“Il sottosegretario all’Ambiente, Marco Flavio Cirillo, risponde in VIII Commissione Ambiente della Camera all’interrogazione da me presentata, insieme alle colleghe On. Mariani e Mannino, sulla questione dei ritardi nei lavori di recupero e smaltimento del relitto della Costa Concordia della acque del Giglio, nonché sulle condizioni ambientali dell’Isola e sulla questione del porto di destinazione finale della Concordia. A un anno e mezzo dal tragico incidente in cui persero la vita 32 persone il relitto si trova ancora di fronte a Giglio Porto e, benché come precisato dalla Protezione Civile che ha competenza in materia i ritardi siano ascrivibili a condizioni meteo avverse e alla complessità delle operazioni stesse, i lavori per la sua rimozione in sicurezza non procedono con il ‘timing’ inizialmente previsto, bisogna quindi fare presto. La priorità ora è raddrizzare e rimuovere il relitto della Costa Concordia prima del prossimo inverno. Anche se il Sottosegretario all’Ambiente rassicura sulle condizioni ambientali dell’ecosistema marino del Giglio, che ad oggi non hanno subito variazioni riconducibili alla presenza del relitto, infatti, il rinvio delle attività di messa in asse della Concordia alla primavera 2014 metterebbe a serio rischio la conclusione positiva dell’intera operazione di rimozione” così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commenta la risposta del Sottosegretario all’Ambiente all’interrogazione sulla Concordia in Commissione.
“Qualora inoltre non fossero sufficienti i 500 milioni di dollari stanziati dalla Costa Crociere per il recupero e la rimozione in sicurezza del relitto – prosegue Realacci -, è comunque necessario che le risorse aggiuntive siano comunque a carico della società armatrice. Data la sua vicinanza, se i lavori di adeguamento del Porto di Piombino procederanno con tempi compatibili con quelli dello smaltimento della Concordia, è auspicabile che il porto di destinazione e smaltimento del nave sia proprio quello di Piombino. Vista la lentezza con cui sarà trasportato il relitto, infatti, mal si concilierebbe il raggiungimento in sicurezza di altre mete più lontane”