Una giornata tra le più lunghe e tormentate per l'Amministrazione Comunale capoliverese apertasi con la pubblicazione da parte del Tirreno di una singolare dichiarazione dell'Ing. Carlo Alberto Ridi coinvolto in due vesti nella vicenda sia come progettista che come amministratore comunale. Durissima la reazione degli ambientalisti:
"Quello - si legge nella nota di Legambiente - che dice oggi l’assessore all’ambiente del comune di Capoliveri (nonché capo dell’ufficio tecnico del Comune di Porto Azzurro e prima di Capoliveri) in un’intervista al Tirreno sulle villette in costruzione sul Colle delle Vacche a Lacona in cambio di un canile che non verrà mai costruito è di una gravità inaudita: «C’è solo un problema con alcuni vani di fondazione che non sono stati riempiti: dopo un sopralluogo del Comune abbiamo deciso di presentare una domanda per ottenere il permesso a trasformarli in scantinati. Niente di serio».
Invece la cosa è molto seria perché un qualsiasi assessore all’ambiente di un qualsiasi Comune prima di fare una simile ammissione di irregolarità in un cantiere del quale è sia progettista che direttore dei lavori si sarebbe dovuto dimettere.
Anche l’intera ricostruzione della vicenda fa acqua da tutte le parti e, comunque la si metta il conflitto di interessi dell’assessore/ingegner Ridi è gigantesco e comincia dai suoi legami familiari con il precedente assessore all’ambiente capoliverese che ha fortemente voluto l’operazione canile che si è rivelata una beffa al cemento per i cani, gli animalisti, gli ambientalisti e tutta l’Elba.
Che poi Ridi giunga a dire che il vero scandalo in questa vicenda è «Che ai Comuni dell’Elba degli animali non importa nulla» è veramente paradossale, visto che l’Amministrazione della quale fa parte aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe impedito la realizzazione del canile a Lacona.
Anche la storia del cartello di cantiere intonso raccontata dall’Assessore/Ingegnere Ridi non regge : «Il cartello non mancava. Probabilmente le intemperie hanno scolorito le scritte a pennarello. Ho telefonato alla ditta i dati: mi immagino che avrà provveduto a rimediare».
Il problema è che quando il proprietario della immobiliare Nicole, l’italo-belga-bretone Alain Croci che sta costruendo quell’obbrobrio a colle delle Vacche, ha telefonato ad Umberto Mazzantini minacciandolo di denunciarlo per violazione di proprietà privata per aver scattato le foto dell’ecomostro (addivenendo poi a più miti consigli) ha detto che il vecchio cartello compilato gli sarebbe stato sequestrato durante un controllo della Guardia di Finanza (per quale motivo?) e che il nuovo cartello era stato poi magicamente cancellato in pochi giorni da un solleone africano del quale nessuno ha avuto notizia all’Elba nella fresca metà di giugno.
Troppe cose non tornano in questa sempre più confusa vicenda e l’Assessore Ridi, se davvero vuol fare chiarezza, dovrebbe semplicemente tornare a fare l’Ingegnere, dovrebbe dimettersi e liberare la sua Giunta da una presenza che da ingombrante sta diventando imbarazzante"
Più tardi dal comune di Capoliveri arrivava una nota che faceva riferimento ad un sopralluogo effettuato (nelle ultime ore) al contestato insediamento da parte del personale del Comune capoliverese, una visita dalla quale emergevano irregolarità esecutive tali da determinare l'assunzione di un provvedimento di sospensione dei lavori.
Ma pare improbabile che la vicenda del Colle delle Vacche termini "presto e bene" per i protagonisti, se non altro perché intorno alla vicenda degli abusi ed a quella della correlata mancata realizzazione del Canile Comprensoriale (la vera vergogna sottesa) insieme a quello degli ambientalisti si è appuntato in queste l'interesse dei mezzi di informazione non solo locali, poco propensi - per restare in tema - a mollare l'osso, più determinati a chiarire tutti gli aspetti della vicenda di quanto non lo siano stati amministratori, e pure sedicenti oppositori spesso distratti.
E.R.