Il nostro bel capoluogo elbano, ricco di storia e di cultura, sta versando in condizioni di degrado e di trascuratezza non più tollerabili. Non solo non si sono più realizzate da tempo immemore opere infrastrutturali e di straordinaria manutenzione, salvo la recente asfaltatura di un tratto di Viale Einaudi, ma non si provvede nemmeno alle operazioni di routine che sistematicamente ci si aspetta vengano condotte da qualsiasi amministrazione comunale.
La situazione del centro storico e dell’area portuale stanno diventando ingestibili e fuori controllo: dall’atavico problema di carenza di parcheggi che da decenni non è stato ancora risolto, anzi, sta sensibilmente peggiorando, alla deficitaria e caotica viabilità, ai periodici problemi di allagamenti e sgradevoli effluvi dalla rete fognaria, ad un arredo sia pubblico che privato indecoroso e sregolato, alla carente cura del verde, ecc. Inutile continuare a ripetere le criticità che tutti ben conosciamo e di cui se ne parla da una vita, senza aver mai visto intervenenti seri per risolverle.
Una graduale deriva che ci ha condotti ad una situazione da far west, che non fa certo onore ad una località altamente vocata al turismo e dove urgono provvedimenti organici non più procrastinabili, con una progettualità lungimirante e condivisa, cui seguano azioni concrete.
Andare incontro alle attività di ristorazione ed ai pubblici esercizi che con la pandemia, ancora per questa stagione necessitano di una concessione supplementare di spazi per consentire il distanziamento interpersonale, appare doveroso, così come richiesto dalle associazioni di categoria ed incluso nel Protocollo d’intesa siglato con tutte le amministrazioni comunali elbane.
Ma tutto questo non può certo andare a scapito degli aspetti di tipo funzionale riguardanti la circolazione pedonale e veicolare, le possibilità di accesso, la scarsa vivibilità del centro e l’incessante chiusura delle attività commerciali e di servizi che migrano fuori dalla città fortificata, lasciandola sguarnita di quelle attività di base necessarie in ogni contesto sociale e residenziale.
Soprattutto non si può continuare a ridurre quei pochi posti auto disponibili per il parcheggio, senza essersi prima preoccupati di realizzare delle infrastrutture alternative che consentano di raggiungere il cuore della città con mezzi alternativi. Questo è inaccettabile ed è causa dell’ulteriore peggioramento della situazione registrato in questi ultimi due anni.
E’ chiaro a tutti che piace l’idea di un bel salotto all’aperto, con area pedonalizzata e/o a traffico limitato, con i giardinetti al posto del parcheggio in Piazza della Repubblica e con una piena libertà di circolazione per le persone, senza dover fare lo slalom o rischiare di finire sotto qualche mezzo in transito, ma questo non può avvenire a scapito della funzionalità e della mobilità verso il centro cittadino.
Non è più il tempo di tergiversare, è da troppi anni che si continua a parlare di ipotetici parcheggi di scambio e di navette di collegamento. Sentiamo da troppo tempo parlare di un parcheggio multipiano nel compendio ex Finanza, oppure al Residence (prima che qualche privato lo acquisti dalla attuale proprietà, per usi propri), o della fruizione di altri spazi tipo il campetto della Bricchetteria o del parcheggio del Carburo, per creare dei punti di osmosi tra il centro storico e le immediate adiacenze.
Tanti bei discorsi, ma nulla si è mosso in questi ultimi decenni; ora abbiamo veramente bisogno di passare dalle parole ai fatti, Portoferraio non può più attendere!
Franca Rosso
Presidente Confcommercio Elba