1) Io che sono proprietario prima casa e che nel mio appartamento ci vivo e ci pago il mutuo sopra quest'anno non pago l'IMU ma il prossimo anno pagherò la nuova Service Tax in entrambe le sue componenti (Tari+Tasi).
2) Un poveraccio di inquilino che già paga l'affitto con aumenti indicizzati annuali il prossimo anno pagherà una tassa per l'immondizia molto più alta, e dividerà con il proprietario la tassa sui "servizi immateriali".
3) Le imprese continueranno a pagare più di quanto pagavano con la vecchia ICI. Solo per i capannoni industriali "deducibilità" del 50%, ancora tutta da verificare.
Chi ci guadagna?
1) I palazzinari e i grandi proprietari terrieri: tolta l'IMU da tutto l'invenduto, dai terreni agricoli e dai manufatti ad uso agricolo.
2) I proprietari di prime case affittate. Ad oggi su una prima casa nella quale non si risiede l'IMU doveva essere pagato maggiorato. Se si toglie sulla prima casa tout court è evidente che il peso della Service Tax si sposta sull'inquilino.
3) I proprietari di seconde, terze e N case, affittate o no. Non si sa ancora che fine farà l'IMU per queste fattispecie, ma di certo peso complessivo della tassa si sposta dalla proprietà all'uso.
Nel 2013 lo spostamento dell'aggravio dalla proprietà al cittadino qualunque è ancora più oneroso, visto che il gettito per la sua interezza dovrà essere coperto tramite spendig review (leggi taglio dei servizi) e aumento dell'IVA.
Dal prossimo anno bisognerà anche giocare alla roulette russa del comune di residenza. Saranno infatti i sindaci ad incamerare la service tax e a stabilirne le aliquote. Sulla carta oggi la Service Tax vale 3,5 miliardi, contro i quasi 5 di gettito che garantiva oggi l'IMU prima casa. È dunque scontato che il miliardo e mezzo (minimo) che manca nelle proiezioni verrà compensato dal puro arbitrio.
Un Paese più ingiusto, un pezzetto alla volta.
Enrico Sitta