Oggi riaprono le scuole.
Confesso di avere una certa solita preoccupazione ogni anno presente all’inizio della riapertura delle scuole: l’edificio scolastico che ospita i nipoti sarà a norma di legge?
A questa solita preoccupazione quest’anno si aggiunge quella della pandemia.
Rischio zero di infezione non esiste ma confido nel lavoro svolto da tutti gli addetti ai lavori per rendere il rischio di infezione più basso possibile.
Ci sono stati sei mesi di tempo per lavorare in questo senso.
Ora i fatti dimostreranno come abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio.
Ho usato il termine “abbiamo lavorato” perché il sistema educativo scolastico appartiene a tutti poiché i nostri figli, i nostri nipoti in esso si educano.
Come nonno non posso non ricordare che la mia generazione ha responsabilità per le molte, troppe carenze oggi presenti nella scuola.
Ma ciò non può essere alibi per le nuove generazioni.
Come nonno e vecchio ho la possibilità di guardare al passato.
Sono stato docente per molti anni all’università.
Pur facendo parte di quella generazione che ha responsabilità di cui sopra ho parlato, a livello mio personale sento di avere la coscienza tranquilla essendomi impegnato nell’ambiente di lavoro, l’università, affinchè il merito e lo zelo nella ricerca,nello studio, nell’insegnamento fossero adeguatamente presi in considerazione e valutati, perché la trasparenza e l’imparzialitò fossero alla base dell’azione del docente universitario,perché a chi è capace e meritevole fosse data la possibilità e i mezzi per progredire e procedere,perché la legalità cioè il rispetto di leggi e norme fosse operante.
Da questo impegno ho ricevuto ingiusta condanna dal sistema giudiziario ed immeritato isolamento con emarginazione professionale nell’ambiente di lavoro.
Tutto questo è servito poi per scrivere un libretto dal titolo ”La mia università. Un racconto semplice e di pura fantasia” edito da TGbook editore nel 2014.(https://www.ibs.it/mia-universita-racconto-breve-semplice-libro-marcello-camici/e/9788898416394)
Buon anno scolastico a tutti.
Anche ai miei nipoti.
E a mio nipote che oggi varca per la prima volta la soglia della scuola auspico nel corso del frastuono della vita di riuscire a ragionare con la propria testa rispettando gli altri: i banchi di scuola sono l’inizio per farlo.
I docenti hanno il compito di accompagnarlo in questo cammino.
Cosimo Ridolfi dimenticato patriota del nostro risorgimento affermava che “i giovani progrediscono sempre negli studi quando vi è comunicazione di validi affetti tra gli insegnanti e gli alunni” .
Marcello Camici