Domenica 23 aprile 2023 i cittadini di Campo nell’Elba sono chiamati ad un referendum per decidere sull’aeroporto dell’Elba. Un’occasione di democrazia consultiva diretta sulla falsariga della Svizzera. La posizione del sindaco della cittadina turistica elbana pare essere chiara e trasparente. Davide Montauti su Elbareport, giorni fa, ha espresso le proprie opinioni e ha lasciato ai suoi concittadini la decisione sul futuro dell’aeroporto elbano. “Io non lascerò che il mio paese che ha come patrimonio la spiaggia e il paesaggio perda la sua economia e il suo valore in nome dell’allungamento di una infrastruttura che, ad oggi, non ha niente di concreto…” “… Quello che è certo sono le case e i terreni espropriati… e parte della spiaggia… la provinciale spostata ai piedi della collina…” “… Guardatevi intorno e valutate ciò che da valore alla vostra vita, al vostro lavoro, alla vostra casa…”
Facciamo delle comparazioni con altre esperienze europee dove pare che gli aeroporti siano considerati fonti di inquinamento atmosferico ed acustico. Solo come esempio, Greenpeace ha protestato nel tempo verso l’aeroporto di Schiphol nei Paesi Bassi, forse uno dei maggiori, se non il primo in Europa, con l’obiettivo di fare pressione per una riduzione dell’inquinamento con lo slogan – tassa sugli aerei e prendete il treno –. Inoltre, in questi ultimi anni diversi movimenti ecologisti hanno contestato e manifestato verso i viaggi in aereo per distanze medio-piccole che alcuni personaggi utilizzano come taxi in quanto sono altamente inquinanti ed acusticamente dannosi per la salute delle persone che vivono nelle vicinanze delle infrastrutture. L’Università di Anversa in Belgio, ha vietato ai propri dipendenti l’uso dell’aereo per viaggi fino a 800 km, obbligandoli a prendere il treno. Inoltre, nel Belpaese le nuove generazioni particolarmente sensibili alla protezione ambientale, ritengono che ci siano troppi aeroporti, probabilmente inutili ma sicuramente dannosi ed inquinanti per la comunità. Pare essere giunto il tempo di nuove prospettive di sviluppo verso un domani sostenibile. Anche allungando la pista l’aeroporto elbano potrebbe raggiungere la cifra di 40mila passeggeri all’anno, mentre all’Elba arrivano circa un milione di turisti con le navi. A mio parere, i benefici per i campesi non sono così vantaggiosi in confronto ai disagi loro offerti, con lavori che se va bene dureranno anni, e immagino diventa difficile chiedere da parte della comunità elbana un così grande sacrificio ai campesi, forse il gioco non vale la candela.
Tuttavia, ritengo che il risultato del referendum del prossimo aprile possa essere uno spartiacque verso un futuro sostenibile e possa dare un chiaro messaggio su quale domani vogliono gli elbani per il nostro meraviglioso scoglio.
Enzo Sossi