In previsione della messa in esercizio commerciale (rigassificazione continua) nelle prossime settimane, con l'arrivo della nave metaniera Maran Gas Kalymnos dall'Egitto, sono iniziate nel Porto di Piombino le prime prove di immissione di gas liquefatto sulla Golar Tundra, per testare le attrezzature e i metanodotti che costituiscono l’impianto, per la sua messa a punto operativa.
Le due enormi navi affiancate, entrambe oltre i 290 Mt di lunghezza e i 40 di larghezza sarebbero assistite nelle operazioni da un automezzo dei Vigili del Fuoco con cinque operatori (come da dichiarazioni nell'ambito dello speciale su Servizio Pubblico: https://m.youtube.com/watch?v=k77yQJrKA9k#bottom-sheet).
Proprio il tema della sicurezza è stato al centro, giovedì 4 maggio alla Camera dei Deputati, di una interrogazione a risposta scritta da parte di Nicola Fratoianni (S.I.), di seguito riportata integralmente (così come riporteremo la risposta del Governo appena ci perverrà).
FRATOIANNI — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro della salute, al Ministro dell'interno.
Per sapere – premesso che:
- nei prossimi giorni inizieranno le operazioni di collaudo della nave rigassificatrice Golar Tundra, ormeggiata nel porto della città di Piombino (Livorno);
- nella notte fra il 4 e 5 maggio 2023 arriverà la prima nave metaniera che scaricherà il gas necessario, 70 mila metri cubi, per i test di collaudo e la messa a punto dell'impianto;
- da quanto è dato sapere dalle prese di posizione dei comitati contrari al rigassificatore e da quanto emerge dalle parole su Facebook dell'ex direttore de Il Tirreno Stefano Tamburini, giornalista piombinese che da tempo segue con attenzione le vicende che hanno portato alla scelta della città toscana per l'installazione di questa struttura galleggiante, la nave Golar Tundra ha subìto delle modifiche rispetto alla configurazione del progetto preso in esame in sede autorizzativa e non ha mai svolto tali operazioni, e i test di collaudo e di messa a punto saranno svolte vicino ad un'area popolata e a forte rischio, nel porto di Piombino non esisterebbe ancora un servizio antincendio, né le strutture «a corredo» di tale servizio, sarebbe stata disposta la presenza di un'autobotte con cinque vigili del fuoco in banchina dalle 8 alle 23 rendendo evidente la sproporzione tra i rischi e le azioni di prevenzione predisposte;
- ad oggi pare che non sia stata ancora predisposta dalle autorità competenti la presenza stabile di una squadra in banchina durante le operazioni di travaso;
- non si conosce l'esistenza di un vero e proprio piano di emergenza in caso di fughe di gas, sversamento o altri inconvenienti;
- non è dato sapere quante delle 129 prescrizioni decise in sede autorizzativa nei mesi scorsi nei confronti di questa installazione vengano fatte rispettare e da chi;
- i Comitati cittadini il 2 maggio hanno inviato una lettera al Comitato Tecnico Regionale (CTR) e al Prefetto in cui sono state evidenziate preoccupazioni ed osservazioni in riferimento al tema della sicurezza del rigassificatore di Piombino;
- nel mese di marzo i Comitati avevano richiesto al CTR un incontro e copia del Rapporto definitivo di sicurezza (Rds) presentato dalla Società Snam, documento essenziale senza la cui approvazione l'impianto non può entrare in esercizio;
- tale documento non è stato reso disponibile e non figura neanche sul sito della gestione commissariale nonostante sia un documento integrante del progetto;
- non si hanno informazioni neanche sulle risposte fornite da Snam alle 29 prescrizioni dei Vigili del CTR, né sugli aspetti tecnici inerenti alle aree di danno, i possibili incidenti e il raggio di interesse;
- i test di collaudo della nave rigassificatrice avverranno senza sapere se il Rapporto di sicurezza definitivo sia stato approvato e senza conoscere ancora il Piano di emergenza a cura del prefetto e senza che la popolazione sia stata adeguatamente istruita sulle procedure da seguire dal momento che il rigassificatore è un impianto a rischio di incidente rilevante;
- da quanto risulta, inoltre, nel momento in cui si discute di collaudi, peraltro in un piccolo porto trafficato, vicinissimo alle abitazioni e alle infrastrutture, non sarebbe ancora stata firmata l'AIA;
- sono forti le preoccupazioni della popolazione per la sicurezza, la salute, l'ambiente e il futuro anche economico di Piombino –:
- se non intendano, ciascuno per quanto di competenza, predisporre uno stop cautelativo della fase di collaudo, in attesa che tutte le condizioni di sicurezza, con mezzi e personale adeguato siano verificate dalle autorità nazionali e locali di prevenzione della sicurezza;
- se, di fronte anche alla situazione dello stoccaggio nei depositi italiani di gas, non ritengano che sia ormai superata l'emergenza che ha portato il Governo a confermare l'installazione di una nave rigassificatrice all'interno del porto della città di Piombino.
CR
Foto di Luigi Danzi