Giornata di protesta e di proposta quella di Tommaso Fattori e Maria Grazia Mazzei all’Elba: dai moli di Portoferraio per chiedere la ripubblicizzazione della Toremar, alla sosta all’Ospedale di Portoferraio per invitare la Regione Toscana a garantire il diritto alla salute deli elbani,per finire a Capoliveri, Piana di Mola, per supportare il Comitato “No al Dissalatore” che chiede di fermare un’opera inutile e devastante per territorio.
Dai tagli alla sanità alle scelte di gestione del territorio si deve riconoscere una invidiabile ed – in altri campi – inusuale coerenza del PD: per l’Elba non ne azzecca una.
Partiamo dalla sciagurata privatizzazione della TOREMAR, fortemente voluta da PD e Regione Toscana a favore dell’armatore Onorato, con la creazione di un monopolio che ha pesato negativamente sul diritto alla mobilità degli elbani e sul turismo; per passare al famigerato impianto di separazione rifiuti del Buraccio che, nonostante il mare di soldi pubblici spesi, non ha mai funzionato come doveva ma che stiamo ancora pagando tutti ad anni di distanza con le costosissime bollette ESA. Che dire della sanità: con la promessa di un potenziamento della medicina sul territorio e la creazione dei distretti sanitari la Regione Toscana ha tagliato i posti letto dell’ospedale (da 130 posti letto a 62, servizio dimezzato), i reparti ed il personale ed ha impoverito le specialistiche. I tempi di attesa per gli esami sono così lunghi che chi può è costretto a ricorrere ai privati e chi non può si arrangia. Ma le promesse di potenziamento dei servizi sul territorio non si sono concretizzate e sono rimasti solo i tagli, aggravati sempre di più dal progressivo accentramento delle decisioni nelle 3 macro-aree istituite da Rossi e Giani. Le aree periferiche come l’Elba sono state sacrificate in barba ai problemi derivanti dall’insularità. La Regione è prigioniera di una visione “elicotterocentrica” che condanna gli elbani ad un servizio sanitario di grado inferiore rispetto agli altri cittadini e scarica sui malati e sulle famiglie le fatiche ed i costi di onerose trasferte. Come Toscana a Sinistra abbiamo chiesto il potenziamento dell’Ospedale di Portoferraio e la creazione delle “Case della Salute” negli altri comuni elbani.
A questo aggiungiamo la scelta scellerata del dissalatore di Mola – Lido un opera costosa, inutile e dannosa. Mentre si spendono quindici milioni di euro per costruire il dissalatore in una zona esondabile non si fa nulla per combattere le perdite della rete idrica (circa il 50%) e non si immagina nemmeno una politica di conservazione e tutela della risorsa idrica. Questo evidentemente nell’ottica della privatizzazione anche dell’acqua (progetto da sempre propugnato da PD, Lega e co.) nonostante il referendum per l’acqua pubblica approvato dai cittadini italiani.
Di questi giorni è l’inizio dei lavori di ampliamento della cava della Crocetta, autorizzati dal Comune di Porto Azzurro con il beneplacito della Regione Toscana.
La causa di tutti questi errori non è, come ventilato da certi ambienti di destra, una sorta di complotto. E’ più semplicemente il frutto di un mix di disinteresse, superficialità, scarsa conoscenza dei problemi del territorio e soprattutto di menefreghismo per una comunità isolana che in termini elettorali conta poco e che si crede di poter abbindolare in campagna elettorale con promesse dell’ultimo minuto o, peggio, ricattare con la minaccia incostituzionale del cosiddetto “voto utile”.
Così facendo il PD ed i suoi schierani aprono la strada ad una destra elbana priva di qualsivoglia seria idea di governo che non sia quella di una completa deregolamentazione del territorio foriera si ulteriori massicce ed incontrollate devastazioni ambientali e che, in tema di sanità, finirebbe per ripercorrere il modello lombardo fatto di inefficienza, privatizzazioni e sperpero di denaro pubblico. Curioso poi è il fatto che Lega e Fratelli d’Italia nulla dicano in merito alla questione dei trasporti marittimi, così come è curioso che il principale candidato Barbetti ora si dichiari contrario al dissalatore dopo aver dato inizialmente il proprio assenso al progetto. Così la destra elbana pregusta la facile vittoria non per (inesistenti) meriti propri ma semplicemente per demeriti altrui.
Toscana a Sinistra si è battuta in questi anni in Regione Toscana dai banchi dell’opposizione contro questo stato di cose, quasi sempre da sola in Consiglio Regionale come nel caso del dissalatore. Abbiamo fatto proposte concrete come la ri-pubblicizzazione della TOREMAR, il potenziamento della sanità pubblica e la creazione delle “case della salute”, ci siamo battuti per il lavoro e per l’ambiente e chiediamo che i finanziamenti che arriveranno dall’Europa non siano dispersi inutilmente “a pioggia” ma servano alla riconversione ecologica dell’economia e alla creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato.
Insomma questa volta esiste un’ alternativa al logoro e asfissiante gioco della vecchia politica dei due schieramenti di potere PD – Lega che in realtà alternativi non sono. L’alternativa è Toscana a Sinistra.
Il candidato Presidente Tommaso FATTORI
La candidata elbana Maria Grazia MAZZEI