Il nostro lettore, che preferisce mantenere la riservatezza sulle proprie generalità, e che ci ha inviato una lettera d'attacco al PD locale pubblicata ieri 25 Maggio, risponde ai commenti che Michele Rampini (PD) e Paolo di Pirro (PD) hanno scritto all'interno dell'interno dell'articolo http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/4662-il-pd-allisola-delba-non-esiste
In merito al suddetto articolo Elbareport ha pubblicato una nota di precisazioni http://www.elbareport.it/cronaca/item/4675-precisazioni-in-merito-a-il-pd-allisola-delba-non-esite
Cari ex compagni del PD, l’unica cosa che mi mette un po’ in imbarazzo è il fatto di voler mantenere l’anonimato. Capisco la vostra indignazione per questo ma il motivo è che non sono e non voglio essere un personaggio “pubblico“. Non per paura delle mie idee ma per scelta di vita.
Come ex militante, votante fino alle ultime elezioni ed ex sostenitore del partito democratico penso comunque di avere il diritto di esprimere delle opinioni e delle critiche. Tanto più che mi sembra siano largamente condivise specialmente dopo gli ultimi fatti che hanno riguardato il governo della Nazione.
Vi apparira’ singolare ma quello che ho scritto lo ritengo un gesto di amore (quel poco che rimane), nei confronti di un partito che ho sempre difeso, come state facendo voi ora. Ma la misura è colma! Si sono passati tutti I limiti dell’accettabile a tutti i livelli.
Io credo che sia assolutamente necessario, affinché ancora esista e sia forte un partito di sinistra moderata, un cambiamento di rotta deciso.
Questo puo’ avvenire solo partendo dalla base, facendo piazza pulita di intrallazzatori e opportunisti che usano la politica per i propri interessi (non tutti lo fanno, ma alcuni si e quelli vanno stanati, giusto per non passare da qualunquista).
Ben vengano quindi le critiche, anche feroci come e’ stata definita la mia, se servono a questo scopo.
Tralasciando la definizione di avvoltoio e sciacallaggio politico, di cui vi scuso (queste virulenze verbali sono uno dei motiv per cui voglio mantenere l’anonimato), rimane il fatto che nella sostanza delle cose non ho avuto risposta.
Quando descrivo la situazione del PD nei territori elbani, dico cose non vere?
Quando chiedo come ha fatto l’ex segratario della sezione di Portoferraio a ritagliarsi tanti spazi nel partito e chi lo ha appoggiato, faccio una domanda lecita o no ?
Quando chiedo che si verifichino i rapporti tra ciesse e amministrazione non è forse perché da un personaggio del genere ci sia da aspettarsi di tutto e possa magari aver trovato qualche sponda anche dentro il Comune ?
Se fossi un uomo dentro l’amministrazione sarebbe la prima cosa che farei, così, tanto per sicurezza e cio’ senza nulla togliere ad una cooperative con important funzioni sociali, definizione con la quale concordo in pieno e sulla cui esistenza e continuità non ho niente da eccepire.
Non per ignoranza ma per esperienza, trovo piuttosto debole (diciamo così), voler disgiungere completamente le responsabilità singole della persona fisica Caricchio dalla sua responsabilità di Presidente della cooperativa (visto anche come si consumava il reato), e dal fatto che fino a tre mesi fa era segretario di sezione a Portoferraio, ribadendo così ciò che dicevo prima a proposito di politica ed interessi. Non so se ora, chiarendo meglio il mio pensiero, si sollevino ancora "polveroni".
Tengo a precisare, e vorrei si facesse altrettanto, che non ho offeso nessuno se non definendo “cervelloni “ chi appoggiava Raffaele Caricchio, e mi sembra un complimento.