Si è tenuto in data odierna a Livorno l'incontro fra Sua Eccellenza il Prefetto, l'avvocato Paolo Barabino, l'on. Silvia Velo, i rappresentanti di tutti i comuni elbani e dell'associazione forense elbana per valutare quali iniziative attivare per scongiurare la paventata chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Portoferraio che, in virtù di quanto stabilito dal decreto ministeriale, dovrà avvenire a far data dal 13 settembre p.v.
Nel corso dell'incontro sono state illustrate nuovamente tutte le iniziative politiche e istituzionali messe in campo in questi due anni, sempre finalizzate ad e evidenziare i gravissimi danni che deriverebbero al territorio dalla chiusura della sede del tribunale, oltre ai rischi di tenuta della legalità.
La specificità territoriale dell'isola d'Elba, con riferimento anche alla situazione infrastrutturale, costituisce un elemento da tenere in altissima considerazione.
Ogni causa che vedrà coinvolti - in diverse vesti - i cittadini elbani, produrrà un danno economico ai medesimi costretti a recarsi quotidianamente presso un'altra sede di tribunale,raggiungibile solo dopo molte ore di viaggio e con incertezze sul rientro in caso di condizioni meteorologiche avverse. A questo si aggiunga che l'isola d'Elba è sede di un importante casa di reclusione, a Porto Azzurro, che nel corso di questi anni ha visto aumentare i detenuti, anche con pene brevi e con una maggiore incidenza di commissione di reati interni alla struttura, cui non è seguito un adeguamento del numero degli agenti di custodia che si vedranno costretti ad accompagnare a processo i detenuti su Livorno, riducendo pericolosamente la vigilanza nella sede della casa di reclusione per un tempo non definibile, diminuendo di fatto ulteriormente livelli di sicurezza interni.
A questo si aggiungono i problemi di sicurezza nell'organizzazione delle traduzioni non soltanto lungo la strada ma anche sui vettori marittimi.
Risulta pertanto evidente che la chiusura della sede del tribunale dell'Elba provocherebbe:
- problemi di gestione della sicurezza di un territorio,
- danni economici per i cittadini, ma anche per l'amministrazione pubblica che dovrà sostenere ulteriori costi per trasferimenti di operatori, agenti di custodia e forze dell'ordine, nonché per straordinari connessi alla necessità di sopperire all'assenza prolungata di questi ultimi,
- una evidente violazione del principio di uguaglianza sostanziale che comporta la concreta inosservanza del diritto di difesa.
Per scongiurare tutto questo si è chiesto al Prefetto il suo autorevole intervento al fine di portare le istanze del territorio all'attenzione del Ministro Cancellieri per ottenere la necessaria deroga alle norme di riorganizzazione della geografia giudiziaria, così come le si è chiesto di farsi portavoce presso il Presidente del Tribunale di Livorno delle forti preoccupazioni delle Istituzioni elbane, affinché il medesimo si faccia parte attiva per le richieste già sollecitate dalla Conferenza dei Sindaci elbani, di una proroga per dilazionare i termini della chiusura della sezione del tribunale prevista per il 13 settembre p.v.
Il Prefetto ha ascoltato con attenzione e condiviso le preoccupazioni dei rappresentanti degli Enti locali ed ha assicurato il suo pronto interessamento in tutte le sedi istituzionali coinvolte.
Sia l'on. Silvia Velo che l'avvocato Barabino hanno assicurato la prosecuzione del loro interessamento.
L'on. Velo ha preannunciato la presentazione di una interpellanza urgente al Governo affinché inserisca l'isola d'Elba fra i territori cui concedere, in deroga, la sede distaccata del Tribunale.