Presagi freddi tra gli Stati Uniti e la Russia. Siamo al punto peggiore delle relazioni dalla Guerra Fredda.
Le aspettative dagli incontri che si stanno tenendo a Ginevra, Bruxelles e Vienna sono ad un livello basso. Al contrario, i timori di una possibile invasione dell’Ucraina delle truppe russe che si trovano vicino al confine sono in rialzo.
Difficile fare progressi concreti, in un’atmosfera di escalation con la pistola puntata alla testa dell’Ucraina. Da parte russa vi è delusione dai segnali che giungono da Washington e Bruxelles a seguito della lista dei desideri presentata che l’occidente non accetterà mai.
L’oligarca e sovranista Putin, chiede garanzie che la NATO non si espanda ulteriormente, elimini tutto ciò che l’alleanza ha creato, guidata – a suo parere – da fobie anti-russe e ogni sorta di false idee su quale sia l’essenza della politica russa.
Richieste irricevibili per l’Occidente, mentre Putin sta tenendo l’Ucraina in ostaggio per un obiettivo più ampio: annullare l’espansione della NATO nelle nazioni dell’ex Patto di Varsavia per creare le condizioni di un ritorno dell’influenza russa nell’Europa orientale come ai tempi dell’ex Unione Sovietica.
Non spetta alla Russia decidere per altri paesi con cui essere alleati.
Il destino dell’Ucraina è in bilico.
Enzo Sossi