Sostenere che bisogna fare la carità ed essere compassionevoli con chi ha bisogno è una cosa da apprezzare. Se però questo principio vogliamo applicarlo utilizzando i soldi degli altri, non va certamente bene. Questo sta avvenendo ora in Europa, perchè la Germania, per citare un caso del momento, dice che bisogna aiutare i migranti - e questo va bene - finanziando però le ONG che li trasportano in Italia. La Germania avrebbe potuto fare un' altra cosa ed avrebbe riscosso apprezzamento unanime. Cioè apprezzamento unanime e quindi nessuna discussione tra Stati “fratelli”. Avrebbe potuto benissimo mandare proprie navi nel Mediterraneo oppure finanziare ONG dicendo loro: i migranti che prenderete, ce li date e noi li collocheremo a casa nostra, in Germania. Invece fa tutt'altra cosa.
Sono anni che si parla di redistribuzione dei migranti che arrivano in Italia e, da tanto tempo, si sa che ci sarà “una prossima riunione in sede UE dove si affronterà in concreto l'argomento”. Queste “prossime riunioni” , che poi si svolgono effettivamente, da anni, ma che non portano mai a risultati concreti a vantaggio dell' Italia, le conosciamo tutti, ormai.
Forse, andrebbe seguita la strada che ho sopraindicato. E cioè chi vuole effettivamente partecipare alla redistribuzione potrebbe prendere direttamente accordi con le varie ONG, farsi consegnare, da una o più ONG, i migranti raccolti in mare e quindi portarseli a casa, decidendo poi autonomamente se è il caso di respingere chi non ha le carte in regola. Ma potrebbe anche utilizzare proprie navi senza ricorrere alle ONG. Tutto questo in concordia con la UE, che non porrebbe certo, problemi.
Nessuno farebbe eccezioni, perchè dovrebbe? Francia, Germania, Olanda etc potrebbero seguire questa strada, e loro navi avrebbero certamente l'autorizzazione italiana per sostare anche in acque italiane, a questi fini.
Così non avviene per una sostanziale ipocrisia. E la UE cosa dice in merito? La UE proclama principi , molti principi. Poi, nella sostanza, ci sono contrasti anche molto forti tra Stati e la UE tace. C'è da essere perplessi...
Guido Retali