Come elbano desidero portare alcune considerazioni sulla guerra che si sta combattendo nel cuore dell’Europa e sta mettendo a rischio non solo la qualità della nostra vita ma l’esistenza stessa dell’umanità. L’Armageddon che pensavamo tramontata con la fine della Guerra Fredda, purtroppo è tornata prepotentemente sulla scena mondiale. Sono passati 76 giorni dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, lunedì si è celebrato a Mosca il giorno della Grande guerra patriotica, come viene chiamato in Russia il Giorno della vittoria. Il presidente Vladimir Putin nel suo discoro tenuto sulla Piazza Rossa davanti alla truppe ha riconosciuto di non avere alcuna vittoria da festeggiare. Affermazione vera dato che non è stato in grado di andare in Ucraina e mettere in ginocchio in pochi giorni e fare arrendere il governo Zelensky data l’eroica resistenza ucraina. Però, questo genere di cose i russi non potranno mai sentire data la repressione esercitata sui media indipendenti e che ha permesso a Putin di condurre una guerra in realtà parallela. Le valutazioni occidentali che il leader russo sta perdendo potrebbero non essere sufficienti per capire cosa succede dopo. Se è vero che la Russia è diretta verso la sconfitta, allora ci si potrebbe aspettare che Putin inizi a cercare una via d’uscita. La guerra è chiaramente un grave disastro strategico e ha reso la Russia un paria, ha ucciso migliaia di soldati russi e ha rovinato la sua economia. Questo non significa che Putin la veda in questo modo. Il discorso del leader russo sulla Piazza Rossa a Mosca di lunedì è stato pieno di bugie e disinformazione e afferma che la NATO ha iniziato la guerra. La falsa narrativa che questa è davvero una guerra contro l’Occidente si adatta perfettamente al sistema di credenze e agli obiettivi strategici di Putin. La Guerra Fredda è ricordata in Occidente come un terribile periodo di tensione e terrore, Putin la vede con nostalgia come un’epoca in cui il mondo ha dato al Cremlino il rispetto dovuto a una superpotenza. Una nuova Guerra Fredda non sarebbe necessariamente un cattivo risultato a lungo termine per lui. Allo stesso modo potrebbe desiderare che le sue truppe riescano a conquistare Kiev e rovesciare Zelensky, ma se non riesce ad ottenere il suo obiettivo principale, allora semina morte e distruzione per fare giungere un avvertimento alle altre nazioni nell’orbita ex-sovietica di non diventare troppo accoglienti con l’Occidente. Un’analisi chiave sarà se le forze di Putin possono conquistare e controllare l’est e il sud dell’Ucraina per preparare una sorta di dichiarazione di vittoria. Fino a che punto Putin potrebbe trascinare la guerra per i mesi a venire.
Enzo Sossi