Il Comune di Campo nell’Elba ha finalmente risposto alle nostre segnalazioni dell’11 dicembre 2012 e del 21 marzo 2013 riguardanti un “ampliamento” di un rudere e la realizzazione di una nuova strada sulla costa di Galenzana. Dalla risposta viene fuori che quei lavori di ampliamento, sospesio dal Comune per verifiche, in corso in un’area paesaggisticamente ed ambientalmente delicatissima, pur avendo il parere favorevole della Commissione Paesaggio, il nulla osta della Soprintendenza , l’autorizzazione paesaggistica e quella ai fini del vincolo idrogeologico, sono iniziati senza la necessaria autorizzazione ai fini demaniali marittimi che è arrivata solo il 28 gennaio 2013, cioè quasi due mesi dopo la nostra prima segnalazione ed a lavori già abbondantemente avanzati. Solo allora il progetto ha avuto tutte le autorizzazioni necessarie. Quindi il Comune il 30 marzo 2013 ha revocato la sospensione dei lavori che vedono come progettista l’Architetto Federico Mazzei.
Intanto il Corpo forestale dello Stato aveva già avviato controlli per quanto riguarda la “realizzazione di una viabilità non autorizzata” di accesso alla nuova casa (che nonostante quel che scrive il Comune sembra avere in corso un “ampliamento” che – anche allo “spiccato di fondazione” sembrerebbe abnorme rispetto alla costruzione originale). Anche qui il Comune di ce che il 30 gennaio 2013 è arrivato il rapporto informativo sull’indagine svolta dal Cfs di Marciana Marina, “dove si evidenzia la carenza di autorizzazione ex art. 55 del Codice della Navigazione e la realizzazione di una viabilità di cantiere”.
La strada di accesso, realizzata da una ruspa in una zona in forte pendenza e facendosi strada nella macchia mediterranea, ai confini con il Parco nazionale e con una Zona speciale di conservazione e Sic/Sir, è quindi risultata abusiva, tanto che il Comune scrive che il 28 febbraio 2013 “è stata acclarata al protocollo un’istanza di sanatoria per la realizzazione di strada di cantiere per l’accesso alla proprietà”, peccato che quella strada di cantiere abusiva sia stata utilizzata per svolgere dei lavori che non avevano ancora tutte necessarie autorizzazioni… Una situazione assurda se non fossimo all’Elba e in Italia.
Invece dal Comune di Campo nell’Elba non è ancora arrivata a Legambiente nessuna risposta riguardo all’ampliamento di strade per renderle carrabili ed alla chiusura ed all’abbandono dei sentieri costieri di Galenzana che vengono continuamente vandalizzati ed ostruiti con fascine di ginestra spinosa, massi, e cartelli di divieto e modifica e cancellazione della segnaletica.
Ci risulta, da quanto detto in un incontro in Comune avvenuto il 7 maggio con due ambientalisti campesi che denunciavano la situazione, che il sopralluogo svolto dai vigili urbani dopo la nostra ennesima segnalazione abbia trovato libero dalle barriere spinose il vecchio sentiero che dalla Chiesina di Galenzana porta alle spiagge dei Salandri e di Galenzana. A dire il vero il sentiero era stato sgombrato dagli ostacoli da alcuni volontari, ma evidentemente e come dimostrano le nuove foto scattate solo tre giorni fa, appena i vigili urbani campesi hanno voltato le spalle hanno nuovamente ostruito la sentieristica per impedire agli escursionisti ed ai bagnanti di percorrere il sentiero che passa proprio davanti ad una vecchia fornace trasformata in villetta.
Crediamo che sia l’ora di finirla con queste continue prepotenze a Galenzana e che il Comune, individuando gli interessati vandali (cosa che non pare proprio difficile…), debba garantire l’accesso ai Salandri e a Galenzana percorrendo una strada che fu riaperta e restaurata negli anni ’90 grazie al lavoro dei volontari di Legambiente in collaborazione con l’Associazione Albergatori dell’Elba.