Rose e fiori. Ho a disposizione alcuni servizi, alcune opportunità senza dover utilizzare la mia auto. Esco di casa e, ai “giardinetti”, trovo una libreria e un fotografo, credo che sia l’unico in tutta Portoferraio. Altri due passi e posso andare in Comune, in banca o in farmacia.In via Guerrazzi c’è il mitico Santino che fa un mestiere in via di estinzione: il calzolaio. Nella piazza Cavour ho una cartolibreria e un sali e tabacchi. Nella via del mercato vecchio la macelleria di Francesco, la norcineria dello Zini e, proprio accanto, una lavanderia e asciugheria fai da te. Da qualche mese, è stata chiusa la pescheria di via delle Galeazze, ma in darsena ci sono alcune barche di pescatori. E al molo del Gallo i pescherecci con il pesce azzurro.Per un caffè, una pizza o una cena al ristorante, d’estate, ho l’imbarazzo della scelta. Anche in inverno non ci sono grossi problemi. Alla De Laugier, per buona parte dell’anno, è aperta una sala cinematografica. Al teatro dei Vigilanti c’è sempre qualcosa da vedere. Se il tempo è buono posso godere della tranquillità e della bellezza del Grigolo, della Linguella, dei bastioni medicei e del forte Falcone. Quando avrò l’età che non mi consentirà più di arrivare con le mie forze al Falcone per un apericena, chiamerò un apino della Coop. CISSE.
Le spine. Alcuni importanti servizi sono venuti meno. Le Poste sono state trasferite. Avevamo due edicole. Scomparse tutte e due. Dal 1° di questo mese, è venuto a mancare anche l’unico negozio di generi alimentari e vari: il CRAI alle Galeazze.
Il Parco nazionale ha pensato di trasformare l’arsenale in un museo del mare. Ottima idea! Ma è incredibile, inaccettabile che non ci sia una rivendita di generi alimentari in tutto il centro. Una grave mancanza per chi ci vive tutto l’anno, per i turisti che hanno un appartamento o per quelli che arrivano con la barca in darsena.
Dalle fognature, con il caldo estivo, fuoriescono certe bestioline, le così dette “piattole”. Quest’anno sono venute due volte a farmi visita a casa. Esiste una ordinanza comunale che vieta l’esecuzione di lavori rumorosi in certe ore del giorno, ma è raro che venga rispettata.
Dentro le mura, specie in estate, il traffico automobilistico è caotico. Per chi come me risiede in una delle Zone a traffico limitato trovare un posto per la propria auto è come vincere un terno al lotto. Anche i turisti proprietari o affittuari di un appartamento sono autorizzati ad entrare. Ma pazienza, i turisti ci vogliono! Non capisco, però, per quale santa ragione, da settembre a giugno, l’accesso è consentito a chiunque , anche ai non residenti. Solo l’accesso e una breve fermata. Non è consentita la sosta. Ma chi controlla? Nessuno! Decisione “geniale” della precedente Amministrazione, fino ad oggi, purtroppo, non revocata.
Gli stalli gialli per la sosta sono spariti. Le auto spesso vengono parcheggiate male e così si perdono diversi posti. Nel 2007 l’Autorità portuale di Piombino escluse dall’uso pubblico alcuni posti auto ( una ventina) nel piazzale della Linguella, senza avere alcuna competenza per farlo.Ho chiesto a tutte le Amministrazioni di restituire quei posti alla città. Richiesta caduta sempre nel vuoto.
Se mi siedo al bar Roma, lato piazza, sono quasi sempre “assediato” da motocicli infilati in mezzo alle fioriere.Auto e moto vengono parcheggiate ovunque. Anche nel sagrato del Duomo! L’andazzo del parcheggio “selvaggio” crea non poche difficoltà ai pedoni. Per un disabile con sedia a rotelle o per chi porta un bambino con il passeggino, talora è impossibile muoversi in sicurezza.
Piazza Cavour, per quanto sia stata pedonalizzata, è ogni giorno “martoriata” dagli automezzi che scaricano le merci a qualunque ora del giorno, senza rispetto per l’orario stabilito; dalle auto e dai motocicli di residenti e “forestieri” che, entrando dal vecchio fornice, la attraversano senza tanti scrupoli; dagli automezzi di Esa che, nelle ore di maggiore presenza dei pedoni, provvedono alla raccolta dei rifiuti. E non è raro vedere anche auto delle Forze dell’ordine.Non capisco per quale ragione debbano percorrere una zona pedonale senza che ci sia una particolare necessità.
Qualcosa in meglio cambierà? Mi cheto e rimango in...trepida attesa.
Giovanni Fratini