Soffrire di solitudine innanzitutto, ed è poi grande il bisogno di assistenza sanitaria domiciliare. E occorre anche poter uscire di casa, accompagnati, per fare una camminata seppure incerta, per prendere una boccata d'aria e quando capita un po' di sole.
In certi casi ottimo sarebbe ricevere al domicilio la spesa. Sono queste le principali esigenze della terza età emerse nel convegno, di pochi giorni fa, gestito all'ex Gattaia di Portoferraio, dal sindacato dei pensionati elbani dello Spi-Cgil, con oltre 1000 iscritti sull'isola, un meeting dedicato ai temi delle assistenze agli anziani.
Sono intervenuti, tra gli altri, il vice sindaco Baldi, il responsabile sanitario dell'Asl elbana dr. Fabio Chetoni e la dr.ssa Anna Garfagnini, responsabile dell'unità funzionale di Assistenza sociale, super attiva nel settore.
Diversi convenuti hanno chiesto il potenziamento di servizi a domicilio compresi quelli sanitari, e Chetoni ha affermato: "Agiremo per potenziare il personale infermieristico e medico all'Elba". E qualcuno dovrebbe agevolare il dar loro un alloggio adeguato.
Per contro il sindacato dei pensionati, con Pirro Taddei, ha sentenziato circa la Casa del salute di Rio; "Entro un mese, se non ci sono progressi in quella struttura ancora da potenziare, che esiste a Rio Marina, faremo un sit-in di protesta".
Presenti anche per il sindacato Giuseppe Bartoletti segretario provinciale dello Spi, la vicepresidente della Cgil livornese Monica Cavallini. "Abbiamo avviato un progetto specifico- ha spiegato Franco Dari, segretario dello Spi Cgil elbano- d'intesa con la nostra regione, che si chiama “A casa in buona compagnia”.
Dispone di 10 milioni di euro in Toscana, per cui il sindacato seguirà il progetto con le altre forze del territorio, in particolare del settore sanitario. Sarà di certo potenziata l'assistenza sanitaria agli anziani e direttamente nella loro abitazione, per i soggetti non più autonomi o soli, oppure anche all’interno di residenze assistenziali.
Esistono strumenti moderni come il telemonitoraggio che consente a distanza di verificare nei pazienti i parametri vitali, cioè la telemedicina, si può controllare ogni aspetto e attivare soccorsi e approfondimenti, con in azione infermieri e medici”.
Vari gli interventi e la specialista Garfagnini ha fatto presente che: "Esiste già una rete isolana di assistenza domiciliare e anche eroghiamo contributi a persone anziane in difficoltà, con molteplici servizi. E' ottimale questo progetto del sindacato che si può integrare col nostro agire. La situazione è molto complessa e in continua evoluzione e poniamo la massima attenzione come Asl. Forniamo pasti a domicilio, assicuriamo il trasporto per certi soggetti ed esiste pure il Centro diurno per la terza età a Portoferraio. Verifichiamo costantemente la qualità della vita di tante persone anziane, facendo agire il nostro personale e ci affidiamo anche a cooperative settore terziario. Realizziamo massimi sforzi individuando anche certe priorità per i casi di grave disagio. Un altro aspetto delicato è la solitudine che soffrono certuni e quindi elaboriamo piani d'intervento sociale".
E Simone Meloni della Misericordia, insieme ad altri, ha ribadito che occorre puntare anche sul volontariato. “Facciamo già diverse azioni con la terza età- ha detto - e vanno incrementate le forze, formando chi si offre in questo nobile servizio, per saper trattare nel migliore dei modi per il bene del pianeta anziani”.
E in diversi hanno posto in evidenza come le Amministrazioni comunali dell'isola debbano fare molto di più per risolvere i problemi dei più deboli, e lo stesso segretario Dari ha rimarcato il concetto.
Chetoni comunque ha ribadito: “E' massimo il nostro impegno come Asl locale, come avviene da anni, per potenziare il personale per l'assistenza domiciliare e quello ospedaliero in generale ed anche nelle Case della salute. Tutto ciò in linea col Pnrr da cui possono derivare soluzioni positive per le strutture sanitarie elbane".
È intervenuto pure Francesco Semeraro del Comitato Elba Salute. “Bisogna dire basta alle lunghe liste di attesa per visite mediche specialistiche ed esami, per gli anziani- ha detto - Per gli over 75 si crei un percorso privilegiato, per ovvi motivi. E in tal modo si potranno evitare anche accessi impropri al pronto soccorso”.