Ho letto le osservazioni dell'attuale Gruppo di minoranza consigliare di Marciana Marina ed anche lo screzio mediatico tra il Gruppo ed il Comitato Porto dello stesso paese, con l'attuale Amministrazione in qualità di solito e silente convitato di pietra.
In particolare, per quanto riguarda l'ultima “vittima illustre” marinese, cioè la “scala di accesso all'arenile accanto alla scogliera artificiale”, mi hanno meravigliato sensibilità e preoccupazione del Gruppo di minoranza, dimentico del fatto che il tanto osannato Piano Regolatore Portuale, nei propri documenti, non tiene in alcun conto, non avendoli dichiaratamente analizzati e presentati, degli effetti previsti sulle coste marinesi associabili alle corpose opere a mare. In materia, il mio amico Ciotolone avrebbe potuto dare una fattiva mano.
Altro che i richiamati modelli del moto ondoso fini a se stessi. Una carenza progettuale gravissima che, ovunque, avrebbe fatto bollare il progetto stesso come irricevibile nel suo insieme.
Credo, poi, che in generale non si faccia buona politica, sempre che la si voglia fare, alimentando confusionari calderoni di fatti, misfatti, rancori e dimenticanze.
Ad esempio, a proposito della significativa mobilitazione cittadina dell'epoca sul tema Porto, la minoranza ricorda “parole becere” e “cittadini concitati”: ad essere sinceri ricordo, al contrario, solo comportamenti di tal tipo da parte di soggetti dell'allora Amministrazione. Il tempo cancella i ricordi, ma i testimoni sono tanti.
In realtà, mi ha sorpreso come si sia acceso questo confronto mediatico senza conoscere, almeno da parte di cittadini e minoranza marinesi, quale siano, dopo ben 7 anni, lo stato di avanzamento del contrasto al criticato Progetto Portuale già approvato in via definitiva e le intenzioni progettuali della attuale Amministrazione, che, su questo come su altri temi strategici, sembra voler assumere la famosa tattica dell'opossum. Quindi, piena solidarietà verso cittadini responsabili e “curiosi, oltre che, nel caso, verso la stessa minoranza consigliare che si è dichiarata all'oscuro dei fatti.
Non ho elementi per includere dalla parte di chi sa o di chi non sa il Comitato Porto marinese, in quanto non so se sia stato in qualche modo messo a conoscenza dei fatti.
In caso positivo, dando prova di vita e di fedeltà alla propria ragion d'essere, avrebbe dovuto, o dovrebbe urgentemente, organizzare un incontro informativo pubblico sul tema Porto.
In caso negativo, cioè tenuto all'oscuro, a maggior ragione, questa volta anticipando tempi e modalità, dovrebbe dare prova di responsabilità e di ragion d'essere ricorrendo ad assemblee e ad interventi sulla stampa. Questo è il tempo delle scelte.
Sempre che la tattica dell'opossum non si sia nel tempo trasformata in patologica epidemia.
Per il resto, non posso che condividere tutte le curiosità dell'attuale minoranza sui temi sollevati, opossum permettendo.
Paolo Di Pirro