L'anno 2024 è partito decisamente male, le due grandi guerre in corso significano morti, distruzione di case, economia a rotoli. Tutto ciò è molto triste! Che possiamo fare?
Guardiamo casa nostra. Il trionfo delle parole è palese, qualcosa sta cambiando ma a passi d'oca. Speriamo nel sole dell' avvenire, che, però - devo dire - secondo me - brilla poco, mi sembra, al momento, piucchealtro, un solicello.
Una delle tante riforme che non costerebbe niente, è la riforma dell'istituto giuridico della sospensione condizionale della pena, relativamente a chi ha commesso reati che prevedono il carcere per non più di due anni. Cioè, se una persona, al termine di una causa legale, viene condannata al carcere per un periodo non superiore a di due anni, questa pena, di regola, non viene applicata. Così permette la legge. La non applicazione, nel caso concreto, viene decisa dal giudice dello specifico processo, ma è quasi sempre così. La condanna è, nella realtà, un foglio di carta denominato “sentenza” che non decide proprio nulla salvo che un certo comportamento è “contro la legge”.
La persona condannata, in pratica, non paga. Si svolge un processo che richiede tempo, energie, impegno, patemi d'animo, costi e, al termine, dopo la condanna inflitta, la persona responsabile del reato (con un comportamento ed un'azione volontaria e consapevole) non subisce alcuna sanzione. Viene spontaneo dedurre alcuni insegnamenti da questo fatto, uno è che si tratti quasi di un lasciapassare a commettere reati, in effetti non gravissimi, ma pur sempre reati, perchè, tanto, non c'è pena!
Devo dire che questa mia opinione è assolutamente isolata perchè non l'ho mai sentita esprimere da qualcuno, né giuristi, né politici.
Per completezza, devo dire un'altra cosa. Sono abbastanza contrario al carcere per reati di entità limitata, ma che non si applichi per niente una sanzione, lo trovo estremamente stupido e sciocco. A mio avviso, ci dovrebbero essere invece, contestualmente, due sanzioni. La prima, economica (aumentata se il reddito familiare è molto alto), con soldi che non vanno allo Stato, come uno dei tanti introiti, ma vanno a finanziare voci specifiche di spesa, ad esempio, piccole opere di decoro urbano nei Comuni, tipo sistemazione marciapiedi rotti e simili.
La seconda, una afflizione alla persona più contenuta rispetto al carcere, ad esempio fare servizi sociali, non potersi muovere da un certo spazio di paese, il divieto per un certo periodo di tempo, di utilizzare, salvo necessità di studio o di lavoro, qualsiasi mezzo di locomozione, tipo auto, treni, pullman etc...
Questa è una mia idea, una proposta che trovo logica e sensata. Chissà...
Guido Retali