Dopo la sospirata attestazione da parte degli uffici del Consiglio Regione Toscana del raggiungimento del “ quorum “ di firme richiesto dalla legge regionale N° 51/2010 , si aprono ora tutti gli scenari per arrivare prima possibile al Referendum e dare finalmente agli Elbani la possibilità di decidere loro e solo loro se mantenere la vecchia struttura burocratica degli otto comuni con 8 sindaci , 44 assessori , 124 consiglieri e i relativi apparati burocratici oppure fare un salto di qualità e di innovazione forte con l’istituzione di un unico comune , un solo sindaco , una sola giunta e un solo consiglio per tutta l’isola d’Elba , un ‘isola che non conta più di 30 000 abitanti ed ha una superficie ben delimitata di 222 Kmq .
I promotori del Comitato hanno di fronte un impegno non indifferente , vista l’ostilità al progetto del comune unico dimostrata soprattutto dai sindaci del centro destra maggioritario nell’isola , che hanno addirittura accusato i pubblici ufficiali di averle estorte quelle firme , senza alcun rispetto per l’intelligenza dei firmatari loro concittadini .Ma il Comitato , guidato dal battagliero coordinatore Gabriele Orsini , duramente attaccato da destra , dal centro e a volte anche da sinistra , anche per il suo incarico di commissario straordinario per la liquidazione dell’Unione di Comuni , sta affilando le armi o meglio gli argomenti già illustrati durante i lunghi mesi invernali della raccolta delle 5776 firme che hanno portato a questo risultato , La preoccupazione più sentita dai cittadini è stata comunque quella del mantenimento dei legami coi vecchi comuni . Ma come è stato ben chiarito e anche esplicitato nella proposta di legge è previsto , a garanzia di questo importante tema , l’istituzione di almeno altrettanti municipi che consentiranno il mantenimento della tradizioni e della storia del proprio paese e nel contempo , della prossimità della nuova istituzione ai cittadini . Poichè però questi e altri argomenti , come le modalità di elezione e le funzioni da affidare a questi municipi , sono comunque temi di competenza dell’autonomia statutaria del nuovo consiglio comunale , il Comitato non essendo un organo eletto , ritiene opportuno affidare uno studio sulle possibili soluzioni da prospettare per la campagna referendaria su cui poi , in caso di esito positivo , le forze politiche si misureranno nei loro programmi elettorali .
Per questi motivi il Comitato intende allargare la sua composizione non solo a cittadini agli studiosi e ai rappresentanti delle associazioni di categoria ma anche ai partiti per avere sostegni di natura ideale e propositiva e anche di finanziamento per la campagna che si prevede appunto particolarmente aspra . Non appena si avrà la certezza del Referendum e della data dello svolgimento , il Comitato convocherà entro il mese di maggio , l’assemblea costitutiva del nuovo comitato referendario che avrà appunto il compito di divulgare a tutti i cittadini sia con i sistemi informatici cari alle nuove generazioni sia con quelli tradizionali per raggiungere magari col porta a porta anche l’ altra parte del popolo elbano , le grandi opportunità che l’istituzione del Comune Unico offre sia nel campo dei maggiori finanziamenti dovuti alla “ fusione “ sia ai risparmi che detta fusione comporterebbe per le cosiddette spese della politica così criticate in questi tempi dai cittadini tutti . Ma il tema di fondo sarà soprattutto il vantaggio della costituzione di un unico centro decisionale che d’intesa e senza perdere il contatto con tutti i cittadini dell’Elba comincerà finalmente a mettere mano alla soluzione di tutti quei problemi comprensoriali ad oggi irrisolti ,dall’urbanistica all’ambiente ai trasporti al sociale alla cultura all’occupazione giovanile e soprattutto alla politica per lo sviluppo turistico , rimasto uno dei pochi motori della asfittica economia elbana.