Sull’impatto negativo degli ungulati per la biodiversità dell’isola Italia Nostra Arcipelago Toscano si è già espressa inviandoun appello a tutti i sindaci e ai candidati alle elezioni regionali, a firma congiunta di ben sette associazioni elbane rappresentanti vari settori, ambiente, biodiversità, cultura, archeologia, paesaggio, agricoltura, enogastronomia. L’appellocontenevala richiesta di occuparsi del futuro della nostra isola, partendo dalla tutela del patrimonio naturale e culturale con un’analisi della attuale situazione di crisi, oltre la quale appare irragionevole e irreversibile perseverare, perché l’impatto dei cinghiali riguarda anche la tutela del nostro complesso storico-artistico, architettonico, archeologico e paesaggistico.
L’opportunità di un programma di interventi per l’eradicazione dei cinghiali investe in pieno anche il settore culturale. Adottare e applicare ogni misura atta a conservarlo e valorizzarlo nel migliore dei modi possibile è preferibile al ricorso a recinzioni esagerate e ghettizzanti di intere aree extra urbane, insieme alla necessità di garantire la sicurezza delle persone, dei lavoratori e dei visitatori che hanno il diritto di apprezzare i valori culturali senza correre rischi inutili. Proporre di chiudere aree a rischio con recinzioni di ogni tipo cambia anche l’architettura del paesaggio, ne modifica la sua percezione, danneggiando la stessa fruibilità del territorio. Ci abbiamo messo una vita a restaurare i resti del nostro passato, disseminati sull’isola, ora minacciati anche dall’impatto in termini di architettura del paesaggio con una scelta barricadera. Non solo non funziona, ma cambia in peggio un’isola a vocazione turistica.
Testimonianze storico-culturali parziali ma preziose della storia elbana sono dissestate e quello che era sopravvissuto per secoli è in pericolo o è già distrutto per sempre. Aree nella zona occidentale dell’Elba, come la vecchia Pomonte, l’insediamento etrusco di Monte Castello dall’altra parte, la Villa romana delle Grotte a Portoferraio, il Santuario della Madonna del Monte, sono solo pochi esempi, ognuno di essi, in pericolo. I muretti a secco diffusi in tutta l’isola sono un’opera monumentale degli elbani nei secoli scorsi. Sappiamo noi che L’”Arte dei muretti a secco” è iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO?
Italia Nostra ringrazia l’Amministrazione di Marciana per aver affrontato la questione da un punto di vista chiaro e forte, che non dà adito a dubbi, ma che è servito invece a lanciare una sfida alla Regione contro una decisione che ci penalizza e ridicolizza, cioè indicare l’Elba “area vocata” al cinghiale.
Sfida finalmente raccolta a cascata da altre amministrazioni, associazioni, cittadini.
Italia Nostra Arcipelago Toscano