La situazione è, oramai, molto chiara : passata la solita sbornia pre-elettorale delle promesse di Ciumei, destinate, tutte, a non essere esaudite, i nodi vengono al pettine, denunciando la ben nota incapacità di programmazione della spesa e delle opere della Giunta di Marciana Marina.
Ora è il caso della cosiddetta “nuova” scuola.
Il nuovo plesso scolastico avrebbe dovuto essere ospitato nei nuovi edifici, per dichiarazione del Sindaco Ciumei, già dall’autunno 2012 e, comunque, dopo ulteriore debito rinvio, dal gennaio 2013: ovviamente non si è verificato nulla di tutto ciò.
Il problema riguarda un edificio (la cosiddetta “nuova scuola” per i 3 ordini : materna, elementare e media), che non ha l’obbligatoria agibilità (né mai potrà mai averla per chissà quanto tempo ancora, considerato il contenzioso in atto con i presunti aventi titolo della parte vecchia dell’edificio), per il quale non si è ancora provveduto all'abbattimento delle barriere architettoniche, che presenta gravi carenze strutturali, organizzative e di sicurezza, che ora deve fare i conti anche con la pericolosità, per i bambini, del contiguo traffico di ogni tipo, anche quello pesante, proprio davanti agli ingressi ed alle uscite di ....sicurezza.
Problemi gravi ed insormontabili? Neanche per idea!
La grande fantasia dell’Amministrazione ed il suo spirito di iniziativa “last minute”, magari confidando nelle solite benevole deroghe e/o sanatorie da parte degli Enti preposti (la piscina insegna, in fondo...), sta partorendo, pare, soluzioni tampone, dopo aver messo in un frullatore ordini, classi, aule, piani, edifici ed alunni, inclusi quelli diversamente abili.
Cosa stia venendo fuori, a pochissimi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, nessuno ancora lo ha capito bene, né, tantomeno, sa per quanto tempo durerà la presunta soluzione-tampone, né il Comune si è premurato di diffondere alcuna informazione scritta: non si sa mai, le parole volano, ma gli scritti restano!
In questo caotico scenario ed a pochi giorni dal previsto inizio dell’anno scolastico, è lecito porsi la domanda su come si sia pronunciata, ove si fosse effettivamente pronunciata, e quale orientamento possa avere, la Preside della scuola, responsabile, tra l’altro, della sicurezza degli alunni.
Quello che appare inconfutabilmente chiaro è che si tratterà, comunque, di una soluzione frettolosa, forzosamente pasticciata, che non potrà tenere conto delle prescrizioni di legge, delle normative sulla sicurezza, degli indirizzi per gli edifici scolastici, delle specifiche necessità degli alunni di ordini diversi che hanno bisogno di sussidi diversi (arredi,servizi igienici, condizioni ambientali, attrezzature), della convivenza fra diversi ordini di scuole che impedirebbe, nei fatti, il regolare svolgimento delle lezioni.
Non si può fare a meno di evidenziare amaramente un risvolto che genera perplessità e delusione: a Marciana Marina, proprio su un aspetto che interessa figli, scuola e cultura i marinesi, come già scritto, non sono stati adeguatamente e tempestivamente informati (e, con loro, i Consiglieri di minoranza).
Forse ha prevalso, negli attuali amministratori, il timore che i marinesi, in questo delicato caso, potessero legittimamente “fare squadra”, superando irrazionali divisioni politiche, strumentalizzazioni e timori di ogni genere, per ottenere semplicemente un adeguato rispetto dei diritti allo studio dei propri figli.
In ogni caso, il malcontento e le fondate preoccupazioni sono, di fatto, generali e diffusi e c’è da chiedere (passo formale già compiuto, insieme a Francesco Gentili, tramite una circostanziata interpellanza al Sindaco Ciumei) cosa sia stato fatto finora e quali possano mai essere le motivazioni di tanto incosciente e colpevole ennesimo ritardo attuativo ed organizzativo.
I problemi non saranno risolti dalla prevedibile caccia alle streghe che, come buona abitudine, ora partirà, né da furbeschi scaricabarile, né dalla ricerca del soggetto a cui lasciare il cerino in mano: sarebbe meglio che l’Amministrazione si risparmiasse tali fatiche e finalmente, riconoscesse apertamente la propria responsabilità e la fumosità della propria azione, per adottare comportamenti di tempestiva programmazione, di governo partecipato e di razionalizzazione della spesa.
Paolo Di Pirro