La Commissione europea ha invitato l’Italia a «Garantire un’adeguata protezione degli habitat e delle specie ai sensi della direttiva 92/43/CEE del Consiglio (direttiva Habitat) e della direttiva 2009/147/CE (direttiva Uccelli)». E ricorda che «Ai sensi della direttiva Habitat e della direttiva Uccelli, gli Stati membri hanno convenuto di sviluppare una rete Natura 2000 europea coerente proponendo siti di importanza comunitaria (SIC) adeguati e classificando le zone di protezione speciale (ZPS). Si tratta di prescrizioni fondamentali per la protezione della biodiversità in tutta l’Ue. Sia l’European Green Deal sia la strategia europea sulla biodiversità per il 2030 sottolineano quanto sia importante che l’Ue arresti la perdita di biodiversità mantenendo i siti naturali, migliorando gli ecosistemi danneggiati e ripristinandone il buono status ecologico».
La Commissione Ue evidenzia che «Allo stato attuale la rete Natura 2000 dell’Italia non comprende nella misura adeguata tutti i diversi tipi di habitat e le specie che necessitano di protezione. Le lacune più gravi riguardano le specie marine, come la foca monaca mediterranea, tartaruga marina comune e il tursiope, e gli habitat marini, come le scogliere. Mancano inoltre le designazioni dei siti marini per diverse specie di uccelli marini, come la berta maggiore e la berta minore».
Per tutti questi motivi, la Commissione ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia e ora il nostro governo ha 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. «In mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato».
Il primo a commentare è stato il direttore generale della Lipu Danilo Selvaggi che sulla sua pagina Facebook scrive: «La denuncia della Lipu è stata accolta: la Commissione europea ha aperto la procedura di infrazione contro l’Italia per la scarsa tutela della Rete Natura 2000 e della biodiversità, soprattutto per quanto riguarda il mare. Lo abbiamo detto nelle audizioni sul Recovery Plan in Parlamento, lo abbiamo scritto nei dossier inviati a Bruxelles, lo denunciamo da tempo: bisogna procedere con il completamento della Rete e aumentare le protezione per specie e habitat. L’Italia non ci ha ascoltato, l’Europa sì.
La natura è importante. Se per farlo capire la Lipu non basta, allora ben vengano la Commissione europea e, tra breve, la Corte di Giustizia».
La Lipu-BirdLife Italia, che da molti anni lavora per arrivare a un’effettiva tutela legale delle aree marine più importanti per gli uccelli (le Iba – Important bird areas) attraverso la loro designazione come Zone di protezione speciale (Zps).
L’associazione ambientalista ricorda che «Negli scorsi anni la Lipu ha condotto studi per la tutela degli uccelli marini, in particolare in collaborazione con l’Ispra, con uno studio di telemetria sulla berta maggiore (Calonectris diomedea), una tra le specie di uccelli marini di maggiore interesse conservazionistico, individuando così le quattro aree più importanti per la popolazione italiana di questa specie e ottenendone l’inclusione nell’elenco ufficiale di BirdLife International. Questo percorso, che riguarda le Iba dell’”Arcipelago toscano”, delle “Isole Pelagie” (Sicilia), il “Medio Adriatico” (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) e la “Sardegna settentrionale”, non è però arrivato a compimento: solo per le isole Pelagie il passaggio da “Iba” a “Zps” può essere giudicato soddisfacente, mentre per le altre tre Iba le Regioni o non hanno preso decisioni oppure lo hanno fatto in modo parziale, negando così una protezione effettiva per la berta maggiore».
Giorgia Gaibani, responsabile Natura 2000 della Lipu, conclude: «Accogliamo con ovvia soddisfazione l’apertura della procedura d’infrazione in recepimento della nostra denuncia perché nonostante l’apertura dell’Eu Pilot del 2016 e le richieste pressanti che abbiamo rivolto al Governo italiano negli anni seguenti, fino ad oggi ben pochi passi sono stati fatti per completare la rete delle Zps in ambiente marino. Nel designare le Zps sarà importante prendere in considerazione, oltre alla berta maggiore, anche tutte le specie marine incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, così come molte specie e habitat marini tutelati dalla direttiva Habitat. E’ essenziale che si giunga in tempi rapidi alla protezione legale dei siti più importanti per la biodiversità e per gli uccelli marini nel nostro Paese, anche attraverso il Pnrr. Ne va del futuro della bellissima e preziosa natura ancora presente dei nostri mari».