Approfittando di un corso di formazione del personale ospedaliero in corso alla 'Gattaia' a Portoferraio, (FIALS è anche agenzia formativa) incontriamo DANIELA BOEM (in foto) della segreteria provinciale del rappresentativo Sindacato (1200 iscritti nei quattro ospedali del livornese, Elba compresa).
Il dito viene puntato innanzitutto- dice-contro la carenza di programmazione da parte dell'azienda sanitaria, limite che viene individuato dal Sindacato all'origine della difficoltà a capire l'ottimale organizzazione dei servizi per l'utenza stessa.
L'analisi di alcuni aspetti della gestione quotidiana dell'attività nel nosocomio elbano conforterebbe questo assunto: l'aumento di personale verificatosi con la pandemia - sostiene BOEM - è ormai stato vanificato dai pensionamenti e qui la richiesta di FIALS è molto netta: applicare intanto il reintrego del turn-over (numerosi saranno anche i prossimi pensionamenti), inserendo in pianta organica il personale necessario a fare funzionare tutti i reparti e servizi ambulatoriali senza alchimie organizzative quali mettere sullo stesso piano dell'ospedale i reparti di Medicina e Chirurgia, togliendo un infermiere, ad esempio, durante il turno di notte e puntando, in caso di necessità, sulla disponibilità del collega dell'altro reparto, il quale, per non lasciare ovviamente sguarnito il proprio settore, si ipotizza debba rivolgersi alla sub intensiva, per essere temporaneamente sostituito, in questo caso scendendo sotto il rapporto infermieri/posti letto previsto per legge.
Una modalità che come si intuisce, quanto meno fa perdere tempo e complica l'assistenza. Carenza che riguarda lo stesso 'Ospedale di Comunità' che, dopo lo scorporo da Chirurgia, è rimasto con una presenza di infermieri ed Oss insufficiente per garantire la normale turnazione senza saltare riposi.
La coperta verrebbe stiracchiata anche nel Pronto Soccorso, sostiene il Sindacato, attraverso il previsto utilizzo, da parte degli infermieri in servizio, di una serie di attrezzature per analisi, le cosiddette P.O.C.T. (Point Of Care Test, per test disgnostici rapidi), un'attività specifica di analisi che, sempre secondo il Sindacato, andrebbe svolto per responsabilità professionale da un tecnico del laboratorio preposto, che che deve restare attivo H24 e 7 giorni su 7 g.
Si preferisce chiudere in parte il laboratorio analisi introducendo la reperibilità e trasferire impropriamente competenze e carichi di lavoro sugli infermieri.
Sul piano del personale medico, viene osservato come la vigente prassi di presenze 'spot' provenienti da altri ospedali della Regione, incentivate economicamente, determina il cambiamento continuo di medici e quindi potrebbe rendere difficoltoso il più ampio e approfondito scambio di informazioni.
Un'altra richiesta specifica di FIALS all' azienda, infine, è quella di incentivare il reclutamento di personale utilizzando la formazione lavoro (tre anni che al termine stabilizzerebbero il posto); sarebbe importante, sottolinea BOEM, anche per motivare i residenti elbani a formarsi in questo settore.
Proposta respinta dall' azienda - chiosa la sindacalista - che peró l'avrebbe invece applicata in altri territori aziendali per il personale tecnico ed amministrativo.
Per ultimo, affrontata anche la questione delle Case di Comunità (istituite a metà 2022 con il Decreto N. 77, ndr) dotate dello stesso personale dell'ADI ( Assistenza Domiciliare Integrata), con funzioni aumentate, come nel caso dei 7 infermieri annunciati dalla Direzione Aziendale, "alla quale come FIALS - dice BOEM - abbiamo da tempo chiesto un incontro specifico perché i numeri e il sommarsi delle funzioni non ci torna, come lo stesso rapporto 1 infermiere ogni 3000 abitanti è sottodimensionato per la popolazione elbana".
cr