“Venerdì scorso sono stato tra gli invitati all’incontro promosso dal Presidente - Commissario Giani sull’ipotesi rigassificatore a Piombino. Purtroppo, a causa di uno stato di convalescenza post operatoria, non ho potuto partecipare in presenza, ma ho avuto la possibilità di collegarmi in video. Nonostante alcune difficoltà tecniche nel seguire tutta la riunione, alcuni passaggi importanti sono emersi chiaramente. Tutta la stampa ha riportato quanto comunicatoci dal Presidente e confermato nell’incontro dai rappresentanti di Snam: c’è un’emergenza energetica nazionale, il Governo ha deciso una velocizzazione nella realizzazione dei Rigassificatori per essere pronti, come Paese Italia, al massimo nella prossima primavera, ed il porto di Piombino ha le caratteristiche logistiche, strutturali e tecniche per dare una risposta veloce di questo tipo. Anzi i tecnici Snam hanno sostenuto che è l’unico porto nel centro nord ad avere queste caratteristiche. Inoltre, abbiamo appreso che è pronta l’istanza di avvio del processo autorizzativo che dovrà interessare oltre 30 Enti e che si dovrà concludere entro febbraio 2023 per poter rendere operativo l’impianto a fine aprile 2023. E’ evidente la rilevantissima ricaduta che la questione rigassificatore ha sui territori. In primo luogo, ovviamente, la città di Piombino, ma allargando il raggio anche tutta la Val di Cornia, il Golfo di Follonica e l’Elba con parte dell’Arcipelago. Ed è altrettanto ovvio e scontato che di fronte ad una scelta di questo tipo nessuno si potrebbe dire ragionevolmente d’accordo. Chi lo vuole un rigassificatore? Nessuno, credo, e quindi anche noi (parlo di Elba) dobbiamo dire no a questa ipotesi e in qualche modo unire la nostra voce a quella dei sindaci della Val di Cornia. La decisione del Governo pare ormai presa, ma il processo autorizzativo dovrà essere serrato, scientificamente e tecnicamente ineccepibile, garantito dal coinvolgimento diretto di enti e strutture pubbliche. Perchè la prima fondamentale posizione che accomuna tutti, cittadini e amministratori è: “preoccupazione”. Siamo preoccupati, innanzitutto, per la sicurezza dell’impianto, per le interferenze con le attività esterne, nel porto ma anche fuori da porto, e per possibili rischi di natura ambientale. Tuttavia alcuni punti fermi l’incontro di venerdì li ha posti. Innanzitutto si parla esclusivamente di rigassificatore in porto. Nessuna previsione di off-shore nel golfo. Poi è inevitabile accompagnare e legare il progetto a quello che Giani ha definito il memorandum del territorio. Vale a dire una serie di impegni, progetti e realizzazioni da fare a favore del territorio. Non mi soffermerò sulle vecchie e nuove sfide aperte su Piombino, ci penserà giustamente il Sindaco di quella città. A me interessa invece precisare che in quel memorandum il Presidente/Commissario Giani inserisca anche l’Elba e parte dell’Arcipelago. In primo luogo per veder garantito il nostro diritto alla continuità territoriale: nessuna interferenza dell’impianto in quanto tale e nelle fasi di alimentazione con le navi gasiere dovrà mettere a rischio il normale traffico dei traghetti dal porto di Piombino da e per l’Elba. Viviamo già un momento di grave criticità del servizio. Negli ultimi mesi, ed anche in questi giorni, patiamo grandi sofferenze per la cancellazione di corse dovute alla mancanza di navi in servizio perché necessitano di interventi di manutenzione. Se ne comprendono, forse, anche le ragioni. Le note vicende del gruppo Moby che hanno coinvolto necessariamente anche Toremar e l’avvio a scadenza (31.12.2023) del contratto di servizio per il collegamento marittimo con la Regione non hanno evidentemente deposto a favore dell’impegno necessario. E, comunque, nel memorandum a Giani si chiede di avviare da subito il confronto con il territorio per definire i contenuti del nuovo bando sulla continuità territoriale che dovrà contenere tutte le fattispecie fino ad oggi non previste e regolamentate: trasporto sanitario, trasporto commerciale, trasporto delle merci pericolose e infiammabili, tutele dei residenti, rinnovo naviglio, solo per fare qualche esempio. E, ovviamente, che il porto di Piombino resti operativo per i traghetti senza interruzioni dovute all’ipotetico rigassificatore. Il memorandum dovrà contenere anche garanzie per i rischi ambientali non solo nelle aree a mare del porto e limitrofe, ma anche altrove, in particolare nelle aree interessate dalle rotte percorse dalle navi gasiere dirette a Piombino. Ci si ricordi che, di fronte a Piombino, abbiamo il più grande parco a mare d’Europa, il Santuario dei cetacei e la riserva MAB Unesco Isole di Toscana. Concludo dichiarando comunque la nostra disponibilità alla richiesta fatta dal Presidente Giani sul fare squadra, a prescindere dai ruoli o posizioni che si hanno e con la richiesta al Presidente stesso di far partecipare il nostro territorio a tutti gli sviluppi futuri”.
Angelo Zini, sindaco di Portoferraio