L’anno scorso Legambiente Arcipelago Toscano scopri che nel “Piano Operativo del Comune di Marciana Marina”, adottato dal Consiglio Comunale il 31 ottobre 2019, veniva «individuato un “corridoio” di pertinenza all’interno del quale sarà ubicata la viabilità che metterà in sicurezza il piccolo agglomerato in località “La Cala”» e che c’era «priorità assoluta per il nucleo de La Cala (…) Il progetto della strada di emergenza e soccorso, finalizzato a migliorare l’accessibilità all’insediamento della Cala, dovrà essere sottoposto all’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per il parere di competenza».
Facemmo notare alla Sindaco Gabriella Allori che si trattava dello stesso progetto presentato dalla precedente Amministrazione Ciumei: una nuova strada all’interno di una Zona B di un Parco Nazionale – dove gli strumenti urbanistici del Comune non possono normare, visto che esiste già un Piano del Parco sovraordinato – e della Zona speciale di conservazione (Zsc . Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps – Direttiva Uccelli). «Un’ipotesi assurda – sottolineavamo un anno fa - e già bocciata, nonostante i ricorsi della precedente Amministrazione Comunale, da Regione Toscana, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e addirittura dal Consiglio dei Ministri (Governo Monti) proprio in base all’insostenibile impatto ambientale e paesaggistico e al rischio idrogeologico che insiste nell’Area».
Allora, il Sindaco di Marciana Marina, l’Assessore e vicesindaco Donatella Martorella e altri esponenti della maggioranza Marinese assicurarono che si trattava di un errore di trascrizione del precedente Piano Operativo presentato dalla giunta Ciumei. Nell’Assemblea pubblica per la presentazione del bilancio di metà mandato, la maggioranza consiliare si impegnò a eliminare la previsione della strada dal Piano Operativo. Il Parco Nazionale presentò osservazioni che collimavano con quelle di Legambiente e la vicenda venne relegata nel cassetto delle iniziative maldestre e ripetute di qualche tecnico.
Poi a Marciana Marina sono cominciate a ricircolare le voci di un nuovo progetto per la strada costiera della Cala e il rappresentante delle associazioni ambientaliste nel Direttivo del Parco, Umberto Mazzantini di Legambiente, il 5 ottobre scorso ha chiesto l’accesso agli atti all’Ente parco per «i progetti di viabilità e sentieristica in località Ripa, Cala e Caletta, nel Comune di Marciana Marina e all’interno del PNAT, pervenuti all’Ente Parco nell’anno 2020», scoprendo che non si trattava di voci ma di atti concreti e abbastanza incredibili nella loro spudorata richiesta: il 30 settembre la Direzione Programmazione e Bilancio – Settore Programmazione Finanziaria e Finanza Locale della Regione Toscana ha inviato al Responsabile del progetto “Adeguamento sentiero La Cala in località La Cala nel comune di Marciana Marina”, il Geometra Rosario Navarra, una nota con richiesta di chiarimenti riguardanti la domanda di partecipazione al Bando per i fondi del Fondo Regionale per la Montagna 2020, protocollata il 18 agosto 2020. La regione chiedeva di «esplicitare la preliminare condivisione della proposta progettuale “Adeguamento sentiero La Cala in località La Cala del comune di Marciana Marina” con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano su cui ricadono gli interventi, affinché non risultino aspetti ostativi alla realizzazione».
Evidentemente la preliminare e necessaria condivisione con il Parco – che deve rilasciare il nulla-osta obbligatorio e che aveva già più volte bocciato progetti di nuove strade alla Cala – non c’era stata, visto che il primo ottobre 2020 il Sindaco di Marciana Marina Gabriella Allori ha inviato all’Ente Parco una nota nella quale spiega solo allora che il suo Comune «ha inteso partecipare a un bando per la concessione di contributi regionali a valere sul fondo della montagna 2020, al fine di procedere all’adeguamento del sentiero della Cala, così come meglio specificato nello studio di fattibilità redatto dall’Uff. Tecnico e allegato alla presente».
Peccato che lo studio di fattibilità sia la copia esatta del progetto “Ciumei” bocciato dalla stessa Regione Toscana, dal Parco Nazionale e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ma il Sindaco scrive però che si tratta di «adeguare l’attuale sentiero al solo fine della sua messa in sicurezza e renderlo fruibile sia a piedi che in bicicletta», mentre invece il progetto - che prevede l’ampliamento a 3 metri di larghezza e la realizzazione di “belvedere” che sembrano proprio parcheggi e punti di scambio tra auto – è una strada carrabile, anche perché un sentiero può essere largo 1,50 metri non 3.
E che non si tratti di un sentiero lo dice non solo il progetto, incredibilmente e maldestramente ripresentato dopo essere stato bocciato da chi lo dovrebbe finanziare e approvare, ma anche il finanziamento richiesto alla Regione Toscana per realizzarlo: 200.000 euro (Duecentomila) per meno di un chilomentro, quando il Parco Nazionale con 200.000 euro ci fa il ripristino e la manutenzione di una rete sentieristica quasi 100 volte più lunga.
Quei 200.000 euro che il Comune non prenderà mai avendo presentato un progetto di strada “col trucco” già bocciata. potevano essere chiesti e ottenuti per qualcosa di fattibile e più utile, come ad esempio delle cremagliere per raggiungere la Cala e risolvere i più volte lamentati problemi di sicurezza e di accesso, oppure per il rifacimento della sentieristica comunale esterna al Parco che, se non fosse per i sentieri dei Profumi e Legambiente, sarebbe del tutto abbandonata.
Ci chiediamo anche se sia stato perché troppo impegnato a confezionare questo pacchetto progettuale stradale - tenuto nascosto al Parco Nazionale e irrealizzabile - che il Comune di Marciana Marina (unico all’Elba insieme a Campo nell’Elba) non ha trovato il tempo per partecipare invece alle candidature di progetti per utilizzare i finanziamenti del Ministero dell’Ambiente nell’ambito del Programma “Parchi per il Clima”, finalizzati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici veicolati attraverso gli Enti Parco nazionali grazie ai fondi acquisiti delle aste CO2.
Legambiente chiede a Regione Toscana e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di respingere nuovamente un progetto irrealizzabile – che è in parte privata, come decretato dal TAR, e che non ci risulta espropriata – ma chiede soprattutto all’Amministrazione Comunale di Marciana Marina di spiegare pubblicamente cosa è successo e di chi sono le responsabilità di un iter progettuale e di una richiesta di finanziamenti fatta tentando di scavalcare il Parco Nazionale (lo si voleva mettere di fronte al fatto compiuto del finanziamento ottenuto?), violando il Piano del Parco e le norme delle Direttive Ue Habitat e Uccelli e cercando di far approvare alla Regione un finanziamento per un progetto che aveva già bocciato.
Se l’Ufficio Tecnico di Marciana Marina ha tentato di far passare per l’ennesima volta una strada per la quale sembra avere una vera e propria fissazione è grave, se questi trucchi da imbonitori, questo giochino progettuale delle tre carte, li ha avallati la Giunta Comunale è gravissimo.
Nelle foto il Blitz di Legambiente contro la realizzazione di una nuova strada all’interno di una Zona B del Parco Nazionale