Esprime soddisfazione l’ex assessore portoferraiese Angelo del Mastro per la conclusione della vicenda che lo ha visto contrapposto al periodico Il Corriere Elbano.
L’ex direttore Guido Paglia è stato condannato al risarcimento del danno a favore dell’ex assessore per diffamazione a mezzo stampa.
La vicenda nasce da un articolo comparso sulla testata online il Corriere Elbano il 23 maggio 2019 che nell’imminenza delle elezioni comunali accusava Del Mastro di non aver mai dato risposta ad una richiesta di chiarimenti arrivatagli dal sindaco uscente Mario Ferrari.
La notizia riportata dalla stampa riguardava l’atteggiamento di Del Mastro, assessore al Demanio e di Roberto Marini ex assessore all’urbanistica per aver tenuto un atteggiamento inerte di fronte alla formale richiesta del sindaco uscente Mario Ferrari che chiedeva chiarimenti sullo stato di attuazione di una convenzione tra la proprietà di un immobile e il comune di Portoferraio. Del Mastro riferisce che “la notizia era oggettivamente falsa in quanto il 28 gennaio 2019 aveva risposto con lettera protocollata, alla richiesta di informazioni dell’allora primo cittadino, arrivata tre giorni prima, sull’iter amministrativo dell’intervento di riqualificazione.
“L’ipotesi che Mario Ferrari abbia utilizzato la stampa e in particolare la penna di Guido Paglia per finalità proprie – si legge nelle motivazioni della sentenza – riconducibili a suoi personali motivi di avversione nei riguardi di Del Mastro e Marini non è smentita ma, piuttosto, rafforzata dalla testimonianza di Ferrari stesso”.
Nella fattispecie per quanto emerso dal dibattimento la sentenza conclude che “il direttore non ha compiuto alcuna verifica circa la verità del fatto a lui riferito da Ferrari , sebbene fosse agevole cercarne riscontro nei documenti protocollati o assumendo informazioni da altre persone in grado di riferire, a cominciare proprio da Del Mastro”.
Soddisfazione quindi per l’esito della vicenda giudiziaria da parte dell’ex assessore che si dichiara molto contento, “Il giudice – afferma – con una sentenza definitiva perché non più appellabile conferma ciò che ho sempre sospettato e cioè il tentativo di diffamarmi a due giorni dalle elezioni”.