Trascorso poco più di un mese dal loro inizio e, fornite esaurienti spiegazioni alla minoranza nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, l’assessore all’istruzione Chiara Marotti fa il punto della situazione sui campi solari soffermandosi sulle scelte dell’amministrazione comunale anche in funzione della carenza di posti disponibili emersa in un primo momento.
“Il numero originario di 100 bambini ammessi - precisa l’assessore Marotti – è quello stabilito nella gara che ha portato all’affidamento quinquennale del servizio (2021-2025) alla cooperativa Arca. Un numero definito tenendo conto dei dati storici dei bambini frequentanti i campi solari dal 2014 al 2020, sulla base del quale è stata stabilita la quota di impegno annuale per il Comune fissata in 84.000 euro. Nel 2022 per poter far fronte alle 160 domande di iscrizione pervenute abbiamo fatto una manovra per reperire altri 23 mila euro più iva che sono andati a sommarsi agli originari 84 mila euro. Quest’anno, a fronte delle tantissime richieste, comprese quelle di un numero importante di bambini con disabilità o segnalati dai servizi sociali, abbiamo deciso di fare una manovra similare andando ad intercettare nuovi fondi per 25.000 piu Iva per garantire l’accesso a ben 174 bambini”.
L’assessore ci tiene a sottolineare che gli enti comunali non sono obbligati ad organizzare i campi solari perché non rientrano tra le offerte per il diritto allo studio.
“Come fanno da altre parti – aggiunge Chiara Marotti - il Comune potrebbe fare un bando rivolto a terzo settore, associazioni sportive, parrocchie o enti privati per concedere un contributo a chi organizza i campi solari in base alla tipologia di offerta ed al numero degli utenti. Ma, purtroppo, nel comune di Portoferraio ad eccezione dell’asilo Tonietti negli ultimi anni non c’è mai stata alcuna realtà che ha cercato di strutturare un’offerta in tal senso”.
Altre precisazioni riguardano le quote per la frequenza e la possibilità di una revisione dei criteri per la formulazione della graduatoria per l’ammissione al servizio.
“Alla luce dei diversi costi del servizio – spiega l’Assessore all’istruzione - viene naturale pensare ad una riformulazione delle quote per la frequenza. Ma questo non sarà possibile fino al 2025 quando scadrà l’attuale gara formulata su un’offerta economica al ribasso sulla singola quota pagata dall’utenza. Allo stato attuale non possiamo perciò ripensare ad una ridistribuzione dei costi su base Isee. Per la graduatoria si sta già lavorando ad una bozza di regolamento per le iscrizioni ai campi solari 2024. L’ipotesi è di prendere in considerazione non solo il parametro Isee, ma anche la condizione lavorativa dei genitori. Questo ci imporrebbe tempistiche differenti. Probabilmente dovremmo procedere ad un primo check di iscrizioni già alla fine di aprile”.
Un bilancio dei primi 40 giorni di attività dei campi solari a questo punto d’obbligo.
“Il bilancio – conclude l’assessore Marotti – è positivo. I bambini sono stati coinvolti in moltissime attività a contatto con il territorio e di ‘scoperta’ di una lunga serie di opportunità di cui, senza il campo solare, difficilmente avrebbero beneficiato. Ringraziamo fin da ora tutte le educatrici e tutti gli educatori impegnati nel servizio”.