Quindi: il rigassificatore serve, è indispensabile, e va messo a Piombino. Draghi o non Draghi. Benissimo: basta che qualcuno mi spieghi, ma bene, perché quello di Livorno deve stare in Culandia con raggio di sicurezza di millemila chilometri, e quell'altro va benissimo nel porto di una città con 32.000 abitanti, a 300 m da uno dei porti passeggeri più frequentati d'Italia.
E' questo che è di ultima generazione, sicurissimo, anzi di solito ci si costruisce di fianco un asilo infantile e un ospedale per sfruttare le benefiche esalazioni di cloro e le eventuali perdite, o è quello di Livorno che è stato comprato dismesso dal Bangladesh perché non ci s'aveva i quattrini per uno nuovo? La domanda mi pare semplice.
Yuri Tiberto
Posso ripostare, per l'ennesima volta il parere di un autorevole esperto, persona al di sopra delle parti, che dimostra come questo progetto, mandato avanti con la scusa dell'emergenza, sia del tutto illegale. Chi lo appoggia non è responsabile, è complice:
"... ritengo corretto presentarmi: sono architetto, per molti anni responsabile VIA in Regione Toscana e membro della Commissione VIA nazionale; su nomina dell'allora Ministro dell'ambiente co-relatore nella stesura del Codice dell'ambiente e di due dpcm per l'attuazione delle procedure di VIA in Italia in attuazione delle relative direttive comunitarie; relatore delle due leggi regionali in materia di VIA e presidente del Nucleo VIA regionale. Tra i 1000 progetti in valutazione ho seguito, fino alla definitiva approvazione, il rigassificatore della HOLT offshore a 12 miglia da Livorno. Ciò premesso, leggendo la rassegna stampa di oggi, mi permetto di porle alcune domande a cui spero voglia dare risposta al fine di confermare la volontà di aver contribuito a determinare la composizione di una classe politica all'altezza della situazione.
1. Ritiene corretto ed opportuno che a Piombino (per questioni riguardanti i tempi procedurali) sia negata la procedura di VIA?
2. Ritiene che la partecipazione pubblica al procedimento, imposta dalle norme comunitarie e garantita dalla convenzione di aarhus possa essere evitata sul presupposto che non c'è tempo da perdere?
3. Ritiene che sia veritiera la considerazione che viene fornita ai piombinesi circa la permanenza della nave in porto per non più di 2/3 anni?
4. Se ciò per lei è veritiero, sa anche dove presumibilmente la nave stazionera' nel futuro e con quale gasdotto trasferirà il prodotto in rete?
5. Lei sa che non esiste la certezza matematica che non possa mai accadere un incidente senza conseguenze a navi come questa, e che siti simili sono attenzionati per la sicurezza nazionale?
6. Ritiene che le questioni ambientali e sulla salute umana, per urgenti ed indifferibili esigenze di approvvigionamento energetico, non abbiano diritto di evidenza attraverso le procedure di legge, ma possano essere "considerate" esclusivamente attraverso la documentazione presentata dal proponente?
7. Ritiene che il tempo proposto per l'autorizzazione all'impianto sia consono a garantire tutti i necessari approfondimenti che si renderanno necessari?
8. Ritiene che il metodo adottato dal Governo, per cui la scelta di Piombino è risultata una evidente interlocuzione esclusiva tra il Ministro Cingolani e la SNAM, sia dimostrazione di sensibilità e rispetto nei confronti della cittadinanza interessata?
..."
Franco Cambi