Rigassificatore, CGIL: “3 questioni vincolanti. Servono maggiori garanzie”
Operatività del porto, rischio incidenti gravi dovuti ad aerei, danni all'ecosistema causati dallo sversamento di cloro: senza garanzie chiare su questi tre aspetti la Cgil provincia di Livorno e la Cgil provincia di Grosseto esprimeranno parere contrario alla realizzazione del rigassificatore di Piombino, indipendentemente da qualsiasi proposta relativa ad opere compensative. È quanto abbiamo scritto nel documento che abbiamo inviato oggi al commissario Eugenio Giani.
Nei giorni scorsi abbiamo incontrato Giani e Snam, ed abbiamo così potuto conoscere i dettagli ufficiali del progetto. Sulla base delle informazioni apprese abbiamo pertanto elaborato un documento di 5 pagine contenenti le nostre osservazioni.
Ci dispiace comunque constatare come la norma giustificata dallo stato emergenziale non abbia visto un ripensamento delle strategie energetiche nazionali e un deciso cambio di passo che veda l’adozione di tecnologie sostitutive e fonti rinnovabili, anche in presenza di raccomandazioni precise da parte del Consiglio dell’Unione Europea.
A quando si apprende per le manovre della metaniera in ingresso e in uscita dal porto servirebbero circa 4 ore mentre per il suo scarico tra le 24 e le 48 ore. Se cosi fosse si genererebbero danni incalcolabili per i cittadini elbani per quanto riguarda la continuità territoriale, danni all’istruzione (pendolarismo insegnanti) e alla sanità (pendolarismo del personale sanitario e autoambulanze). Senza contare i contraccolpi negativi sul turismo (traffico passeggeri) e sul lavoro dei pescherecci. Se tutto ciò fosse confermato la nostra organizzazione sindacale sarebbe pronta ad esprimere già da ora parere negativo al progetto. Se il blocco fosse invece solo per le operazioni di manovra occorrerebbe comunque capire bene interferenze, orari e procedure di ingresso e uscita dal porto durante tali manovre e le procedure di sicurezza previste.
Da considerare inoltre che l’impegno della banchina per circa 3 anni potrebbe causare problemi alla siderurgia: la banchina viene infatti utilizzata dalla Compagnia lavoratori portuali di Piombino e da Piombino Logistic per l’approvvigionamento delle materie prime necessarie all’acciaieria. Importante inoltre capire i contraccolpi sulle attività della Pim.
Dalla documentazione che ci ha fornito Snam non risulta inoltre una valutazione su ipotetici incidenti gravi causati da aerei o elicotteri. Una mancanza inaccettabile: riteniamo fondamentale allestire un piano di evacuazione. Un'esplosione con raggio di 1,5 km potrebbe infatti mandare in tilt la viabilità del porto, isolandolo così dalla città e lasciando i cittadini e i lavoratori a gestire da soli l’emergenza.
Importante anche trovare una soluzione per gli sversamenti di cloro: essi non sono infatti del tutto trascurabili e nel medio periodo potrebbero compromettere l’immagine dell’industria ittica di tutta l’area.
In tema di opere compensative, ribadiamo che esse non dovrebbero essere già tra quelle che erano state inserite all'interno dei precedenti accordi di programma: tali opere sono infatti già dovute al territorio. In aggiunta a quanto già previsto dalle intese del passato, abbiamo pertanto proposto a Giani una serie di opere in grado di sostenere il rilancio del territorio dal punto di vista ambientale, economico e occupazionale.
Rigassificatore, il sindaco di Piombino: “Giani ha rigettato le richieste del Comune in spregio ai principi di democrazia e trasparenza”
Il Comune di Piombino ha avanzato delle richieste nei confronti del commissario straordinario Eugenio Giani in ordine al procedimento per il rigassificatore: spiace constatare che il Commissario continua ad agire in spregio ai principi di democrazia, trasparenza e partecipazione. Appena aperto il procedimento abbiamo avanzato tre richieste: la prima di avere integrazioni documentali sul progetto da parte di Snam, la seconda per far includere tra i soggetti ai quali viene richiesto un parere anche gli altri Comuni della Val di Cornia, quelli dell’Isola d’Elba, il Comune di Follonica e il Comitato salute pubblica e la terza, forse la più importante, era quella di avviare un’inchiesta pubblica così da avere, finalmente, uno spazio istituzionale adeguato in cui aprire un dialogo con i cittadini e i portatori di interesse. Il commissario Giani ha accolto la prima richiesta concedendo a Snam venti giorni per integrare la documentazione originariamente prodotta, gravemente carente sotto molti aspetti, anche - e soprattutto - per quanto riguarda i numerosi rischi per la salute e la pubblica incolumità. Tuttavia, la Regione Toscana non ha sospeso il procedimento costringendo così tutti gli Enti a esprimere il proprio parere senza avere il tempo di approfondire adeguatamente la documentazione integrativa che sarà depositata da Snam. È un’inaccettabile lesione del diritto di partecipazione per tutti gli Enti, specie per il Comune di Piombino chiamato a difendere un’intera comunità, oltre che degli altri portatori di interessi, i quali dovranno addirittura depositare le proprie osservazioni prima ancora che Snam depositi le integrazioni richieste, e dunque su documentazione progettuale di fatto già superata. L’intero procedimento ne risulta insanabilmente viziato. In merito alla richiesta di allargare la platea dei soggetti, il Commissario, senza dare alcuna spiegazione sul motivo di questa scelta, ha accolto solamente i Comuni di San Vincenzo e Campiglia Marittima escludendo tutti gli altri e il Comitato salute pubblica. Se già questo non fosse sufficiente, ha rigettato la richiesta di avviare un’inchiesta pubblica. Secondo il commissario Giani io ho un’ossessione per lui ma non si rende conto che sto solo difendendo un territorio e la salute della popolazione dalle sue decisioni e dal suo modo di intendere la democrazia.
Rigassificatore, Italia sovrana e Popolare: "Giani smetta provocare popolazione Piombino: suo ruolo non superpartes, si dimetta"
“Da settimane il presidente della Regione Eugenio Giani sta pubblicando foto delle bellezze toscane con lo slogan "Toscana ovunque bella" (o qualcosa di simile). Molti di questi posti si trovano nell'arcipelago toscano di cui Piombino è il centro naturale. Quindi lui pubblica foto dell'Elba, del Giglio ecc. ecc. esaltando le bellezze di luoghi che sono a poche miglia nautiche dal Porto di Piombino. Peccato che in qualità di Commissario di governo, sempre Giani deve far installare un rigassificatore su un molo che dista 1500 metri dalle prime abitazioni e 2500 metri dal centro della città” lo dichiara Maurizio Romani, presidente Regionale Ancora Italia/Italia sovrana e Popolare.
“Un impianto altamente impattante al punto che uno simile (per la verità leggermente più piccolo), davanti alle coste di Livorno, per motivi di sicurezza è stato installato a 12,5 miglia dalla costa (23 km). E questo nonostante che, come dichiarano vari esperti, in caso di incidente industriale rilevante o attentato terroristico l'esplosione raderebbe al suolo tutta l'area da Follonica a San Vincenzo compresa l'Elba. Quindi la spiaggia di "Capo bianco", oggetto di uno degli ultimi post del presidentissimo commissario Giani sarebbe disintegrata all'istante ad esempio” aggiunge Romani.
Che conclude “la popolazione di Piombino percepisce tutte queste cose come provocazioni e infatti i commenti ai post del presidente della Toscana sono pieni di "No rigassificatore" e altri commenti irripetibili. Nel ribadire il No di Italia Sovrana e popolare a impianti così pericolosi all'interno di un porto commerciale che è il secondo per traffico passeggeri d'Italia chiediamo al Presidente Giani di dimettersi nell'attesa del prossimo governo e di smettere di provocare ulteriormente una popolazione che sabato scorso ha fatto la 14 azione di protesta in pochi mesi”.