I consiglieri regionali Donzelli, Marcheschi e Staccioli hanno presentato un’interrogazione in Regione per fare chiarezza su quanto sta accadendo attorno allo scalo de La Pila. “Vogliamo, innanzi tutto, capire se è stato autorizzato un ampliamento senza la presenza di condizioni di sicurezza idrogeologiche adeguate” dichiarano i consiglieri “poi vogliamo sapere che fine hanno fatto il progetto per la nuova rotonda ed i relativi finanziamenti”.
Sono vari i progetti comunali e provinciali che interessano lo scalo elbano de La Pila e le zone attigue, dal potenziamento dell’aeroporto alla realizzazione di un’importante rotatoria, all’intersezione di ben sei strade al posto di un pericolosissimo incrocio. Nei vari progetti, però, ci sono aspetti che non convincono i consiglieri regionali Paolo Marcheschi, Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) e Marina Staccioli (Gruppo Misto) che hanno, pertanto, presentato un’interrogazione in merito. “Innanzi tutto vogliamo capire come mai non siano ancora partiti i lavori per la rotatoria” esordiscono i consiglieri “che, ricordiamo, sono già stati appaltati e finanziati per un milione di euro, e che dovevano iniziare nel febbraio 2012 e terminare nel giro di otto mesi”.
C’è poi un’importante questione legata alla sicurezza dell’area de La Pila, “quanto accaduto nel 2011 deve essere di insegnamento, anche considerato che fenomeni atmosferici del genere avvengono con sempre maggiore frequenza e bisogna prevenire in maniera concreta” affermano Donzelli, Marcheschi e Staccioli che proseguono “sappiamo che sono stati autorizzati progetti di sviluppo dello scalo, con relativo stanziamento di fondi pubblici, vogliamo però capire se queste autorizzazioni seguono una messa in sicurezza dell’area della Pila, che ricordiamo per il PAI è a rischio idraulico molto elevato, o se invece si è proceduto senza preoccuparsene”.
Sulla questione interviene anche il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Pietro Carabellese: “nel gennaio 2012, all’approvazione del progetto della rotonda, l’assessore Carpinacci dichiarò alla stampa che l’area andava ancora messa in sicurezza. Da allora non sono stati fatti grandi interventi” ricorda “per cui ritengo un atto veramente grave la concessione di autorizzazioni all’ampliamento dello scalo senza che vengano contestualmente garantite le necessarie condizioni di sicurezza dell’area”.