Visto che parliamo di sanità elbana, per la dovuta informazione,è necessario porre l’accento sulla telemedicina, per questo nella giornata odierna ho avuto contatti con il Dott. Gianni Donigaglia, presidente dell’Anspi, Associazione sanitaria delle piccole isole, il quale i ha riferito che il progetto di Telemedicina è iniziato grazie alla donazione dei devices e l’abbonamento semestrale a 30 slot della piattaforma Telbios, forniti dall’Anspi, appunto, all’Aggregazione Funzionale Territoriale che riguarda in primis i medici di base, grazie anche al contributo dell’Azienda di zona. Interpellato in merito il dottor Amerigo Mattera, coordinatore dell’AFT, lo stesso ha illustrato il funzionamento del progetto.
“In pratica”, ha spiegato Mattera, “sono stati distribuiti ai vari medici di base i devices con funzionamento Wifi. I devices, rappresentati da un Pulsossimetro (dispositivo medico che permette di controllare la saturazione di ossigeno nel sangue) e uno Sfigmomanometro (un dispositivo medico utilizzato per la misurazione della pressione), collegati appunto a un apparecchio Wifi, permettono al medico di base di avere sempre a disposizione i parametri relativi alla saturazione e alla pressione dei pazienti monitorati. Ad oggi, dei 30 dispositivi, circa 20, se non ricordo male, sono stati consegnati ai medici di base, i quali li hanno distribuiti ai pazienti bisognosi di tale monitoraggio e 10 all’USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) destinati esclusivamente a pazienti Covid. La telemedicina”, ha continuato Mattera, “rappresenta il futuro della prevenzione domiciliare, e spero che il servizio possa essere ampliato, e che un giorno si arrivi anche ad avere degli elettrocardiografi che permettano di monitorare situazioni cardiache che sforano la normalità. La telemedicina è un importante passo verso la sicurezza e il controllo domiciliare della salute dei pazienti, in particolare delle persone anziane.”
Aggiungerei alle parole del dott. Mattera che questo è un passo importante e una sicurezza per tutte quelle persone che non hanno la possibilità di recarsi dal proprio medico o, come nei casi Covid, di essere monitorate costantemente nel proprio domicilio senza intasare il Protno soccorso. Certo, a oggii devices non sono sufficienti per coprire l’esigenza delle criticità momentanee, ma è un inizio, che spero possa in futuro prossimo diventare la normalità nella prevenzione e gestione di problematiche sanitarie anche importanti.
Alessandro Pugi