Nella confusione politico-istituzionale del dopo elezioni e alla vigilia di quelle del 10 giugno, l’ambiente e con esso in particolare i parchi e le aree protette rispariscono anche per quel poco che stavano faticosamente riprendendo la scena.
E non mi riferisco solo e neppure soprattutto al parlamento che nella passata legislatura aveva brillato per la sua confusione e approssimazione.
Mi riferisco innanzi tutto al ministero dell’ambiente che aveva affiancato come meglio non poteva il parlamento.
Le cronache documentano d’altronde nella maniera più allarmante e chiara il protrarsi del caos che non risparmia alcun territorio da quelli terremotati, inquinati, alluvionati, a rischio erosione e via rovinando.
Chi sta fronteggiando questa insostenibile situazione che riguarda anche l’europa?
Qui specie per noi casca l’asino. Del parlamento abbiamo detto e pure del ministero dell’ambiente e del ministro da tempo datosi alla macchia. I partiti sono quelli che operano in parlamento e non occorre aggiungere commenti. Sui mezzi di informazione e il web i soli oggi che ci mettono la faccia e l’iniziativa sono le associazioni ambientaliste, alcuni giornalisti ed esperti che incalzano, pungolano, tengono sotto tiro i tanti, troppi latitanti. Tra questi –bisogna dirlo e ripeterlo figurano poco dignitosamente i parchi e ancor più inspiegabilmente la loro associazione rappresentativa; federparchi. Quelle delle regioni, dei comuni e persino delle province pur mazzolate dalla legge Delrio, ancora se la cavano e ci provano con proposte a cui governo e ministeri qualche risposta debbono darla. Per i parchi ormai proposte e iniziative ossia documenti seri che non accreditino le più strampalate idee.
Eppure come abbiamo è bastata la pubblicazione del recente libro dell’ETS sul parco di San Rossore e i problemi della costo tosco –ligure e i loro rapporti con quelli nazionali e comunitari per coinvolgere finalmente sindaci, esperti universitari, ambientalisti vecchi e nuovi, in una discussione seria.
Ecco, noi come Gruppo di San Rossore intendiamo rilanciare questo impegno di idee a cui servono anche i libri più che i cavalier serventi.
Renzo Moschini