I preziosi giornali on-line elbani diffondono al Mondo, quasi in tempo reale, quello che accade nello Scoglio. Quasi quotidianamente si leggono (e si vedono) episodi di: rifiuti abbandonati, spiagge inaccessibili, sentieri chiusi, rese idrica inquinata e piena di buchi, abusi edilizi, sanità inadeguata, traghetti costosi, monumenti storici che si sgretolano o sono inagibili, frane e buche nelle strade, imprese commerciali che chiudono, cartelli vendesi che si moltiplicano, disagio giovanile alla ricerca di un lavoro qualificato e sicuro, disaffezione nella domanda turistica, etc.etc. Sembra il bollettino di guerra di un’isola in dismissione che si sta sgretolando.
Sono notizie devastanti per un’ Isola che vive di turismo, dove qualche localizzata bandiera blu non basta, poiché, e questo è il punto... il venticello mosso da una farfalla che vola sopra Capo della Vita si risente fino a Punta Nera, ma solo per le notizie negative, mai per quelle positive. Le notizie positive ci sono, e tante, ma si perdono, poiché nell’immaginario collettivo, ivi compreso quello elbano, prevalgono quelle negative, vanificando o comunque spuntando più o mene incisive campagne di marketing.
Con il Referendum per il Comune dell’isola d’Elba abbiamo visto che quattro sindaci e 7.162 elbani, hanno ritenuto che si possa tentare di uscire da questa situazione, pur mantenendo l’attuale suddivisione in otto comuni . Tre sindaci e 4.705 elbani hanno ritenuto che nel comune unico si poteva avere uno strumento immediato per tentare di risalire la china. Hanno vinto i NO ed il Comune unico dell’isola d’Elba è rimandato a tempi migliori. Ma forse il dato culturalmente e politicamente più significativo sono quei 15. 896 elbani che non sono andati a votare o che hanno votato in modo non valido. Molteplici le ragioni, ma forse quella dominante è una , ed una sola, rassegnazione e perdita di fiducia nelle istituzioni : che sia un comune, otto, o tre, o…,non cambia niente!
Il sindaco è “ il primo magistrato” del territorio, colui al quale la maggioranza dei cittadini ha delegato onore ed oneri per il governo del territorio, un governo che la storia insegna è tanto più positivo quanto più larga è la consapevolezza e la partecipazione sociale. La partecipazione si conquista dando speranza, effettuando interventi concreti in grado di rimuovere i disagi economici, sociali, ambientali e culturali. Le attuali norme impongono gestioni associate di servizi e unione dei piccoli comuni, che dovrà essere attuata obbligatoriamente, ma se manca una regia unitaria, e una consapevolezza diffusa di una “ identità elbana” , in grado di superare le logiche di campanile, non credo che si potrà incidere realmente sull’immagine e promozione dell’Elba, e sulla voglia di partecipazione sociale alla sua amministrazione. Scomparsa la Comunità Montana, fallita l’Unione dei Comuni, non resta che la Conferenza dei Sindaci per individuare un “contenitore”, sia pure labile, dove possono svilupparsi politiche unitarie.
In attesa di tempi migliori,… in questo contenitore dobbiamo riporre le nostre speranze per il futuro prossimo, in nome , fra l’altro, di quelle migliaia di ragazzi elbani, che non hanno ancora diritto di voto, e di quei giovani, che pur avendolo non sono andati a votare, ma che hanno il diritto di studiare, lavorare e diventare cittadini del Mondo, crescendo in quello che è, e deve restare, uno dei pezzi più belli del Pianeta Terra.
Beppe Tanelli