Il Ministro Cingolani (Transizione Ecologica) l'aveva annunciato nell'informativa alla camera del 21 marzo: anche se al momento non c'era e non c'è un calo dell'approvvigionamento di gas russo (dal quale l'Italia dipende per oltre il 40% del proprio fabbisogno) occorreva premunirsi per il futuro, puntando anche alla rigassificazione del gas liquefatto proveniente da altri Paesi.
I due impianti a terra previsti a Gioia Tauro e Porto Empedocle hanno tempi lunghi (1 - 2 anni) e quindi la 'soluzione' è sembrata quella delle maxi navi FSRU (Floating Storage and Regasification Unit), vale a dire unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione. Di qui l'incarico del Mi.T.E. a SNAM per trattarne l'acquisto di una e il noleggio di una seconda.
Nel fine settimana, un articolo apparso su “OilGas News”, dà per plausibile appunto Piombino, riportando un avvenuto incontro tecnico tra SNAM e i Presidenti dell'Autorità Portuale dell'Alto Tirreno, Luciano Guerrieri, e della Regione Toscana, Eugenio Giani per verificare la fattibilità della cosa. Le questioni affrontate sarebbero state la modalità di immissione del gas nella rete a terra e la compatibilità di questo impianto con le attuali attività del porto in faccia all'Elba. Non è dato al momento sapere a quale distanza dall'Elba – oltre che da Piombino - si collocherebbe la maxi nave carica di gas liquido, né se gli Amministratori dell'Isola siano stati coinvolti.
CR