La giunta regionale toscana approva la proposta di memorandum Piombino, ovvero la proposta di intesa sulle opere compensative al rigassificatore di Piombino da inviare al Governo, già definita con i ministri del precedente esecutivo Draghi e presupposto alla realizzazione dell’opera che il presidente Giani, nelle vesti di commissario straordinario, ha autorizzato al termine della conferenza dei servizi in tre sedute che si è conclusa il 21 ottobre. Sul memorandum viene chiesta la costruzione anche di una cabina di regia, di cui facciano parte presidente della Regione, presidenza del Consiglio, ministri compenti e Comune di Piombino.
“Questo memorandum in dieci punti – dice Giani - è l’atto necessario per poter perfezionare l’autorizzazione, con prescrizioni, al rigassificatore nel porto di Piombino. Il memorandum contiene una serie di indicazioni e richieste che pongono le condizioni per assicurare al territorio una nuova stagione di sviluppo: dalle strade alla nuova banchina ovest, tanto per fare un esempio, dalle bonifiche allo sviluppo di rinnovabili, e poi ancora sostegni ed agevolazioni economiche per il territorio”. “Su queste basi – conclude Giani – domani firmerò l’atto di autorizzazione all’installazione della nave rigassifatrice nel porto di Piombino, in grado di garantire dalla prossima primavera 5 miliardi di metri cubi l’anno che sono, rispetto ai 29 miliardi di metri cubi di gas russo, una bella boccata di ossigeno”.
C’è, nel memorandum, così la richiesta di sconto di almeno il 50 per cento in bolletta, per tre anni, a vantaggio dei cittadini e delle aziende di Piombino e degli altri comuni compresi nell’area di crisi industriale complessa, ovvero anche Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto. La Regione sollecita il Governo ad intervenire con un provvedimento legislativo di urgenza.
Ci sono le bonifiche di cui si dovrà far carico lo Stato, attese da anni: lo sblocco della messa in sicurezza anzitutto della falda (costo aggiornato circa 88 milioni di euro rispetto ai 47 fino ad oggi disponibili, ferma da un anno per problemi burocraitrci) ma anche la bonifica dai detriti e scarti delle lavorazioni siderurgiche dell’alto forno nelle aree esterne al perimetro del gruppo Jsw Steel, pari a 500 mila metri cubi di terra da bonificare auspicabilmente – nella proposta delle Regione Toscana – con un intervento di economia circolare. La spesa da finanziare è di 200 milioni di euro. E poi c’è la strada di collegamento tra il porto e la SS398, con una nuova viabilità esterna all’abitato della città: la Regione sollecita l’avvio dei lavori. Il primo lotto, in carico ad Anas (stanziati ed impegnati 50 milioni di euro) è già stato aggiudicato, ma l’apertura del cantiere ritarda di mese in mese. Il secondo è di competenza dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno e del commissario pe ri lavori nel Porto di Piombino (ovvero il presidente della Regione) ed è in fase di progettazione: a disposizione ci sono 55 milioni di fondi Pnrr, ma ne servono 65. La Regione chiede dunque al Governo di integrare le risorse.
C’è anche il parco delle energie rinnovabili (fotovoltaico ed eolico sulle aree demaniali del promontorio, e idrogeno verde a supporto delle acciaierie , con un finanziamento già richiesto di 100 milioni di euro che comprende pure la creazione di un centro ricerchge sulle produzione di energia rinnovabile da moto ondoso in collaborazione con il Lamma. E poi investimenti sul porto, per compensare l’occupazione della nuova banchina da parte della Golar Tundra e per la salvaguardia di pesca, itticoltura e turismo (un pacchetto da almeno 145 milioni), il riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata, proposta già inviata dal Governo alla Regione, e contestuale riconoscimento di zona economica speciale od equivalente, anche zona franca doganale, (con 10 milioni di possibili agevolazioni fiscali per le imprese), percorsi accellerati per la gestione di progetti o adeguamenti dei piani regolatori portuali, il rifinaziamento di fondo nazionale da 30 milioni di euro per ulteriori agevolazioni ed investimenti (ma anche politiche attive) per rigualificare il polo industriale e un milione l’anno infine ai parchi archeologici della Val di Cornia.
Nella delibera che accompagna la proposta di memorandum la Regione chiede al Governo anche un finanziamento di 5 milioni di euro l’anno, per tre anni, per potenziare i collegamenti con l’isola d’Elba oltre a chiedere garanzie che l’attività del rigafficatore non ostacoli l’operatività del porto.