero” e “Dissi” o seminavano Marciana Marina di vetri rotti con la “Lippa” o con le pallonate di partite infinite, Marciana Marina è, come tutta l’Italia, un Paese dove bimbi ne nascono ormai molto pochi e nel quale le mamme hanno il problema di strapparli dai videogiochi e dalla televisione. Inoltre è molto strano che in un Paese che sospende il suo piano anti-rumore per tutto il periodo estivo (cioè nell’unico periodo in cui c’è rumore) si mettano cartelli per impedire i giochi dei bimbi perché disturbano.
«Eppure – dice Umberto Mazzantini, responsabile nazionale isole minori di Legambiente e marinese Doc - Il comune di Marciana Marina sta facendo delle cose buone con le scuole ed i bimbi, come l’orto scolastico insieme a Slow Food e l’iniziativa di questi giorni sull’energia. Quei cartelli appaiono quindi ancora più incomprensibili e sciocchi e invitiamo il Sindaco e la sua Giunta a toglierli. Alla fine, si sta discutendo di qualità della vita e di futuro e il futuro di Marciana Marina è nei giochi dei suoi bambini. L’ambiente e lo stare insieme si imparano anche a scuola ma si praticano sudando, ridendo e piangendo nelle piazze e nelle strade dove si capisce la differenza tra virtuale e reale, dove si diventa comunità. Il Comune ci ripensi, faccia un regalo a bimbi e mamme: gli restituisca piazze e strade e tolga quei ridicoli divieti talebani».