Il Gruppo Consiliare di MInoranza del Comune di Isola del Giglio ha inviato alla stampa ed a Legambiente l’interessante nota sull'ecomostro di Giannutri che pubblichiamo di seguito. Dell’Ecomostro dello Spalmatoio, oggetto di blitz di Goletta Verde e Legambiente, se ne è occupato da sempre anche il Dossier Mare Mostrum di Legambiente. Ecco cosa si legge in Mare Mostrum 2013:
Lo spalmatoio di Giannutri (Gr)
Nessuna novità rispetto all’ecomostro sull’isola di Giannutri che Legambiente da anni inserisce in questo dossier. A novembre del 2009 un articolo del quotidiano La Nazione riportò in luce la vicenda.
Il sindaco, secondo il quotidiano, sarebbe stato intenzionato a definire con la società titolare degli immobili la pratica di condono dell’ecomostro, la cui vicenda giudiziaria si trascina, stancamente, da oltre trentacinque anni. Parliamo di una lunga fila di fatiscenti immobili in cemento armato, per circa 11 mila metri cubi, che da decenni fa bella mostra di sé nell'insenatura dello Spalmatoio a Giannutri, piccola isola che fa parte del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano. Delle costruzioni, iniziate negli anni '80 senza regolare concessione edilizia dalla società Val di Sol e poi interrotte, rimangono oggi alcuni scheletri in cemento e qualche villetta in completo stato di abbandono.
Essendo all’interno di un Parco nazionale, più che di condono al massimo si potrebbe parlare di “recupero”, anche se i manufatti in questione sono e restano abusivi. Attualmente la proposta di accordo del Comune con i proprietari sarebbe quella di abbattere tutte le costruzioni singole non ancora completate e realizzate sulla punta posizionata a nord est della cala Spalmatoio. A questo punto, però, resterebbe in piedi ben poco: si potrà completare solo la costruzione di alcune unità immobiliari a schiera, parte delle quali andrà ceduta al Comune per insediare uffici comunali e altre strutture di pubblico interesse.
Il Gruppo consiliare di minoranza del Comune Isola del Giglio:
Un articolo de La Nazione (Novembre 2009) riportò a galla la vicenda dell'ecomostro dello Spalmatoio a Giannutri, uno degli abusi edilizi da sempre nel mirino di Legambiente.
Nell'occasione il presidente del Consorzio Giannutri, Gabriele Scotto affermava: «Il sindaco Ortelli si è rimboccato le maniche cominciando ad affrontare, con impegno e sollecitamente, alcuni dei problemi che possono essere risolti nell'ambito delle sue competenze. In particolare è fermamente intenzionato a definire con la società Margutta la pratica di condono del famoso ecomostro, che si trascina, stancamente, da oltre trentacinque anni”.
Sul tema venne presentata all'epoca dal Gruppo di minoranza consiliare una interrogazione al sindaco ed all'Assessore all'Urbanistica dell'epoca (Vicesindaco Pellegrini) , che non ebbe risposta, per conoscere: se l’attuale Amministrazione intendeva continuare a muoversi all’ interno degli accordi stabiliti in passato, per quanto riguarda la definizione del condono edilizio Margutta Immobiliare nell’Isola di Giannutri, considerati gli aspetti complessi connessi con la pianificazione e la gestione del territorio, nella quale le esigenze di tutela e di conservazione della natura devono contemperarsi con quelle di sviluppo delle comunità locali, favorendo un “compromesso”, qualora ammissibile, che lo renda ampiamente accettato e condiviso dalle popolazione locale, ….....”.
Solo per la precisione venne ribadito che l' iniziativa era finalizzata “a tenere ben accesi i riflettori sull’Isola di Giannutri, per ottenere, dopo moltissimi anni, un intervento di riqualificazione del territorio conclusivo e definitivo, con l’abbattimento di alcuni volumi della società proprietaria, che è consenziente alla definizione”;
Nello stesso periodo (2009), l'allora Presidente dell'Ente PNAT , Mario Tozzi,. affermava che «La situazione rispetto ad allora non è cambiata ed i fatiscenti immobili in cemento armato ( circa 11.000 metri cubi) , sono ben evidenti da oltre 20 anni nell'insenatura dello Spalmatoio a Giannutri, Isola che fa parte del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano. Le costruzioni, iniziate negli anni '80 senza regolare concessione edilizia dalla società Val di Sol e poi interrotte, rimangono oggi alcuni scheletri in cemento e qualche villetta in completo stato di abbandono”.
La risposta dell'Amministrazione Comunale sta tutta nella immutata situazione rispetto al passato.
Nulla si è mosso rispetto alle affermazioni del 2009 e l'eredità ricevuta dal sindaco Ortelli del lavoro avviato da diversi anni addietro, non è proseguito con gli intenti già delineati, nei quali era prevista una procedura di demolizione con riqualificazione ambientale da sottoporre all'Ente Parco per l'approvazione prima del rilascio della concessione in sanatoria , dato che nella Conferenza dei Servizi del 9 settembre 2008 vennero già rilasciati dal Parco e dalla Regione i pareri di competenza.
Quattro anni di amministrazione del sindaco Ortelli utilizzati a far discussioni e niente più, ma che comunque dimostra chiaramente come una amministrazione non può essere retta da chiacchiere e annunci mediatici ma abbisogna di fatti concreti e l’unico fatto concreto, purtroppo fino ad oggi sul tema, è un grave atto di negligenza nell'azione amministrativa e di disinteresse nei confronti del territorio e dei diritti dei cittadini di Giannutri e non solo.