“L’aeroporto della Pila non è un fatto privato del comune di Marina di Campo e come tale va trattato”: è quanto afferma il presidente Maurizio Serini. “Osservare un territorio insulare, che discute sul mantenimento o no di una infrastruttura fondamentale come l'aeroporto – aggiunge - è veramente deprimente, in modo particolare quando a farlo, e lo fa ormai da anni, è una parte istituzionale che invece dovrebbe garantire una visione “alta” degli aspetti comprensoriali, andando per di più contro atti già fatti (vedi UTOE 4 aeroporto del piano strutturale) e per ultimo nascondendosi dietro ad un referendum a dir poco sostanzialmente illegittimo, rendendosi così responsabile di un sempre più probabile danno irreversibile per il territorio. L'infrastruttura aeroportuale non è infatti del Comune di Marina di Campo pur essendo fisicamente sul suo territorio, ma ha valenza comprensoriale esattamente come i porti, la viabilità e qualunque altra infrastruttura che consente la mobilità delle persone e delle merci, che garantiscono una parte importante dei diritti fondamentali di ognuno di noi e posano le basi per ogni investimento o sviluppo socio economico di un territorio.
Altrettanto grave – sottolinea Serini - è che si ponga come quesito del referendum il sì o no all'allungamento della pista, quando l'amministrazione di Campo e il suo Sindaco sanno bene che tale intervento è propedeutico al mantenimento operativo della Società che gestisce l'aeroporto, garantendo i requisiti ottenuti negli anni fino ad oggi e proiettando la stessa verso una migliore sostenibilità, perciò la vera domanda è sì o no all'aeroporto.
Dobbiamo intanto prendere atto che l’ennesimo temporeggiare sulle decisioni inerenti all'aeroporto, ha fatto venire meno la possibilità del rinnovo alla continuità territoriale aerea per l'anno 2024 che è in scadenza il 31 ottobre 2023, mettendo oltremodo in difficoltà i soci pubblici e privati che sono tenuti ad organizzare l’assemblea della società non sapendo ancora se prorogare la scadenza di Alatoscana prevista per il 31 dicembre 2023.
Come Associazione di categoria – conclude il presidente provinciale - non riusciamo a capire tanta cecità su temi fondamentali, sperando che non sia invece un’incosciente volontà di mettere in difficoltà un’intera isola, la sua popolazione e la sua economia; in entrambi i casi siamo pronti come sempre ad essere di stimolo e aiuto concreto alle risoluzioni dei problemi inerenti allo sviluppo dell'Isola d'Elba e le sue infrastrutture”.