L’onorevole Salvini, di fronte al rapido diffondersi della variante Delta, ci ha indicato, nei giorni scorsi, una sua “brillante” proposta per come procedere con la vaccinazione di massa. Mettere in sicurezza, prima di tutto, “i nostri anziani e i nostri nonni” e lasciar perdere, invece, gli italiani che hanno meno di 60 anni. Per i giovani, inoltre, il vaccino non servirebbe.” Nessuno deve inseguire mio figlio, che ha 18 anni, con una siringa”. Sono sue parole. Come ha fatto a partorire una simile proposta è difficile capirlo. Qualcuno gli deve aver fatto presente che era andato un po’ fuori dal vaso. Tant’è che, dopo un “tormentato” periodo di tentennamento, è corso a vaccinarsi. Pur non avendo compiuto il sessantesimo anno di età. E’ nato nel 1973 ed ha, quindi, 48 anni.
E’statisticamente dimostrato che la variante Delta non si preoccupa molto dell’età delle persone. Anzi i più colpiti da questa nuova mutazione del virus sono coloro che hanno meno di 60 anni. E molti giovani, i nipoti dei nonni. Insomma l’ex (per fortuna!) Ministro dell’Interno ci ha fatto regalo di una delle sue solite sparate.
Subito dopo essersi vaccinato si è presentato davanti alle telecamere per precisare che, pur avendo ritenuto opportuno farlo, lui non può invitare gli italiani a seguire il suo esempio.Il motivo? Perché “non è un medico”. Altra stupefacente sparata!
Un politico serio, che oltre tutto, in questo momento, ha responsabilità di governo del Paese, anche se non laureato in medicina, non può non ascoltare i medici, la scienza. Non può non seguire con attenzione l’andamento dell’epidemia.E’ certo che la maggior parte di coloro che vengono contagiati, guarda caso, non ha ricevuto alcun vaccino. Secondo una recente indagine dell’Istituto superiore di sanità il 99% dei morti, dallo scorso mese di febbraio, non lo aveva mai fatto o aveva ricevuto solo la prima dose. Il Salvini, proprio ieri, ha affermato che bisogna abbassare i toni, non offendere, non criminalizzare nessuno. Né chi crede nel vaccino né chi si ostina ad essere contro e non accetta il passaporto verde.Ma di fronte alla drammatica realtà di un virus che resiste, si trasforma, non vuole morire, non può rimanere neutrale. Si decida a fare una scelta di campo chiara, netta. Ascolti il Presidente Mattarella che ha definito la vaccinazione “un dovere morale e civico”.
Oltre a non essere medico, non è avvocato e non ha neppure una semplice laurea in giurisprudenza. Ma di fronte all’uccisione di un marocchino, grazie ad un Amministratore leghista dalla pistola facile, non ce l’ha fatta a starsene zitto. Esaminati i fatti, ha subito sentenziato che si è trattato di “legittima difesa”.
Quello che mi provoca rabbia non sono tanto le quotidiane, quasi sempre strampalate esternazioni del Segretario della Lega. Ci ho fatto ormai il callo. Ma il comportamento di certi giornalisti che, durante i TG, vedo spesso corrergli incontro, microfono alla mano per ascoltare il suo ennesimo “verbo”o che lo intervistano in qualche trasmissione televisiva, ma non hanno mai l’ardire di fargli presente le frequenti assurdità di quello che dice e di ricordargli quel vecchio adagio cinese che consiglia di azionare sempre il cervello prima di aprire la bocca.
Giovanni Fratini