Che la decisione di escludere le province dalle elezioni ne abbia penalizzato seriamente anche il ruolo autonomistico nei confronti dei comuni e divenuto sempre più evidente e chiaro.
L’approssimarsi del rinnovo elettorale di oltre 1000 comuni previsto per ottobre ha contribuito a riproporre anche la questione delle province perché è emerso sempre più chiaramente che il loro ruolo storico aggregante e programmatorio era di fatto sparito.
Dopo anni di silenzio finalmente anche il Parlamento si è svegliato mettendo in programma la legge delega di riforma delle province per superare i limiti della loro azione e promuovere le autonomie elettorali
Sono stati stanziati 1150 milioni per 1921-23 per ponti e infrastrutture, sono state fatte 1000 assunzioni e sono previste anche revisioni del sistema elettorale. Su tutto questo ha espresso il suo consenso e apprezzamento il sottosegretario Scalfarotto.
In alcune regioni come la Liguria il Presidente Toti ha incontrato province e sindaci dicendo loro che serve un ente intermedio in grado di gestire i non pochi soldi in arrivo.
Anche in altre regioni sono state avviate consultazioni su specifici impegni.
Della Toscana non ho notizie e sul sito della Unione delle Province italiane non trovato niente.
L’incontro che stiamo preparando per i primi di settembre potrebbe e dovrebbe servire anche a questo.
Renzo Moschini