Su questo giornale qualche mese fa scrissi ricordi e considerazioni personali sulla scuola pubblica all’Elba quando ero studente (https://www.elbareport.it/le-vignette-di-elbareport/item/53181-scuola-pubblica-all-elba-ricordi-e-considerazioni-di-marcello-camici)
Della imparzialità ed efficienza del sistema educativo scolastico italiano ne avevo già parlato in pieno periodo pandemico (http://www.elbanotizie.it/articolo.asp?key=16209 ). Oggi, con la riapertura delle scuole, vorrei ancora parlare di questo argomento.
Imparzialità ed efficienza credo siano criteri buoni ed utili per una valutazione.
Sono criteri questi che investono direttamente la qualità del lavoro scolastico e dunque coinvolgono direttamente il corpo docente.
Sono criteri non scelti dal sottoscritto ma dalla nostra costituzione quando afferma che “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.” (Art. 97 Cost.)
In particolare, il buon andamento implica che l’attività della pubblica amministrazione deve essere diretta a realizzare l’interesse pubblico. Per far ciò, l’azione amministrativa deve essere guidata non solo dal principio della legalità cui è strettamente legato quello della imparzialità ma anche dai principi dell’efficacia ed efficienza.
I principi di efficacia ed efficienza riguardano i risultati effettivamente raggiunti: un’amministrazione è efficiente ed efficace se riesce a raggiungere i risultati che si è prefissata di voler raggiungere. Quindi, per esempio, l’amministrazione scolastica è efficiente se riesce a ottenere una buona preparazione culturale o professionale degli studenti o riesce ad evitare troppi abbandoni.
Due parole solo sui principi di efficacia ed efficienza del sistema scuola pubblica dell’isola d‘Elba.
Purtroppo sono dolenti note.
Sono infatti elevati gli abbandoni scolastici in Italia se rapportati a quelle della unione europea.
L’andamento della quota di giovani 18-24 anni che abbandonano prematuramente gli studi (periodo 2011-2020) si attesta in Italia al 14,7 %. Un numero alto se rapportato a quello medio delle unione europea pari ad 11% (Germania 10,1%,Francia 9,2%).
Nella regione Toscana l’abbandono scolastico della quota giovani 18-24 anni cha lascia la scuola si attesta per l’anno 2020 al 11,7% con punte di 16,2% nel comune di Portoferraio per quanto riguarda l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione, 22% a Rio Marina, a Capoliveri 19,9% , a Porto Azzurro 26,50 %, a Campo nell’Elba 21,6 %, a Marciana Marina 15%, a Marciana 16,4%.
I numeri con relative percentuali sopra enunciati sono stati ripresi da Openpolis (vedi: https://www.openpolis.it/perche-sullabbandono-scolastico-resta-ancora-molto-da-fare/) la quale è una fondazione indipendente e senza scopo di lucro che promuove progetti per l'accesso alle informazioni pubbliche, la trasparenza e la partecipazione democratica.
Da tutte le forze politiche sento dire che la formazione delle nuove generazioni operata nella scuola rappresenta il futuro della nazione ma il silenzio più assoluto è presente sull’argomento in questa campagna elettorale.
Marcello Camici